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Attualità, Politica

Como, anticipazione confermata: l’assessore Anselmi ha detto addio alla giunta Rapinese. “Voglio occuparmi della mia vita”

Come anticipato oggi su queste pagine, assai probabilmente (!) accelerando gli atti formali, le clamorose dimissioni sono arrivate. Nicoletta Anselmi, assessore al Personale della giunta del sindaco Alessandro Rapinese, ha consegnato una lettera d’addio al primo cittadino. Ne scriveva Emanuele Caso poche ore fa: Como, rumors clamorosi dalla giunta Rapinese: ipotesi dimissioni per l’assessore Anselmi.

La missiva, cartacea, è stata consegnata nel pomeriggio come conferma raggiunta al telefono la stessa Anselmi: “Sì – ci dice – ho formalizzato le mie dimissioni”.

In effetti non si riesce a strappare molto all’ormai ex ‘big’ dell’esecutivo che, pur con grande gentilezza, limita le spiegazioni: “Ho deciso di prendere una strada diversa, voglio occuparmi della mia famiglia e della mia vita”.

Nessun problema col sindaco?
No, un assessore è una persona e fa le proprie scelte.

Converrà, è una decisione che ha un certo peso politico.
Non so che dire, avrà il peso che avrà. Sono una persona libera di decidere se continuare. E’ un’esperienza che mi ha dato molto.

Eppure…
Non ho alcuna vis polemica.

Eppure, cercavamo di dire, si parla di un suo malessere approdato appunto alla decisione di oggi.
Parlatene con le vostre fonti.

Resta il fatto che da giorni in Comune vengono raccontati con una certa precisione dissapori all’interno dell’esecutivo. Tant’è, prendiamo atto delle parole di Anselmi.

IL PRECEDENTE, L’ASSESSORE CLAMOROSAMENTE RIMOSSO:

Lombardi a Rapinese: “Io ‘cellula tumorale’, le mie amicizie ‘dubbie’, la visione di democrazia. Qual è la mia colpa, Ale? Ingiusto rimuovermi”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

32 Commenti

  1. Rimpasti di giunta sempre esistiti nelle amministrazioni. Lo fa Rapinese e si grida allo scandalo. FAZZIOSI come sempre quando si tratta dell’attuale primo cittadino. Senza nulla togliere alla stimatissima Dottoressa Anselmi.

    1. Rimpasto? Le deleghe le tiene lui. Perché morto un papa se ne fa un altro, ma morto un cardinale, fa tutto il papa… 😉

  2. La scelta di dimettersi è una scelta personale e come tale va rispettata come vanno rispettate le motivazioni che la dimissionaria ha dichiarato. Quello che invece fa un certo effetto, e forse in minima parte è causa della decisione dell’Assessore, è la quantità di dimissioni meno eclatanti che ci sono state tra personale direttivo e dipendenti del Comune di Como da quando Rapinese Sindaco è stato eletto. Probabilmente il nostro eroe sperava in un freno a questo esodo e, non riuscendo mai a fare la minima autocritica, ha scaricato sull’Assessore del Personale buona parte delle responsabilità di non esserci riuscita. Ci sta. Rapinese Sindaco è al comando quando si presenta davanti alle telecamere per dire che hanno riparato la panchina del parchetto, quando il problema è più complesso, l’insuccesso è di quelli a cui ha distribuito le deleghe, per modo di dire, di “vice” comandante😊. Il nostro Leader Minumun!! 😊

  3. Il vero problema della Città di Como non è il Sindaco Rapinese che è quello che è sempre stato. Il vero problema è tutto il circo che gli gira intorno (Assessori, Consiglieri, qualche presidente di partecipata). Le dimissioni della Anselmi lascia ben sperare che pian piano chi ha cuore e cervello si stacchi da una gestione che rischia di portare la città in uno splendido isolamento.

    1. Scusi, ma non capisco. La squadra di assessori e consiglieri l’ha selezionata lui. La gestione, con ogni evidenza, è sua, nel bene e nel male. Aggiungiamoci le deleghe che ha accentrato. Come fa a dire che il problema non è lui?
      O non c’è problema (opinioni) o se c’è il problema è lui.

  4. A volte quando si lavora in gruppo e l’ambiente diventa tossico capita che ti venga voglia di dire….”sai che c’è? ciaone”.
    Ci sono i Signorsì, ci sono i tossicodipendenti, e chi ha ancora autostima e senso civico.

  5. Non casuale che si dimetta chi aveva un cv ed un reddito, mentre gli altri si devono tappare il naso e rimanere attaccati allo stipendio.

  6. Ha fatto bene!!!
    “un assessore è una persona e fa le proprie scelte.”: ecco, questo in teoria; all’atto pratico l’assessore fa le scelte che il Sindaco gli dice di fare.

