Vincenzo Graziani, l’ex comandante della Polizia locale di Como fino al 2014, ha dalla sua una forte mobilitazione “di base”, per così dire. Ma Giordano Molteni, l’ex sindaco di Lipomo, nonché storica figura dell’ospedale Sant’Anna in qualità di primario di Otorinolaringoiatria (in pensione dal settembre 2019), oggi consigliere di minoranza dopo la sconfitta contro Alessio Cantaluppi del 2021, sembra aver guadagno posizioni pesanti nelle gerarchie delle segreterie politiche del centrodestra, a partire da quella di Fratelli d’Italia.
E’ questa la fotografia sulle quotazioni degli ormai unici due veri contendenti per la candidatura alla successione di Mario Landriscina a Palazzo Cernezzi. Il che significa una sola cosa, anche alla luce dei tempi ormai più che stringenti: quella che si aprirà lunedì 28 febbraio, sarà la settimana dell’incoronazione dell’uno o dell’altro, così da comporre il trio forte in competizione nella prossima tornata comunale: Barbara Minghetti per il centrosinistra, Alessandro Rapinese in solitaria come candidato civico, e, appunto, uno tra Graziani e Molteni.
Ma chi è davvero in vantaggio?
Come si accennava, a livello popolare-cittadino, fino a ieri il nome dell’ex comandante della Polizia Locale di Como sembrava conquistare favori e appoggi trasversali tra singoli esponenti di liste e partiti con buona regolarità. Incontri, telefonate, messaggi: in molti si sono mobilitati personalmente per garantire il proprio supporto a Vincenzo Graziani, la cui candidatura a sindaco, tra l’altro, ha sicuramente visto un altro dei nomi entrati per un certo periodo in lizza, ossia quello del farmacista Roberto Tassone, tra i principali ispiratori. Di sicuro, almeno uno o due passaggi su Graziani sono stati fatti ai livelli regionali, dove – se non si può parlare di via libera incassati formalmente – non è sicuramente arrivato mai alcuno stop.
A scompaginare la corsa dell’ex capo dei vigili e del gruppo di sostenitori, però, ecco ieri – proprio da queste colonne – l’anticipazione sul concorrente più temibile, tenuto nascostissimo fino all’ultimo dai vertici dei partiti di centrodestra, l’ex primario Giordano Molteni. Il quale, per il poco che si è riusciti ad apprendere, avrebbe dalla sua un aspetto potenzialmente deciviso: l’accordo politico tra i due partiti forti della coalizione di centrodestra, ovvero Fratelli d’Italia (a cui, come noto, spetta la casella di Palazzo Cernezzi secondo equilibri più vasti della sola Como) e Lega.
Questo significa che gli altri alleati (Forza Italia e la civica Insieme per Landriscina) potrebbero rappresentare ostacoli sulla scelta di Molteni? In realtà no. Certo, l’idea di candidare a sindaco del capoluogo chi ha perso a Lipomo nel 2021 (dopo aver però governato il paese per dieci anni tra 2005 e 2015) ha sicuramente fatto storcere qualche naso. Ma non risulta alcun veto reale e un accordo complessivo tra le varie forze che compongono il centrodestra pare tutt’altro che impossibile. Così, il nome di Molteni – a meno di insurrezioni difficili da pronosticare – potrebbe involarsi a brevissimo da vincente verso il fotofinish e i successivi annunci ufficiali.