“Lissi, con quel fare lì, che mette il ditino mentre mastica la cicca e dice “risponda a quello che ho detto” tipo tabaccaia della Valtellina per favore no. Eh. E la tabaccaia della Valtellina è donna quindi non ho fatto se (incomprensibile)…mh. Lo fa con qualcun altro quell’atteggiamento lì… Allora (incomprensibile) così le faccio vedere l’atteggiamento che ha. Detto questo… E comunque deve stare zitta mentre parlo, lo sa?”.

Lo spettacolo è andato in scena lunedì sera durante il Consiglio Comunale a Como, piccolo ma significativo passaggio raccontato oggi dal quotidiano La Provincia di Como e poi rimbalzato, ovviamente, ovunque. Sono le parole che il sindaco Alessandro Rapinese ha rivolto alla capogruppo del Pd, Patrizia Lissi. Uno dei tanti, tantissimi, momenti di libertà verbale e molto poco istituzionale del primo cittadino nell’aula più alta e importante della città (qui il caso Barbagia scoppiato a inizio mandato). Tant’è.
E poi, domanda aperta a tutti, che c’è di male a essere una tabaccaia valtellinese?
Il video
Da notare come il presidente del Consiglio Fulvio Anzaldo non abbia censurato quanto detto (o invitato quantomeno alla continenza) ma abbia solo invitato ad “andare avanti”
Le repliche
Non sono mancate le reazioni, ovviamente in prima fila quella del segretario cittadino del partito, Daniele Valsecchi, che ha diffuso una nota durissima:
Grazie Sindaco Rapinese.Grazie per presentare sempre l’immagine di una città accogliente e civile…Non ti basta sbeffeggiare e dileggiare i cittadini comaschi e i loro rappresentanti, di qualunque tipo e categoria essi siano.A due mesi dalle Olimpiadi attacchi l’accoglienza valtellinese e sbeffeggi le negozianti valtellinesi.Valtellina che frequentiamo entrambi. Io amo Bormio e vengo sempre trattato benissimo. Evidentemente il Sindaco non apprezza Oga.La verità è che per lui ogni occasione è buona per offendere, deridere, mancare di rispetto, senza mai pensare all’esempio che sta dando e alle conseguenze delle sue parole.Vicinanza a Patrizia Lissi che con competenza e passione incalza costantemente evidenziando le bufale, i ritardi e le continue giravolte rapinesiane . Il sindaco adeguato di una città come Como non continua a utilizzare la Sardegna, la Valtellina per attaccare chi lo mette in difficoltà.E vicinanza a tutti i consiglieri di minoranza – indipendentemente dalla provenienza politica – che si trovano a dover subire costantemente queste modalità inaccettabili.Invito tutti i consiglieri a reagire assieme in maniera compatta, di fronte a questa mancanza di rispetto e alla costante distruzione dello spazio democratico.Protestate vibratamente, agite, alzatevi in piedi. Che il Sindaco risponda nel merito, se ne è capace. Basta squallidi teatrini. I cittadini lo hanno capito e sono con voi.
A stigmatizzare l’episodio anche il quotidiano Sondrio Today comprensibilmente e automaticamente chiamato in causa che titola: “A Como essere valtellinese diventa un insulto“. Evidenzia la testata: “In poche ore, quella frase è diventata un caso politico e culturale: non solo per il tono, ma anche per il riferimento alla Valtellina percepito da molti come un insulto gratuito rivolto a un intero territorio”.
Poi è intervenuto anche l’ex assessore Bruno Magatti, e fondatore della lista civica e laboratorio politico Civitas. In un editoriale intitolato “Ciliegi, scuole, nidi, consulte, associazione carducci ‘tabaccaie della Valtellina’ e molto altro ancora” che quindi tocca vari temi caldi di questi giorni Magatti scrive:
Il Consiglio comunale, ridotto a luogo di ratifica delle scelte dell’esecutivo, finisce ingessato nell’impossibilità di promuovere qualsiasi deviazione dalla traiettoria scelta da Sindaco e Giunta.
Ciò cui assistiamo è anche l’inevitabile frutto dell’illusorio mito “decisionista”, i cui interpreti si fanno beffe, nelle istituzioni e sui social media, della lungaggine del confronto e dell’ascolto, e amano declassare obiezioni e dissenso a fastidiosi e inopportuni inciampi mossi da pregiudizio ideologico.