Ora la spaccatura è plateale, rivendicata, ufficiale. Dopo gli scossoni tremendi dello scorso autunno (ne abbiamo parlato qui e qui, con particolare attenzione alla scissione dal Meetup Como a Cinque Stelle, 430 attivisti, gestito dall’ex consigliere Luca Ceruti, del neonato Aiuto Civico a Cinque Stelle, una quarantina di iscritti, vicinissimo a Fabio Aleotti), oggi è arrivato il momento definitivo.
Alla Sala Villa di via Varesina 164 era organizzato un incontro sul ruolo e sul futuro del portavoce in Consiglio comunale a Como, ovvero Fabio Aleotti (unico pentastellato eletto a Palazzo Cernezzi nel 2017).
Il punto di partenza era la sottoscrizione di due anni fa da parte di tutti i candidati delle “Regole per la candidatura”, che ne conteneva anche una molto particolare. Questa: “Disponibilità a revocare il proprio mandato, verificandolo ogni 24 mesi con il meetup di Como, oppure su iniziativa del Meetup con un recall in cui la maggioranza dei votanti ne chieda la remissione”.
E dunque, oggi tra le 16.30 e le 19, Aleotti era atteso per la discussione e poi per partecipare al voto (tuttora in corso, tramite schede e urne sebbene rivolta agli iscritti a Rousseu che votano a Como) sul suo futuro. Consultazione dall’esito non tecnicamente vincolante ma politicamente pesantissimo, in qualsiasi caso.
La domanda, in questo senso, era effettivamente chiara: con un sì o no si poteva esprimere la propria opinione sul prosieguo o meno del mandato di Aleotti a Palazzo Cernezzi. Sulla fiducia o sfiducia insomma.
Ebbene, Aleotti – che già le scorse settimane aveva espresso forti dubbi sul senso e sull’organizzazione di questa consultazione – non si è presentato. “Ero a Milano per un altro incontro del Movimento – ha brevemente commentato, raggiunto poco fa – Sto tornando ora e avevo subito avvisato che avevo impegni improrogabili fissati da tempo”.
Sicuramente sull’agenda del capogruppo Cinque Stelle c’era l’evento “Facciamo Rete tra portavoce in Regione e nei Comuni”, che però era fissato tra le 10 e le 13.
Per altre comunicazioni – a partire dall’esito del voto – si dovrà attendere lo scrutinio delle schede in serata. Ma ora è definitivo: almeno politicamente, il Movimento Cinque Stelle, a Como, è spaccato in due.
3 Commenti
Dilettanti politici allo sbaraglio…
Ho un dubbio. Se gli attivisti del Movimento 5 Stelle dovessero sfiduciare Aleotti e quest’ultimo non ritenesse opportuno dimettersi dalla carica di Consigliere Comunale, cosa succederebbe? Gli attivisti lo rincorrerebbero brandendo gli ombrelli (i bastoni sono vietati dal Decreto Sicurezza2)? Si incatenerebbero alle cancellate del Comune per bloccare l’ingresso di Aleotti?…….Gli farebbero ascoltare per 10ore di fila i monologhi di Grillo fino alla resa incondizionata?
Tranquilli. Non è previsto il voto sulla piattaforma Rousseau ……. può capitare perfino che vinca Aleotti!
Mi auguro che Aleotti sia finalmente allontanato, poiché non ha mai incarnato i valori e le lotte che il Movimento porta avanti.