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Attualità, Politica

Colisseum chiude, il Comune si assolve e il presidente Romanò non ci sta: “Mistificazione, scarsa comprensione dei fatti. Ecco perché”

E’ ancora il caso del Centro Colisseum di via Del Dos a tenere banco a un passo dal voto comasco di domenica. Vicenda che seguiamo da giorni e che nelle ultime ore si è consumata, ovvio, anche in termini elettorali con scambi di accuse politiche tra centrodestra e centrosinistra (qui tutte le cronache).

In questo caso non sono i candidati (sindaco o consigliere) a scatenare la secca reazione della Cooperativa bensì la recentissima nota diffusa dal Comune di Como nel pomeriggio. Scrive, come abbiamo già riportato, l’amministrazione uscente del sindaco Mario Landriscina:

La cooperativa Colisseum gestisce l’impianto sportivo di via Del Doss dal 1995, in regime di affidamento diretto, grazie alla concessione di continue proroghe. Il dialogo dell’Amministrazione con i responsabili della cooperativa Colisseum è stato costante: l’informazione che non sarebbe stato più possibile un rinnovo automatico della concessione era chiara da tempo ai responsabili di Colisseum, in quanto la procedura precedentemente adottata non è rispondente alla normativa in essere.

Con comunicazione del 29 dicembre 2021 il termine della concessione è stato fissato al 31 luglio 2022; nella stessa si faceva espresso riferimento alla gara per la selezione del concessionario del servizio che sarebbe stata indetta. Colisseum – a mezzo PEC – ha accettato espressamente il contenuto della comunicazione.

La procedura di gara emessa dal Comune di Como – approvata all’unanimità (con tre astensioni) dal Consiglio comunale il 16 novembre 2021 – si sarebbe conclusa il 6 giugno 2022. Se Colisseum avesse partecipato alla gara e avesse consentito ad altri soggetti di poter partecipare, ci sarebbe stata l’aggiudicazione del servizio con relativa continuità. Purtroppo il ricorso presentato ad ANAC dalla cooperativa ha causato la sospensione della gara.

L’Amministrazione non si sente quindi responsabile di quanto sta accadendo e condivide l’amarezza delle conseguenze di questo comportamento di Colisseum, che causa un ritardo nella concessione della struttura con enorme disagio per le famiglie degli utenti. A breve inizieranno i lavori – già programmati – per il rifacimento della centrale termica e la sistemazione dell’unità di trattamento dell’aria a servizio della piscina.

Tanto è bastato per, appunto, una rapidissima replica del presidente di Colisseum, Gabriele Romanò. Anche in questo caso riportiamo testualmente:

Le dichiarazioni rese dal Comune, oltre a mistificare l’accadimento dei fatti, denotano una preoccupante scarsa comprensione delle dinamiche procedimentali che hanno condotto alla situazione attuale. E’ necessario fare chiarezza. Il termine di scadenza della gestione era noto al Comune a far data dal 8 luglio 2021, data dell’affidamento dell’attuale concessione. Nonostante ciò, il Comune ha bandito la gare con un colpevole ritardo solo il 28 marzo 2022, ossia proprio a ridosso della scadenza.

La richiesta di parere all’ANAC è stata proposta da Colisseum proprio perché il bando di gara pubblicato dal Comune presentava eclatanti lacune che rendevano assolutamente impossibile partecipare seriamente alla gara, dal momento che, tra l’altro, la stessa ometteva di prevedere l’esecuzione di lavorazioni strutturali importanti e conteneva dei conteggi che si ritiene siano macroscopicamente errati.
E’ chiaro che Colisseum non può – come nessun altro operatore serio – partecipare a una procedura di gara che presenta gravi lacune e incongruità interpretative che, appunto, si è chiesto ad ANAC di risolvere.

Va peraltro rilevato come la sospensione della gara è stato frutto di una scelta discrezionale del Comune, evidentemente perché esso ha più di qualche dubbio circa la fondatezza dei rilievi di Colisseum e le criticità sottese all’attuale formulazione della gara (al punto che il Comune ha dovuto conferire un incarico legale al fine di “assistere il Comune di Como nella verifica della documentazione tecnica, amministrativa e giuridica finalizzata alla concessione degli impianti sportivi e dell’annesso appartamento siti in via del Doss – Como di proprietà del Comune di Como”: quindi, il Comune redige gli atti di gara, ma poi chiede a un consulente esterno, dopo che li ha pubblicati, di verificarli…). Sarà, infatti, certamente noto al Comune che, a fronte di una istanza di precontenzioso all’ANAC, spetta unicamente allo stesso la decisione di aderirvi o meno e di eseguirne le determinazioni (così artt. 5, comma 3, e 13 del Regolamento ANAC)”.

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2 Commenti

  1. Valutando l’impegno della cooperativa in tutti questi anni, …qualche domanda ?
    Perché proroghe dal 1995 ?
    Visto che il Comune dovrebbe essere una “Casa di Vetro” quanto era l’affitto annuo della struttura?
    Visto il progetto sociale importante quale è stato negli anni l’eventuale contributo pubblico (Stato, Regione, Provincia, Comune di Como, altri Comuni, ex ASL/ASST/ATS) ?
    Quando succedono situazioni così difficili da risolvere … solitamente… vi è “qualcuno” che desidera “qualcosa”… Cosa?

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