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Bongiasca: “Salverò il Patria. Setificio al San Martino, ci credo”. Stilettate al Comune di Como

“La Provincia risolverà il problema Patria”. E’ stato stentoreo, questa mattina, l’appena rieletto presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca (qui i dati). E nella conferenza stampa del nuovo inizio di mandato – assieme ai consiglieri Ettore Pelucchi e Mario Pozzi – il numero uno di Villa Saporiti ha toccato i punti principali già sul tavolo e di prospettiva, partendo dallo storico piroscafo ormeggiato da anni a Villa Olmo.

“Sul Patria non è vero che siamo immobili, ci sono gli atti che parlano – ha affermato Bongiasca – C’è stato un bando vinto nel 2019, poi c’è stato il Covid per due anni, poi abbiamo mandato tutte le pratiche in Sovrintendenza e ci hanno messo un anno e mezzo a rispondere. Purtroppo la Navigazione ha dato parere negativo a portare il Patria nei suoi cantieri perché hanno dovuto aumentare la flotta e la manutenzione e questo varrà almeno per i prossimi tre anni”.

“Per questo abbiamo scritto in Regione, che però non ha ancora risposto – ha proseguito il presidente della Provincia – Ora sono anche in attesa di un incontro con il Ministero dei Trasporti. Però le accuse verso la nostra amministrazione sono ingiuste, anche perché nel bando era chiaramente scritto che partecipando e vincendo avresti dovuto garantire i pontili. Se non li avevi allora non dovevi partecipare al bando, dovevi informarti. Ad ogni modo la Provincia risolverà il problema del Patria”.

Tema caldo anche il futuro dell’ex ospedale psichiatrico al San Martino (qui il progetto di Villa Saporiti). “Siamo tutt’ora convinti di trasferire lì il Setificio – ha affermato Bongiasca – Il progetto che abbiamo preparato l’abbiamo regolarmente inviato alla Regione, siamo in attesa di una risposta, anche perché è sempre la Regione (tramite Ats e Asst, ndr) che è proprietaria del compendio. Piuttosto, spero che anche il Comune di Como voglia entrare in questa partita. Finora però ho potuto parlare con il sindaco giusto mezz’ora la scorsa estate, quando mi anticipò dell’intenzione di accorpare alcune scuole, e dieci minuti a margine di un altro evento recente. Mi ha garantito che dopo le feste di Natale ne parleremo. Lo spero – ha concluso il presidente di Villa Saporiti – perché ricordo che diceva di non riconoscere la Provincia quando era in opposizione, e sarebbe un peccato perché è una istituzione prevista anche dalla Costituzione”.

Stilettata a Palazzo Cernezzi anche sull’imminente apertura del dormitorio invernale per i senzatetto nell’ex caserma di via Borgovico, di proprietà della Provincia: “Lo apriamo noi anche quest’anno, sarà gestito dalla Caritas. Il Comune di Como non mette un euro per la gestione? E vabbè, vorrà dire che provvederemo a tutto noi”.

Sull’affluenza ridotta per questo turno di elezioni provinciali, Bongiasca è stato caustico: “Non parlerei di una partecipazione così bassa, visto anche che c’era un solo candidato e nemmeno serviva il quorum. Sul Lago l’affluenza è stato più che buona, ma in generale gli amministratori dovrebbero essere comunque i primi a dare l’esempio: c’erano 60 giorni di tempo per prepararsi, il tempo per votare lo dovevano trovare”.

La rielezione è coincisa con la riapertura della Regina, chiusa nel weekend per i lavori legati alla Variane della Tremezzina: “Non mi risulta che siano previste altre chiusure, ma nello stesso tempo vorrei ricordare che non si sta costruendo un box ma una galleria di 9 km, qualche imprevisto può anche capitare anche se finora quello è stato un cantiere fortunato. Piuttosto, non abbiamo ancora notizia da Anas dell’assegnazione del secondo lotto, quello da Colonno a Griante. Speriamo arrivi in fretta, visto che quella parte di lavori durerà 5 anni e 2 mesi”.

Ultima battuta politica, rivolta alle critiche di scarsa collegialità rivoltegli dal consigliere (ora dimesso) Vincenzo Latorraca: “La mia porta è sempre aperta, il cellulare sempre acceso. Latorraca è bravo avvocato, da un punto di vista amministrativo politico non sarei così tanto d’accordo. Forse ha pesato anche il fatto che la Provincia vuole portare avanti la Canturina bis, lui è contrario. Ma io credo che a 35mila persone che ogni giorno stanno in colonna lunghissime minuti sulle strade attuali di quella zona, una risposta la devi dare”.

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5 Commenti

  1. io propongo che i Comuni della provincia di Como,capoluogo escluso,chiedano di entrare in Provincia di Lecco,altro che fusione-anche perche’ Lecco era “sotto” Como anni fa e si guarda bene dal tornarci…

  2. Il Presidente della Provincia vorrebbe portare il Setificio nel parco dell’ex-Ospedale Psichiatrico? E dell’attuale sede del Setificio, laboratori annessi, cosa ne farebbe? E cosa farà Rapinese Sindaco degli spazi della scuola media Virgilio? E perché trasferire gli studenti del Setificio e quelli della Virgilio in strutture altrettanto fatiscenti rispetto a quelle che lasciano? Perché non si abbattono le vecchie strutture e sugli spazi liberati non si costruiscono edifici scolastici ecosostenibili e in grado di contenere più istituti? Insomma, che bisogno c’è di invadere quello splendido parco che c’è al San Martino? Finiremmo solo per perdere un parco e per guadagnare altre piccole Ticosa.

  3. Gli amministratori hanno avuto il tempo di pensarci e non sono andati a votare il candidato unico. Candidato dalle segreterie, non credo dalle realtà civiche.
    Il Patria è un evidente insuccesso. Il Setificio è un errore legato solo ai costi di manutenzione dello stabile che rimarrebbe vuoto, diventando l’ennesima area Ticosa di Como. Il San Martino non ha certo la vocazione per diventare un polo scolastico. Insomma, partiamo proprio bene. Tutto cambia perchè nulla cambi. Una provincia ferma e un capoluogo con un capo bellicoso e inconcludente. Forse una fusione con Lecco ci starebbe bene, anche se non ha il lago.

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