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Cantù: Arosio 2, la vendetta. Il figlio dell’ex sindaco leghista si candida con Forza Italia

Voleva ritrovare se stesso. Evidentemente, durante l’esplorazione interiore, ha trovato Forza Italia.

Ritorna in mente, il tono quasi dimesso con cui, un istante dopo essersi dimesso, disse: “Sono stanco, credetemi, sono provato. Ne ho passate troppe in questi mesi e adesso voglio solo occuparmi del mio lavoro, della mia famiglia e del mio nipotino (…) tolgo il disturbo, tolgo il mio ingombro. Sono stanco, voglio ritrovare me stesso. Per ora appendo le scarpe al chiodo”.

Diavolo d’un Edgardo.

E’ stato terremoto politico a Cantù a poche settimane delle elezioni: l’ex sindaco Edgardo Arosio – costretto alle dimissioni per il famoso caso dell’appalto per i servizi funebri – si è dimesso anche da assessore lo scorso dieci aprile.

Il sindaco di Cantù, Edgardo Arosio, a sinistra, con il sottosegretario regionale Fabrizio Turba

Terremoto a Cantù. Arosio si dimette: “Resto nella Lega? Non so. Devo ritrovare me stesso”

Uno degli uomini simbolo della Lega a livello provinciale (è stato coordinatore e assessore di Villa Saporiti negli anni ruggenti di Leonardo Carioni) ha lasciato (e in che modo) in una fase delicata quanto quella pre elettorale.

Impossibile credere alla tesi (esclusivamente personale). E infatti, a domanda diretta circa la permanenza nel partito rispose: Resto nella Lega? Non lo so, ho la tessera vecchia”. La rifarà? “Boh. Potrei fare quella dell’acquagym o del Partito Pensionati. Sono stanco, ho vissuto due anni estremamente duri”.

D’altronde da mesi si sussurrano tensioni con l’uomo forte del Carroccio in terra lariana: il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni.

Tant’è. Anzi no.

Perché oggi Arosio ha chiuso il cerchio con un segnale che supera il mero simbolismo. Il figlio Francesco sarà candidato alle prossime elezioni. Con chi? Forza Italia. Un colpo di bombarda non da poco.

Francesco Arosio

La vendetta si compie. E, fra gli attori della trama oscura, guarda un po’, c’è il commissario provinciale azzurro, Mauro Caprani

Clamoroso strappo con la Lega. La vendetta di Arosio si compie plasticamente e forza italia gongola. Sia sincero, Caprani, quanto ha lavorato sul progetto Arosio Jr?
Forza Italia è onorata, nel cammino di rinnovamento iniziato da quando ho assunto l’onere temporaneo di rappresentare il partito, di aprire le porte a forze nuove che hanno voluto partecipare ad un progetto politico di ampio respiro. Non capisco quale strappo vi possa essere con gli alleati. Fino a prova contraria si sta lavorando per eleggere insieme il nuovo consiglio comunale e per farlo, chiaramente, servono i consensi elettorali a prescindere da quale forza politica li esprima all’interno della coalizione. Peraltro voglio ringraziare quanti  già da tempo si sono resi disponibili ed entusiasti a voler aprire una fase nuova nella vita partecipativa della comunità canturina.

Beh, se non è un colpo questo.
La candidatura di Francesco non vedo come possa “ricadere” su suo padre. In ogni caso, conoscendo Edgardo da tempo immemore ed essendomi nota, soprattutto, la sua cultura politica di riferimento, ritengo impossibile possa essere depositario di sentimenti che in politica sfociano in “vendette”. Mi sono sempre confrontato con Lui ricevendo di ritorno ragionamenti “di testa” e non certo “di pancia” come invece, purtroppo, ultimamente accade in alcuni prim’attori della politica.

I rapporti con Nicola Molteni peggioreranno ancora, lo sa?
Che vi siano pessimi rapporti lo dite voi. Per quanto mi riguarda Nicola è uomo intelligente prima ancora di essere Sottosegretario di Stato. Aggiungasi che la candidata Sindaco di Cantù è espressione della Lega e quindi una candidatura, qualunque essa sia, che possa contribuire alla Sua elezione non vedo proprio come possa “irritare” gli alleati.

Diplomatico. Andiamo oltre. L’affaire Cantù è un antipasto? vedremo strappi anche a como? giusto due giorni fa l’ennesimo schiaffo al sindaco su Villa Olmo.
Non conosco esattamente i dettagli ma posso assicurare che il gruppo consigliare ha deciso nella sua autonomia. Credo però, da quanto mi è stato riferito, che le contrarietà al progetto di gestione di Villa Olmo non siano nuove e siano invece altre forze politiche che hanno cambiato idea in corso d’opera. E se proprio si vuole usare la terminologia “schiaffi” mi pare di capire dalle cronache giornalistiche che “volino” all’interno della giunta (dove peraltro non siamo presenti) o cerchi di darli chi propone, senza preventivo confronto politico, opere pubbliche (un possibile nuovo municipio) non previste all’interno del programma elettorale. In questo senso, peraltro, Forza Italia gradirebbe che l’area della Ticosa diventi il parcheggio promesso in campagna elettorale in tempi non brevi, brevissimi. Cerchino pertanto di adoperare il tempo per realizzare le opere necessarie alla Città di Como e previste nel programma in luogo di centri commerciali e nuovi municipi

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