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Attualità, Politica

Como, lavoratori in piazza per lo sciopero generale: “Adesione fino al 90%. Non vogliamo mance natalizie di 100 euro”. I video

Molto partecipate le due manifestazioni che hanno caratterizzato anche la provincia di Como per la Cgil al mattino e per la Uil nel pomeriggio di oggi, venerdì 29 novembre.

Ecco quanto fanno sapere dai sindacati

Soddisfacenti i primi dati pervenuti rispetto all’adesione allo sciopero in molte realtà lavorative del comasco: tutti i nidi comunali sono rimasti chiusi a Cantù, nel comune di Como la metà dei nidi comunali è rimasta chiusa, gli altri hanno garantito il servizio solo per mezza giornata, in Sisme l’adesione allo sciopero è stata per i lavoratori in produzione al 90%, 70% in Bavelloni,  70%, Pikdare, 65% B&B Italia, 60% Dana, 70% cellografica Gerosa, 90% trasporto valori di mondialpol.

Al mattino la manifestazione di Como è iniziata con un corteo che è partito alle 9,30 da porta Torre per inondare le vie del centro storico fino ad arrivare in piazza San fedele, dove si è tenuto un comizio. Il Segretario Generale della Cgil di Como Sandro Estelli ha spiegato le motivazioni dello sciopero: una legge di bilancio che fa piombare il paese in una fase di austerità e soprattutto penalizza lavoratrici e lavoratori dipendenti, pensionati e pensionati “vogliamo una vera riforma fiscale progressiva che garantisca la redistribuzione vera delle risorse” spiega Estelli, e ancora dice “Abbiamo bisogno di finanziamenti significativi per rilanciare una sanità che è al collasso e un sistema di istruzione sempre meno valorizzato dalla politica nazionale. Rivendichiamo il rinnovo dei contratti pubblici, chiediamo il rilancio di politiche industriali serie. Flat tax e concordato preventivo non sono altro che strumenti per avvantaggiare i più ricchi e incentivare chi non paga le tasse a continuare a farlo. Ancora una volta questo governo chiude gli occhi di fronte al problema dell’evasione fiscale, piaga che colpisce il nostro sistema economico. Non vogliamo mance natalizie, non ci accontentiamo di 100 € che cercano di mascherare le disuguaglianze. Rigettiamo la politica dei bonus che si limita a tamponare le difficoltà economiche senza affrontarne le cause profonde. Solo con interventi strutturali e scelte coraggiose possiamo garantire un futuro equo per tutte e per tutti. ogni giorno nei luoghi di lavoro avvengono tragedie evitabili e i recenti incidenti mortali dimostrano quanto sia fragile il sistema di tutela della sicurezza. La patente a crediti è una misura debole e insufficiente, chiediamo investimenti in sicurezza, risorse per potenziare gli ispettorati del lavoro, per garantire controlli rigorosi e protezione per chi lavora. Il decreto sul lavoro è un’altra misura inadeguata: accresce la precarietà e penalizza i giovani e le categorie più fragili, è necessario avviare un confronto  serio con le parti sociali”.

La piazza ha dato una bellissima dimostrazione di presenza con un flash mob su temi economici e politici . Sono intervenuti delegate  e delegati sindacali, ha chiuso la mattinata l’intervento del Segretario Regionale Gabriele Rocchi.   Il pomeriggio invece si è caratterizzato con una iniziativa della UIL che si è tenuta in piazza del tricolore, un flash mob cui hanno fatto seguito gli interventi di delegate  e delegati sindacali. Ha chiuso il pomeriggio Dario Esposito, coordinatore della Uil del Lario con queste parole:  “Oggi abbiamo portato in piazza non solo lo sciopero ma anche la richiesta di dare priorità nei confronti dei lavoratori dipendenti e pensionati.

Corriamo il rischio, in spregio alla progressività decantata dalla Costituzione, di avere una tassazione del 35% già per i dipendenti che hanno un reddito annuo di 28 mila ed 1 euro a fronte di un regalo fatto dallo Stato di 25 miliardi a banche e multinazionali.
La cassa integrazione in aumento, i licenziamenti che stanno avvenendo anche nel nostro territorio, impongono una politica industriale da parte del Governo che ha rinunciato a fare tagliando il settore automotive. La sanità e gli enti locali inoltre avranno tagli nei finanziamenti e nel turnover col rischio, concreto, di penalizzare non solo i fruitori del servizio ma anche i lavoratori. Chiediamo la detassazione completa degli aumenti contrattuali e di rendere struttura l’assunzione a tempo indeterminato”.

DUE VIDEO DA PIAZZA SAN FEDELE

LA MANIFESTAZIONE NELLA GALLERY SFOGLIABILE

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