Nella giornata in cui il centrodestra comasco si è riunito a Villa Gallia per Communis, l’evento organizzato da Fratelli d’Italia già in ottica elezioni comunali 2027, è stato il coordinatore provinciale di Forza Italia, Sergio Gaddi, a lancia un sassolino nello stagno.
Al netto delle varie dichiarazioni degli esponenti che si sono susseguiti ai microfoni, molto improntanti alla ‘rivincita’ nei confronti del sindaco Alessandro Rapinese, nessuno dei presenti si è ancora sbilanciato sui nomi dei potenziali candidati sindaco, ovviamente (pur tenendo presente che, forse, in area FdI, alla lista va aggiunto Luca Levrini, non casualmente tra i relatori sul fronte culturale).
Ma tornando a Gaddi, ecco lo scenario aperto dalle sue parole: “In considerazione delle prossime elezioni a Como, la città potrebbe essere pronta una candidatura femminile. Il profilo di una donna mi piacerebbe, gli elettori potrebbero essere pronti per un cambiamento di questo tipo”. L’unico tentativo in questo campo politico – ai tempi del Pdl – fu quello di Laura Bordoli, che però – anche a causa di clamorose spaccature nel fronte – fu battuta da Mario Lucini, candidato del centrosinistra.
Nomi? Né Gaddi né altri ne hanno fatti e con ogni probabilità di “veri” ancora non ce ne sono affatto. Ma sulla scia del ‘sasso’ gettato dal coordinatore provinciale di Forza Italia, si può innanzitutto fornire un dato tecnico sulla platea di Communis vista oggi. Presente in sala a Villa Gallia (come in altri appuntamenti civico-politici di queste settimane, va precisato) c’era ad esempio Teresa Minniti, uno dei volti e delle figure emergenti di questi mesi in città grazie anche al grande lavoro sulle scuole che la giunta Rapinese vuole chiudere, con serie di vittorie in Tribunale annesse. Animatrice con Vincenzo Falanga della neonata associazione Nova Como, Minniti è avvocato ma non ha ancora esperienza diretta politico-amministrativa e questo è un dato di cui tenere decisamente conto. In più, non risultano sue ambizioni personali per un salto di questo tipo, peraltro partendo – almeno a oggi – come civica pura, senza agganci diretti a partiti. Eppure, qualche rumors sul suo nome – forse quasi a sua ‘insaputa’ – a bassa voce circola.
Altra ipotesi che potrebbe prendere quota – sempre e solo seguendo la suggestione autonoma lanciata da Gaddi – è quella della capogruppo della Lega a Palazzo Cernezzi Elena Negretti. Già assessore nella giunta Landriscina, oggi battagliera in solitaria per il partito di Salvini in consiglio comunale, l’esperienza amministrativa è sicuramente dalla sua parte. La debolezza della Lega in città, invece, un punto a sfavore (potrebbe essere colmata da un clamoroso ritorno in città del ministro Alessandra Locatelli? A oggi, con il centrodestra che punta dritto al bis a Roma, pare molto difficile ma nulla si può escludere). La corsa verso le urne, ad ogni modo, è ancora lunga; i rumors – femminili e non – sono solo all’inizio.