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Politica

Clamoroso scherzetto di Halloween: Fiorenzo Bongiasca presidente provinciale per 63 voti

23.32 (circa dopo il racconto del voto: qui)

Sembrava impossibile. Eppure ce l’ha fatta: Fiorenzo Bongiasca (vicepresidente in uscita sostenuto da pezzi di centrosinistra e centrodestra) vince le elezioni provinciali per 63 voti (davvero mezza manciata) sul rivale, Pierluigi Mascetti (sindaco di San Fermo, candidato da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, quantomeno sulla carta).

23.45  Intervista al neopresidente (e qui la cronaca di un’elezione al cardiopalma)

Risultato clamoroso
Quante volte ho detto a voi di ComoZero che che si sarebbe dovuto combattere?  Che si sarebbe potuto vincere?

Bravo pres, aveva ragione. Come sta?
Bene, son contento. Ora lavoriamo, sono qui per unire, non per dividere

Vecchio democristiano, lei. Quante ne sa?
Sono un vecchio Dc, è vero

Ha vinto anche sulle debolezze di un centrodestra apparentemente inattaccabile?
Tutti dicevano che sono di centrodestra

Beh, ha vinto certamente (si veda l’astensione) grazie alle loro insofferenze. Fatiche.
Sicuramente hanno qualche debolezza ma, qui, a Como, vincono le civiche. L’ho sempre detto

Scusi ma è un presidente di centrodestra o centrosinistra? Non capisco.
Civico, di centro

E quelli del Pd? Sono amici? L’hanno votata.
Sì sono amici, dobbiamo unire non dividere, ripeto

Se lo aspettava questo risultato, furba volpaccia?
Sì, me lo aspettavo

Ci sentiamo domani, per un’intervista postcelebrativa, un po’ più centrata?
Non la mattina, dormo

Anche io
Meglio

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Tutte le foto e i video del nostro Carlo Pozzoni:

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4 Commenti

  1. Altra mitica supercazzola renzu-berlu-democriptocristiana. Purtroppo non ho il tempo né la voglia di replicare con dovizia di dettaglio, anche perché risulterei pedante.
    Tra le altre modifiche imposte dalla precedente maggioranza parlamentare illegittima, ricordo soltanto che nel testo della sonoramente bocciata maxi-legge di revisione della Costituzione, firmata renzi boschi verdini padre della patria, anche per il senato della repubblica, udite udite, si era escogitato lo stratagemma dell’abolizione con suppostina rientrante della elezione di secondo grado. Chapeau. In altre parole si sosteneva a reti unificate che il senato sarebbe stato abolito, mentre, in realtà, i suoi membri residui sarebbero stati eletti in parte dai consigli regionali e in parte dai sindaci.
    La eliminazione definitiva dal testo della Costituzione della menzione delle province -enti intermedi certamente assai invisi al cittadino contribuente- così come dell’inutile e costoso cnel, era in definitiva intenzionalmente subordinata alla condizione sospensiva dell’entrata in vigore dell’intero pacchetto di supposte.
    Quindi renzusconiani e accoliti della pseudosinistra di tutto il mondo, che tanto pullullate tra i giornalisti, banchieri, sindacalisti, burocrati e pensionati ricchi, arrendetevi. Siete stati democraticamente presi a calci dagli elettori e dalla storia, non prima ahimè di aver lasciato dietro di voi soltanto un mare di macerie.

  2. Alla quasi totalità dei cittadini normali della provincia di Como interessa davvero poco o niente delle misconosciute “elezioni di secondo grado” (espressione degna della più tipica lingua burocratica), ma rimane il fatto che solo degli autentici demofobi -con l’avallo della propaganda mediatica- avrebbero potuto concepire la “supercazzola” dell’abolizione delle province senza abolizione con abolizione del suffragio universale diretto del presidente della giunta provinciale.

    1. L’abolizione delle Province, tema che per anni hanno cavalcato praticamente tutti i partiti (tranne la Lega) è stata bocciata dai cittadini al referendum costituzionale.
      La riforma monca delle Province è stato uno dei gravi errori del PD.

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