Tra due settimane esatte a quest’ora i comaschi staranno già armeggiando con le schede elettorali per la scelta del nuovo sindaco e del nuovo consiglio comunale. E in vista di questo rush finale, tutti i partiti stanno pigiando sull’acceleratore. O meglio, quasi tutti, in particolare nel centrodestra.
Domani, lunedì 30 maggio, per quanto riguarda Fratelli d’Italia, sarà un giorno clou: per la seconda volta è attesa in città la leader assoluta del partito, Giorgia Meloni.
A differenza della prima tappa “istituzionale” per sostenere Giordano Molteni, Meloni questa volta terrà un comizio pubblico in piazza Verdi alle ore 18.30. E, in generale, Fratelli d’Italia è stato di gran lunga il partito più attivo nella “battaglia elettorale”, anche perché i meloniani hanno scelto il candidato sindaco.
Per tutto il fine settimana, in particolare ieri, grande sforzo della Lega.
Venerdì scorso, come noto, in città è arrivato il segretario Matteo Salvini con tutti i big locali.
Pochi giorni prima era stato il turno della sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, prendere contatto con il progetto spinto in particolare dal deputato e consigliere comunale a Palazzo Cernezzi, Claudio Borghi, per trasformare la Casa del Fascio in un museo. E ancora prima, a Como era giunto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, mentre domani, lunedì 30 maggio, gli onorevoli Matteo Bianchi, Silvana Snider ed Eugenio Zoffili, saranno alle 10 insieme al candidato Sindaco Giordano Molteni alla dogana di Ponte Chiasso per una conferenza stampa sui temi caldi dei frontalieri.
In più, il classico corredo di una decina gazebo sparsi per i quartieri della città celebrati alla segreteria provinciale come “un grande successo”.
Insomma, due gambe su tre – per usare una metafora podistica – corrono per cercare di confermare il centrodestra alla guida del Comune. Il vero mistero, a oggi, è Forza Italia, la terza gamba.
A livello di incontri pubblici – fatto salvo qualche gazebo, comunque non particolarmente pubblicizzato – quello di maggior risonanza risale addirittura a un mese esatto fa, il 29 aprile, quando il coordinatore regionale Massimo Salini (silurato pochi giorni dopo da Silvio Berlusconi), assieme a Licia Ronzulli e Maurizio Gasparri, inaugurarono la sede elettorale in città murata assieme a Giordano Molteni.
Da allora, al netto delle attività di campagna elettorale dei singoli consiglieri, sicuramente in corso tra case e quartieri, poco o nulla. Convegni zero, incontri aperti ai media o note stampa zero, eventi pubblici con la cittadinanza zero, persino la lista non è stata diffusa ufficialmente ma recuperata per vie informali. Con addirittura un incidente diplomatico sfiorato la scorsa settimana, quando il consigliere comunale di Forza Italia Davide Gervasoni raggiunse il flash mob di coalizione in zona stadio ben dopo la sua fine, e solo perché richiamato al telefono dagli alleati, poiché altrimenti i berlusconiani sarebbero risultati assenti. Nel mezzo, l’addio di uno dei volti più noti degli azzurri, quello di Anna Veronelli, passata ad Azione (preceduta, mesi prima, da Alessandro Fermi passato alla Lega). Scelta voluta di basso profilo, effetto collaterale delle pesantissime tensioni nazionali che stanno scuotendo il partito o entusiasmo tiepido per la partita su Palazzo Cernezzi e i suoi interpreti? Mistero.
Piccola nota finale, paradossale: esclusa Licia Ronzulli nell’appuntamento già citato e Adriano Galliani per la partita del Monza al Sinigaglia, per rivedere un altro parlamentare eletto sul Lario nel 2018 in Forza italia è servito…l’arrivo di Matteo Salvini.
Trattasi di Laura Ravetto (foto qui sopra, prima a sinistra) nel frattempo passata dal partito di Berlusconi alla Lega.
Un commento
Il pensiero che in un futuro prossimo questa masnada di cialtroni governerà l’Italia fa paura.
Quantomeno a Como prenderanno una sonora scoppola