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Che fine ha fatto la ciclabile che unisce Italia e Europa? Civitas accusa: “50mila euro per un progetto già chiuso”

Che fine ha fatto la Ciclabile dei Pellegrini?

Un progetto di cui abbiamo scritto spesso e che, tra contestazioni e rallentamenti, non ha mai visto la luce.

Quello comasco, peraltro, è un segmento di una volontà più ampia che unisce idealmente e fattivamente Nord e Sud Europa. Ne abbiamo scritto a lungo, qui

CICLABILE EUROPEA, TUTTE LE CRONACHE

La questione è tornata questa sera, in Consiglio comunale, per bocca del consigliere di Civitas, Bruno Magatti.

Spiegano da Civitas: “Il tema è di quelli seri, quelli che non offrono molto spazio di manovra e iperboli enormi a cui siamo abituati. Qui c’è una risposta da dare a tutti i cittadini su come vengono spesi soldi pubblici. Parliamo di quasi 50.000,00 Euro per la modifica a un progetto, quello della ciclabile che era già esecutivo e con tutti i permessi preliminari pronti. Del progetto, messo a punto dalla giunta Lucini oggi si rileva tutta l’urgenza (di cui avevamo già scritto), come già descritto, il ritardo è tutto dovuto da questa amministrazione (La storia della ciclabile di Como QUI)”.

E ancora, accuse durissime: “Troviamo, alla luce dei fatti che seguono, ci sia una questione di fiducia e competenza. Sindaco e Giunta possono ancora godere della fiducia dei cittadini? Le competenze, oggi, dimostrate da chi ci amministra sono minime e sufficienti per chi governa la nostra città?”.

Qui l’intervento completo di Magatti:

Egregio signor Sindaco

ho avuto modo di consultare la documentazione relativa all’affidamento di un incarico per (testualmente) “l’aggiornamento del Progetto Definitivo delle opere “POR FESR 2014-2020 La Dorsale Urbana della Via Dei Pellegrini – PCIR 5 e sue diramazioni”, sulla base del Progetto Definitivo approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 239/2019.

Nell’atto per l’affidamento si dice: “stante la necessità di possedere una competenza tecnica specifica (strutturale, idraulica, impianti elettrici, geologia) e che attualmente tali competenze non sussistono in capo a questo ufficio, si rende necessario procedere con l’affidamento del servizio a professionisti esterni“.

Nella sua relazione di settimana scorsa Lei ha preannunciato sul bilancio 2019 minori entrate per diversi milioni di euro. Va da sé che un affidamento esterno di quasi €50000 apparirebbe, oggi più che mai, giustificabile solo con un vaglio rigoroso dell’impossibilità di poter fare diversamente.

Anche la norma prevede la verifica delle disponibilità di competenze che non è limitata all’ufficio ma l’intero apparato comunale.

Le chiedo dunque: davvero il comune di Como non dispone di competenza tecnica specifica “strutturale, idraulica, impianti elettrici, e di geologia”?

Le chiedo più precisamente di certificare al Consiglio se gli ingegneri Zuccalà, Di Bartolo e Longoni e il dottor Grillo non abbiano, rispettivamente, le sopracitate competenze o se la loro esclusione sia dovuta a certificati conflitti di interesse, ovvero se alcuno di costoro sia RUP o altro nel procedimento e, in tal caso se altri non possiedano competenze idonee.

Attendiamo l’esito della sua rigorosa e documentata verifica, essendo la Corte dei Conti chiara e costante sull’obbligatorietà “dell’accertamento, necessario, in merito all’effettiva impossibilità, da parte del personale interno all’Ente, a svolgere l’incarico professionale” con riferimento all’art. 7, co 6, del d.lgs. n. 165/2001 che indica quale presupposto necessario per il legittimo conferimento di incarichi esterni, quello dell’impossibilità oggettiva di utilizzare personale interno all’amministrazione, configurandosi, in caso contrario, danno erariale.

È questa l’occasione per esprimere pubblicamente il nostro giudizio del tutto negativo nei riguardi di una delle modifiche progettuali proposte nell’affidamento (variazione di parte del tracciato dei Lotti nn. 2 e 3).

Si prevede, infatti, di far transitare la pista ciclabile attraverso il passaggio Zucchi, che oggi assicura il collegamento pedonale tra via Mentana è l’accesso all’autosilo di via Auguadri: ogni persona di normale buon senso converrebbe sul conflitto insolubile biciclette-pedoni con grave detrimento della sicurezza di questi ultimi.

 

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