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La Lega e il cancello anti-senzatetto a San Francesco. Butti: “Non si scopa la polvere sotto il tappeto, italiani e stranieri regolari vanno aiutati”

Ha sollevato uno scontro durissimo lo scorso febbraio la proposta della Lega che ha ipotizzato di installare un cancello fra le colonne dell’ex chiesa di San Francesco per impedire ai senzatetto di trovarvi riparo.

Proposta shock della Lega: “Un cancello anti-senzatetto all’ex Chiesa di San Francesco”

Tra le tante voci contrarie quella del capogruppo Dem a Palazzo, Stefano Fanetti che ha bollato la proposta come una “Patetica provocazione, una boiata miope”. Inoltre, a distanza di oltre un anno dall’approvazione, in Consiglio comunale della mozione bipartisan che impegnava l’amministrazione ad aprire un dormitorio per senzatetto, bisogna ricordare che nulla si è mosso.

Giusto due giorni fa anche il vescovo, Oscar Cantoni, è tornato con molta chiarezza sulla questione:

Senzatetto, il vescovo: “Finché uomini e donne vivranno senza casa e nel degrado saremo senza luce e amore” 

Ph: Pozzoni

E poco fa anche il leader di Fratelli d’Italia in terra comasca, il deputato Alessio Butti che da tempo ha espresso posizioni precise sull’argomento:

“Un problema va risolto, non spostato. Questa proposta delle grate a “protezione” di San Francesco è singolare. Sposta, ma non risolve alcun problema, ne’ ai disagiati in cerca di ricovero, ne’ ai comaschi che pretendono giustamente il decoro cittadino. Certo, con impareggiabile acutezza, qualcuno potrà sempre ipotizzare la recinzione di tutti i portici, i giardini, i sottoscala ma la vedo un po’ complicata”, sottolinea, non senza un filo di ironia, Butti.

Che aggiunge: “Non è scopando la polvere sotto il tappeto che si governa la nazione o la città. Stranieri irregolari? Vanno rimpatriati. Italiani o stranieri regolari e indigenti? Vanno aiutati attivando quella rete di opportunità che pure esiste ed è prevista anche dal buon senso. Uomini e donne in difficoltà, stranieri, italiani, cattolici, islamici, neri, bianchi? Hanno tutti diritto alla dignità, ad una chance di reinserimento, a quella solidarietà che italiani, in questo caso i comaschi non hanno mai fatto mancare a nessuno”.

“Sia chiaro, non è un problema di facile soluzione, ma siamo sicuri di averci almeno tentato? E soprattutto, non parlateci di grate…dai”, conclude il parlamentare.

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2 Commenti

  1. Forse dovremmo organizzare un incontro tra l’on.Alessio Butti e l’ass.Marco Butti, magari non si conoscono…
    Così si chiariscono le idee su cosa vuol dire far parte dello stesso partito, dato che sembra ci siano Fratelli d’Italia al governo della città e Fratelli d’Italia all’opposizione del sindaco. Fratelli coltelli, vien da dire…

  2. LLa frase è felice a metà. ““Non è scopando la polvere sotto il tappeto che si governa la Nazione…..”. Cosa c’entra la Nazione qui si tratta del Comune di Como. Se non sbaglio il partito del Senatore, Fratelli d’Italia, ha due Assessori in Giunta. Sono lì per caso?
    Il Senatore è molto abile. A volte sembra quasi che lui e i suoi compagni di partito non c’entrino nulla con lo sfacelo con cui questa Amministrazione ci sta abituando a convivere.
    Ma sono lì, siedono tra i banchi della maggioranza, hanno votato per il dormitorio e allora? Sono anche loro come il buon Sindaco ostaggio delle deliranti politiche della Lega? Almeno lo ammettano. Sarebbe finalmente chiaro a tutti il perché non si fa il dormitorio e avrebbero più senso perfino le perplessità del Senatore.

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