Ora è ufficiale, grazie all’approvazione dell’ultima variazione di bilancio da parte della lista Rapinese Sindaco (contrari tutti gli altri gruppi), il cancello anti senzatetto davanti all’ex chiesa di San Francesco di Como verrà installato. Non è mancato qualche scambio polemico in aula.
Il consigliere di Svolta Civica Vittorio Nessi ha affermato che “in una decisione del genere manca la politica che deve risolvere il problema e qui invece non lo fa”. Nessi poi ha ricordato “l’Abbondino d’Oro concesso da questa amministrazione con tono accorato a don Roberto Malgesini come ispiratore di valori. Ma se lo era, immagino che l’amministrazione debba far propri quei valori e non fare scelte che sono il contrario. La politica muscolare non paga”.
Anche il consigliere del Gruppo misto, Giordano Molteni, ha sottolineato che “se si dà importanza a don Malgesini che si è immolato per gli ultimi, allora la politica deve dare una risposta strutturale al tema dei senzatetto e non pensarci solo quando arriva l’inverno. Una recinzione a San Francesco non è la risposta più giusta, trasferiamo soltanto il problema altrove”.
Il consigliere Stefano Legnani (Pd) ha ricordato come “i senza dimora dormano in molti altri luoghi della città e allora cosa facciamo, chiudiamo tutto? Così il problema non si risolve”.
Dal canto suo, il sindaco Alessandro Rapinese, dopo aver rimarcato che per gli skaters che frequentano l’area è in arrivo lo skate park all’Ippocastano, ha risposto alle critiche sollevate nei giorni scorsi anche dagli architetti: “Non sono d’accordo? Se vogliono governare, si candidino e prendano i voti. Anche se non piace, molti mi hanno votato anche per questo e non sono cittadini di serie B”.
“Non ci sono cancelli buoni o cattivi – ha aggiunto il sindaco – Lo ha messo anche l’Opera Don Guanella e non credo che don Malgesini smentirebbe il Don Guanella. Non ho capito perché se lo fa la Chiesa va bene, e se lo fa un Comune no”. Poi, il voto e l’approvazione del documento contabile contenente anche i fondi per la cancellata.
14 Commenti
sindaco (sceriffo) contro architetti.duello mitico. Colt 45
un cancello per il cervello (cosi’ resta inerte e tranquillo)
Como, la Città dei Cancelli…..mbe, forse un po’ di organizzazione non starebbe male, specialmente da uno che gridava al uguaglianza ed il benessere dei cittadini. Non è così bravo sto Rapy….
“Architetti contrari? Si candidino”. Speriamo. Prenderebbero di più del 27% al primo turno e ascolterebbero sicuramente di più chi ne sa più di loro. 😊
Giusto per essere concreti: è ovvio che i portici in questione, adesso, siano uno schifo…ma se metti un cancello, chi dorme lì si sposterà da un’altra parte e, se continui a mettere cancelli, otterrai solo di farli continuamente spostare.
Il problema rimarrà sempre, magari in posti diversi, a meno che si decida di eliminarli fisicamente.
E il problema non scomparirà e presto passerà a …..? Forse sui gradini d’ingresso dei nostri leader ..Attendiamo le prossime foto di Comozero
Il problema non è l’aspirazione al decoro e a una gestione conservativa dei porticati sotto i quali si rifugiano i senza fissa dimora.
Per chi ci abita vicino, quei portici sono motivo di giustificata preoccupazione.
Il problema è credere che basti chiudere quello spazio per risolvere la questione.
Il problema è non creare spazi specifici destinati ad accogliere la marginalità sociale.
Il problema è educare le persone alla logica secondo la quale basti allontanare da sotto gli occhi quello che ci offende per dire di averlo risolto.
Lui i cancelli li ha nel cervello e nel cuore….
Effettivamente …
la cancellata, elemento visibile tra l’essere divisivo o inclusivo. Nessuna sorpresa, già nel 2020 il “sindaco” manifestava le posizioni sociali con la raccolta firme contro il dormitorio di via borgovico. Ora manca solo il daspo per i senza tetto.
al posto di mettere cancelli che si riapra alle mostre ed alle attività culturali
Prepariamoci a mettere le cancellate anche davanti al Liceo Volta, ai Portici Plinio, in via Fontana e dovunque ci siano luoghi coperti e almeno un po’ riparati. Oppure provvediamo a fare un dormitorio sempre aperto e sufficientemente grande per ospitare chi non ha una casa
Esatto
La Curia di Como di spazi ne ha fin che vuole. Seguano l’esempio di S. Francesco ed accolgano tutti i senzatetto di Como.