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Politica

Commissione Sicurezza, stop Lega su Vittorio Nessi. Presidente, spunta Bonduri

Sembrano destinate a non finire mai le tensioni attorno alla Commissione speciale sulla Sicurezza, appena varata ufficialmente dal consiglio comunale di Como.
Sin dalla nascita, come si ricorderà, il tema di questo organismo ha suscitato polemiche devastanti in maggioranza.

La creazione nella forma speciale (dunque autonoma e con un proprio nuovo presidente, come poi effettivamente nata) era stata originariamente sostenuta da Fratelli d’Italia su tutti, assieme a Forza Italia e alle opposizioni, ma trovandosi contro Lega e civica Insieme. Poi, Fratelli d’Italia – che pure aveva un presidente in pectore, Sergio De Santis – cambiò radicalmente idea, riallineandosi a Lega e Insieme, che invece volevano semplicemente aggiungere i temi di sicurezza e legalità tra quelli di una commissione già esistente, senza creare nuove presidenze.

Infine, il voto in aula, con la vittoria del fronte a sostegno della forma speciale, formato dall’asse trasversale Forza Italia-opposizioni.

Finita qui, dunque? Macché.

Ora, infatti, il consiglio comunale è chiamato a eleggere gli 8 componenti della Commissione speciale (ogni consigleire esprime una singola preferenza, come verbalizzato in una recente riunione); poi, a loro volta, i neocommissari voteranno tra loro il presidente.

A lungo si è ipotizzato che – come già accaduto per diverse commissioni speciali – la poltrona più importante fosse destinata all’opposizione, e in particolare all’ex pm ed esponente di Svolta Civica, Vittorio Nessi. Ma qui subentrano le novità.

Negli ultimi giorni, infatti, la Lega avrebbe manifestato apertamente scetticismo, quando non aperta contrarietà, all’indicazione di convergere su Nessi presidente e comunque all’ipotesi generale di cedere all’opposizione la “poltronissima” (peraltro senza compenso). Forza Italia, però, anche in questo caso sarebbe tutt’altro che in linea con questa posizione e non avrebbe alcuna remora su Nessi, visto anche il suo alto profilo. In più, i forzisti avrebbero una carta da giocare non indifferente, legata alla composizione stessa della Commissione Sicurezza.

La maggioranza, infatti, per regolamento deve esprimere in commissione 5 consiglieri (entrano i più votati) La minoranza 3. Otto in tutto. Di fatto, poiché i gruppi di maggioranza sono formalmente 5 (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Insieme e Tufano del gruppo misto), potrebbe esserci spazio per tutti. La minoranza (5 gruppi) ne eleggerà 3 (entreranno, ugualmente, i più votati).

Tutto questo per dire – si perdonino le tante parole e gli altrettanti machiavellismi – che quando gli 8 commissari saranno insediati, Forza Italia (che non pare affatto sposare la linea anti-Vittorio Nessi della Lega e in parte minore di Insieme) sarà determinate. Ergo, il voto del commissario forzista potrà essere o il quinto voto di centrodestra per un candidato alternativo a Nessi (che a oggi, pare essere individuato dalla Lega nella consigliera salviniana Alessandra Bonduri); oppure farsi sciabola ed essere foriero di un altro strappetto in maggioranza, diventando il quarto voto a sostegno di Vittorio Nessi sommato ai 3 delle opposizioni.

Si innescherà, dunque, un altro giro di giostra avvelenata nel centrodestra di Palazzo Cernezzi? Entro l’11 febbraio, la risposta.

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4 Commenti

  1. In Consiglio Comunale a Como ci sono solo alti profili ma per la Commissione Sicurezza quello del Magistrato Vittorio Nessi è, senza dubbio, il più alto di tutti.
    Tra l’altro nominare un’esponente del Partito che non ha voluto questa Commissione, significa farla guidare da chi non ci crede.
    Capisco i miei amici “baluba”: cercare di risolvere il problema Sicurezza, significa togliere l’unico argomento della loro infinita campagna elettorale. Se non si parlasse di “sicurezza” o di “migranti che delinquono”, cosa ci racconterebbero?

  2. Io credo che la maggioranza della commissione speciale dovrebbe essere espressione della maggioranza che l’ha costituita (quindi Forza Italia piu opposizione) trattandosi appunto di commissione speciale. Altrimenti si arriverebbe al paradosso dove , non solo a presiederla possa andarci chi era contro alla stessa costituzione, ma anche che la stessa commissione sia composta da una maggioranza che non la voleva nemmeno.

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