E’ anche l’occasione per spargere un po’ di cenere sul capo. Poco, pochissimo, prima che il nome di Barbara Minghetti uscisse quale possibile candidato sindaco del centrosinistra a Como, in un tipico retroscenismo forzato, tanto giocoso quanto arioso, parlando di una serata organizzata nell’ambito delle Agorà del Pd giocavamo alla suggestione (dichiarata, eh, almeno per tentare una mezza discolpa). S’è scritto: Cesareo, Cosenza e Franchini, serata Dem con il sindaco di Varese Galimberti. C’è un candidato tra loro?
Gioco (anche se seriamente Cesareo è un profilo molto interessante) eclissato appunto un istante dopo con la comparsa sulla scena di Minghetti. Amen.
La questione oggi è un’altra. L’evento Dem è in corso questa sera. “La città che vogliamo” eccetera. Tra i relatori invitati Ado Franchini, architetto comasco dal curriculum invidiabile (per un architetto, naturalmente) e esponente del direttivo di Civitas, lista di centrosinistra il cui leader e fondatore è l’ex Assessore Bruno Magatti, e molto probabilmente alleata con Pd e gli altri in vista delle comunali 2022.
Bene, Ado Franchini non partecipa alla serata. Si dirà: le notizie di questi giorni hanno fatto indiavolare il movimento con i Dem che calano il nome di Minghetti e la civica che punta su Adria Bartolich quale concorrente alle prossime elezioni. Si dirà, appunto, e lo avremmo detto anche noi. No, non pare sia così (poi vedremo).
Il problema è un altro e sarebbe maturato prima delle novità elettorali. Come da locandina (in fondo all’articolo la trovate) Franchini è stato invitato in quanto professionista ma, e qui è il vulnus, non come esponente politico.
E il professionista non ha (affatto) gradito. Così ha posto la questione agli amici del movimento, che hanno condiviso. “Siccome linguaggio e gesti sono importanti”, ci spiegano i beninformati, l’architetto ha infine dato forfait e detto ciaociao ai Dem.
Poca cosa? Mica tanto nei giorni in cui il confronto fra alleati su Minghetti-Bartolich è nel vivo. Con Italia Viva, Azione e +Europa che hanno già detto sì alla candidatura dell’anima del Teatro Sociale di Como e i Cinquestelle che hanno teso una manona è evidente che il rapporto tra Pd e Civitas sia cosa da maneggiare con cura.
L’episodio di stasera è una scivolata, scivolatona. Non grave ma significativa.
Il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Como, Stefano Fanetti, aprendo i lavori dell’Agorà, intorno alle 21, chiaramente piccato si è limitato a dire: “I relatori dovevano essere quattro ma, purtroppo, l’architetto Ado Franchini di Civitas ha dato forfait”.
Com’era quella vecchia canzone di Cardillo? “Ma no ma sì ma su ma dai”.
Ah, bisogna ricordare che alla serata sta partecipando il neo-rieletto sindaco di Varese (centrosinistra) Davide Galimberti.
L’evento è in diretta su Zoom (qui le indicazioni per partecipare).
2 Commenti
Siamo ancora al misinotadipiusevadosenonvadoosevadoeirimangoindisparte?
Basta, la città è in macerie e siamo ancora alle tattiche degli pseudovolponi?
La motivazione sembra un po’ pretestuosa: se l’architetto Franchini ci teneva a segnalare la sua appartenza a Civitas (cosa peraltro nota a chi segue la politica cittadina) era sufficiente specificarlo in apertura dell’incontro.
D’altra parte, neppure sul sito di Civitas (https://www.civitascomo.it/civitas-associazione/) risulta che l’architetto Franchini sia titolare di cariche all’interno di Civitas e neppure che sia tra i soci fondatori (https://www.civitascomo.it/wp-content/uploads/2017/11/assemblea_cost_ott2017_sm1.pdf)
Peccato, un’occasione sprecata e una mancanza di rispetto per gli altri relatori intervenuti, a mio parere.