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Como, gettata nel lago la targa per Sergio Ramelli. Cantaluppi: “Atto vile e vergognoso”

Atto di vandalismo politico, nella notte, a Como. Ignoti si sono accaniti contro la targa posizionata dal Comune nello slargo a lago di viale Geno, per l’appunto dedicato a Sergio Ramelli, l’attivista diciottenne del Movimento Sociale Italiano ucciso a colpi di chiave inglese a Milano da militanti di estrema sinistra vicini ad Avanguardia Opera nel 1975.

La targa che commemorava il giovane, e che dà anche il nome alla Passeggiata Ramelli, è stata divelta – peraltro nemmeno per la prima volta da quando venne collocata – e gettata nel lago.
A prendere posizione, denunciando l’accaduto, è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Lorenzo Cantaluppi.

“Un altro oltraggio alla memoria di Sergio Ramelli nella giornata di ieri, dove, ancora una volta la targa recante il nome della passeggiata a lui intitolata, è stata oggetto di vandalismo, venendo asportata dal suo supporto e gettata nel Lago da ignoti – ha denunciato Cantaluppi – Un atto vile e vergognoso. Fortunatamente la targa è stata recuperata in poche ore e ricollocata al suo posto, risultando però danneggiata e rotta in due parti. Oggi più che mai rivolgiamo un pensiero a Sergio, vittima dell’odio comunista e della violenza politica, ucciso per il solo motivo di essere di destra nel 1975”.

La targa, come da foto di copertina, è stata recuperata e riposizionata da Salvatore Ferrara e altri iscritti all’associazione culturale Mario Nicollini.

Anche l’assessore comunale Marco Butti, sempre di Fratelli d’Italia, è intervenuto: “Agli imbecilli che hanno gettata la targa di Largo Ramelli nel lago, rivolgo una semplice domanda, perché?”.

“In attesa di risposte, l’unica idea che mi sono fatto è che questo o questi trogloditi, magari senza neanche conoscere la storia di Sergio Ramelli, sono tristemente alla ricerca di gesti da codardi per mettersi in mostra – ha aggiunto l’assessore – Coincidenza con la vicina ricorrenza della strage di Acca Larenzia, possibile…Chissà che le nuove generazioni possano capire cosa significhi il rispetto verso chi ha perso la vita per effetto del suo credo politico, qualunque esso sia. Purtroppo le nuove generazioni hanno davanti diversi cattivi maestri”.

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5 Commenti

  1. Atto vile e incivile. TUTTAVIA la dichiarazione della citata “Associazione culturale” mi fa pensare che preferirei comunque non avere come concittadini persone che si bagnano i piedi per il bene comune ma che poi scrivono in questo modo:

    A COMO, GLI ANTIFA NON PASSANO!

    È durato pochissimo tempo il vilipendio alla targa commemorativa dedicata a Sergio Ramelli, vittima innocente dell’odio comunista.

    Infatti, appena avvisati del vile gesto, i camerati lariani si sono precipitati a Como sul lungolago e, dopo averla ripescata nelle gelide acque del nostro lago, è stata subito rimessa al proprio posto.

    Non è la prima volta che questi figli o nipoti di quei traditori infami partigiani sfregiano la memoria di Sergio.

    Ci auguriamo un giorno di incontrare personalmente questi miseri servi del sistema, sarà l’occasione per ribadire che a Como non hanno alcuna possibilità di esistere.

    Camerata Sergio Ramelli, PRESENTE!

    Associazione culturale Mario Nicollini
    Ufficio stampa”
    (Fonte: Facebook-pagina ufficiale dell’associazione).

  2. Più che un atto vile è un atto stupido. A cosa serve distruggere una lapide. Tuttavia, se oltre a intitolare la passeggiata al povero Sergio Ramelli, la si fosse anche intitolata al povero Claudio Varalli, studente di sinistra ucciso da un neofascista a colpi di pistola sempre a Milano due settimane prima di Ramelli, nessuno vedrebbe la passeggiata come una bandiera di una parte politica ma come un luogo su cui riflettere sulla stupidità della violenza estremista di quegli anni. A volte basta poco.

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