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Como e i dehors da smontare in estate, attacco FdI: “Rapinese confonde il governo della città con un regolamento di conti personale”

Il tema dei dehors da smontare in estate a Como anima il dibattito in questi giorni: qui le parole del sindaco Alessandro Rapinese che spiega come non si tratti di una scelta politica ma semplicementedi applicazione delle norme in vigore. Sul tema oggi interviene Fratelli d’Italia con una Nota:

Dopo le scuole chiuse, gli agricoltori del mercato coperto penalizzati, i giostrai cacciati, gli anziani, i residenti vessati da aumenti di tasse e tariffe dei parcheggi e i “buttadentro”, adesso tocca ai commercianti. L’ennesima decisione incomprensibile del sindaco Rapinese – quella di imporre lo smontaggio dei dehors proprio nel periodo in cui Como accoglie il maggior numero di turisti – conferma un atteggiamento che non esitiamo a definire con un solo aggettivo: anticomasco.

Si penalizzano commercianti storici, si demolisce la già precaria identità di una città, si criminalizza un’intera categoria – quella dei commercianti – che produce occupazione e offre servizi fondamentali, senza dimenticare che molti stanno ancora pagando i debiti accumulati nel periodo della pandemia.

Ma il sindaco non pensa agli effetti concreti delle sue azioni: vale per i commercianti come per i genitori e i bambini delle scuole, i “cessi”, come lui stesso li ha definiti con disprezzo, senza curarsi degli enormi disagi causati a famiglie e quartieri.
Sommando tutti questi danni economici e sociali, appare chiaro che Rapinese non lavori per i comaschi, ma contro di loro.

Non può non balzare all’occhio la differenza di atteggiamento del sindaco: estremamente accondiscendente con i grandi gruppi come gli Hartono, ma letteralmente spietato con i comaschi. Mentre verso i poteri forti mostra un rispetto quasi reverenziale, nei confronti dei cittadini, delle famiglie e delle imprese locali impone solo divieti, aumenti e burocrazia.

Una linea punitiva che si ripete in ogni ambito: la crociata contro i “buttadentro”, gli anziani cacciati dalla bocciofila, le scuole e gli asili chiusi, gli agricoltori del mercato coperto sfrattati, i giostrai allontanati, i residenti colpiti da aumenti delle tariffe e multe a raffica. Un elenco lungo e desolante che racconta bene il vero volto di un’amministrazione che governa contro la sua stessa città.

Como merita un’amministrazione capace di dialogare con le categorie produttive e di valorizzare chi lavora, non di umiliarlo. I dehors non sono un problema, ma un simbolo di vitalità, di socialità e di turismo. È questo lo spirito che dovrebbe animare una giunta comunale, non quello punitivo e arrogante di chi confonde il governo della città con un regolamento di conti personale.

Stefano Molinari – Presidente provinciale Fratelli d’Italia

Alessandro Nardone – Coordinatore cittadino Fratelli d’Italia

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