  7. Chi ha votato Rapinese sapeva che era un accentratore e decisionista e con un linguaggio non oxfordiano. È riuscito a ravvivare una città “morta” ed è simpatico vedere come sinistra e destra si siano svegliate dal torpore e sia unite nell’attaccare il monarca. Molto divertente

    1. E come avrebbe RAVVIVATO la città? Con i natali-funerali? Con le epiche manifestazioni estive? Perdendo il bando Cariplo per sistemare i musei? Avendo sistemato in 3 mesi la piscina di Muggiò? Sfrattando anzitempo il luna park? Portando al limite le relazioni con associazioni e istituzioni storiche? Lasciando che Villa Olmo diventi un campeggio?

      Mi sento orgoglioso e tutto “ravvivato” da due anni in qua.

      1. eeeeee e che dire degli elicotteri utilizzati per il trasporto dei disabili che, sino a due anni fa, frequentavano la piscina di via Del Doss…

      2. L’ha ravvivata politicamente perché prima i partiti storici scaldavano solo la sedia! IL Natale non doveva essere occasione per i soliti noti che gestivano il circo. D’altronde qui è festa tutto l’anno grazie ai turisti che col Natale sobrio rapinesiani ci lasciano un mese di vacanza invernale

        1. E invece Rapinese cosa fa, oltre a scaldare la sedia? Ah, già: compra, vende, chiude, manda via… Se questo significa ravvivare…

        2. Tra il circo e il funerale esistono vie di mezzo.
          Tra scaldare la sedia e fare un casino esistono vie di mezzo.

  8. Gente determinata, con idee chiare sul futuro della città e soprattutto COMPETENTE si è scelto il caro Alex. La città versa in condizioni assolutamente deprecabili, tra degrado, erbacce sui marciapiedi, crateri sulle strade principali, cartacce e mozziconi ovunque per terra, transenne in ogni dove senza l’ombra di un operaio, in due anni non si è fatto ASSOLUTAMENTE nulla per risolvere questi problemi. Se penso che c’era la direttrice artistica del Teatro Sociale, l’ottima Barbara Minghetti, che si era dichiarata disponibile ad amministrare la città e noi le abbiamo dato il benservito come un’immobiliarista qualsiasi (ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale) mi cadono le braccia. Questo ennesimo mammasantissima vuole trasformare la nostra amata Como in una sorta di Disney Land come Venezia, senza porre un limite all’epidemia di bed and breakfast che sta travolgendo la città, essa si è quasi completamente deindustrializzata e ora i suoi cittadini potranno aspirare a diventare gli sguatteri e i camerieri dei miliardari che vengono a visitare il Lago con il suo beneplacito.

    1. Se la prossima candidata giura e spergiura, nel suo programma, che smantellerà tutta la Como Disneylandiana, in tutti i suoi reconditi e dettagliati aspetti, farò cadere la giunta e la voterò!

  9. Beh, un’uscita di classe, un sostanziale no comment che non vuole mettere in difficoltà chi l’aveva scelta con molta convinzione e che non vuole rotolare nemmeno con una mezza frase in inutili polemiche. Ci sta.

    Io però sono legittimato a supporre che dopo soli due anni a fronte di un mandato di cinque, questo abbandono denunci quanto meno poco entusiasmo per l’ambiente.

    Speriamo che altri consiglieri e assessori nobilitino velocemente il loro curriculum con altrettante dimissioni.

    Non è una questione partitica: che la prossima maggioranza sia di destra, di sinistra o di una lista civica a questo punto poco importa, si tratta di uscire dal tunnel.

    1. Visto il livello dell’ufficio personale e dell’ufficio stipendi del comune di Como ha fatto bene ad abbandonare la nave che affonda. Mai contate così tante mobilità, licenziamenti, assunzioni e dimissioni lampo! Punti convenzionati storici per le pause pranzo incazzati neri per l’incompetenza dell’ufficio personale (la cafonaggine è a parte). Personale trasferito senza una spiegazione, incentivi regalati e rubati (la porcheria dei minori accompagnati già denunciata a chi di dovere), le future progressioni che vedono mogli e amici stretti dei dirigenti in prima linea. Alessandro Il Grande fa finta di non vedere, aspettiamo la scusa riguardo queste inattese dimissioni

      1. Le ingiustizie e favoritismi per Tizio, Caio e Sempronio ci sono sempre stati, non è caratteristica peculiare di questa Amministrazione in particolare. Chi ha le conoscenze giuste, gli yes man e chi è particolarmente bravo a leccare il c… sono quelli che fanno carriera. Chi ha il coraggio di dire no e di dire la sua, rimane nel suo brodo, anche se competente e meritevole. Ma questo vale in ogni ambito lavorativo, purtroppo.

  10. Il RapiSindaco si riprenderà anche queste deleghe e passo dopo passo raggiungerà il suo obiettivo: la monarchia.
    Venetamente parlando.

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