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Centrodestra: al tavolo regionale Fratelli d’Italia chiede di esprimere il candidato sindaco di Como

Si affaccia una grossa novità per il centrodestra comasco, in vista delle prossime elezioni comunali a Como. Rumors molto più che attendibili sembrano indirizzare in maniera decisa la scelta del candidato sindaco di coalizione – dunque sempre con l’obiettivo di tenere assieme tutti i partiti d’area – verso Fratelli d’Italia.

Anzi, di più: al tavolo regionale lombardo, al quale si riuniscono i coordinatori di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, sarebbe già stata posta direttamente dalla coordinatrice del partito di Giorgia Meloni, Daniela Santanché, la richiesta formale di poter esprimere il candidato sindaco per il capoluogo lariano. L’ultimo vertice in merito si sarebbe svolto addirittura ieri sera, con la questione potrebbe aver già assunto una veste ufficiale.

Il che significa scelta assodata, definitiva e già condivisa da tutti gli alleati?

No, questo ancora non si può dire ma è una questione logica: lo scacchiere per le scelte sui futuri sindaci della prossima tornata amministrativa è naturalmente più ampio della sola Como, che pure ha assunto un valenza nazionale non trascurabile.

Per quanto riguarda la nostra provincia, giusto per stare “in casa”, le decisioni su Como sono direttamente collegate a quelle per Erba, che andrà al voto assieme al capoluogo. E proprio questo doppio tassello potrebbe incastrarsi alla luce della questione posta da Fratelli d’Italia: il Comune brianzolo potrebbe rimanere in quota Forza Italia, con la ricandidatura dell’uscente di area Veronica Airoldi.

Questo – con Cantù saldamente in mano alla Lega e non chiamata alle urne nella primavera 2022 – potrebbe davvero spalancare le porte a un candidato meloniano per Palazzo Cernezzi.

Inutile dire che l’ufficialità a tutti gli effetti di questo mosaico comasco del centrodestra ancora non c’è, ma il quadro a oggi si presenta così.

Chi sarebbe, nel caso, il candidato sindaco di Como? A oggi, il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari, peraltro già lanciato ufficialmente dal partito tre settimane fa e rispondente al criterio fondamentale dettato da Meloni ma anche da Salvini nei giorni scorsi: basta avventure civiche, meglio candidati “politici” e già esperti di macchina amminstrativa.

Impossibile dire già ora se la partita del centrodestra per la scelta finale si possa considerare chiusa con questo disegno. Ma certo è che la discesa in campo, sull’altro fronte, di un nome importante come quello di Barbara Minghetti ha inevitabilmente messo il “pepe sulla coda” a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. E dunque, se a Erba si troverà la quadra per il bis di Airoldi e la Lega a Como non fosse davvero decisa a “impiccarsi” politicamente su un improbabile bis di Mario Landriscina, ecco che la candidatura di Molinari (o comunque di un eventuale jolly sempre di “Casa Meloni”) potrebbe trovarsi all’improvviso più salda che mai.

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2 Commenti

  1. Trovo buffo questo sistema di spartizione. Erba a Forza Italia, Cantù alla Lega e Como a Fratelli d’Italia sembra una rivisitazione un po’ ruspante del manuale Cencelli. È questo forse il motivo per cui l’ultimo periodo della giunta Landriscina è stato caratterizzato dal fuoco amico? È per la frustrazione di non avere almeno un sindaco tra i principali centri della provincia a spingere i consiglieri di Fratelli d’Italia a mettere sistematicamente in discussione Gervasoni e Galli? Mah… Sicuramente la spartizione di poltrone è ormai rimasta l’unica motivazione seria a tenere in piedi una coalizione che di serio non ha proprio più nulla.

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