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Maxi confronto in Rai Minghetti-Rapinese. Doppia sorpresa sulle tasse: “Così le abbasseremo”

Maxi confronto in Rai, oggi, per i due candidati sindaco di Como: Barbara Minghetti del centrosinistra e il civico Alessandro Rapinese. Presente anche il direttore de La Provincia, Diego Minonzio, che ha rivolto alcune domande a entrambi. Molti i temi toccati (molti ormai arcinoti) ma una novità – e non di poco conto – è emersa, peraltro su una questione delicatissima come le tasse comunali. Entrambi i candidati si sono espressi infatti per un cambiamento, ognuno con una sua ricetta, rispetto allo status attuale soprattutto in merito all’applicazione dell’addizionale Irpef (oggi a Como al massimo possibile, ossia lo 0.80%).

Minghetti: “L’addizionale Irpef oggi è al massimo, quello che vorremmo fare con calma, analizzando bene il bilancio, è legare una percentuale all’Isee per diminuirla alle fasce più deboli e tenere il massimale dai 50mila euro in su. L’obiettivo è dunque rendere l’addizionale proporzionale rispetto all’Isee. Sul fronte della tassa di soggiorno, non la toccheremo: il 50% sarà legato al mondo della cultura e l’altro 50% al turismo”.
Rapinese: “Parlare col Pd di tasse è gradevole per me. Ai tempo del centrosinistra avevamo l’addizionale Irpef allo 0.2% e l’hanno portata allo 0,8% senza colpo ferire e senza poi spendere i soldi. Al 31 dicembre scorso il Comune aveva fermi 106 milioni di euro, la certificazione dell’incapacità di governare. Noi abbasseremo dello 0.1% all’anno l’addizionale Irpef finché avremo un avanzo di bilancio. Sulla Tari, il Comune non ha personale per controllare e per riscuotere: siamo il paradiso degli evasori. Noi partiremo dal personale, finora gestito con criteri clientelari”.

Il ricorso al Tar del centrodestra

Minghetti: “Non sono preoccupata ma posso capire che il centrodestra l’abbia fatto con uno scarto così ridotto (rispetto a Rapinese, che ha preso 102 voti in più ndr). Ora continuiamo a lavorare con determinazione e serietà, non abbiamo mai smesso, e siamo fiduciosi del nostro lavoro”.
Rapinese: “Non ho paura del ricorso, peraltro annunciato senza i documenti per poterlo fare. Non mi risulta che nessuno dei 74 rappresentanti di lista del centrodestra abbia fatto delle trascrizioni dei verbali. Mi pare una lagnanza nel Mugello del centrodestra dopo una bastonata incredibile”.

Gli astenuti e i voti “liberi” del centrodestra
Minghetti: “Oltre agli elettori di Giordano Molteni dovremo convincere anche gli astenuti e per questo noi abbiamo fatto un appello a tutti, d’altronde il nostro programma parla molto di partecipazione attiva dei cittadini. Sugli 8mila elettori di Molteni: penso che ognuno di loro farà la sue valutazioni, noi abbiamo un metodo e un progetto e rivolgiamo un appello a tutti i cittadini per votare sul nostro programma, sulla persona e sul modo calmo, pacato e professionale di far politica che abbiamo scelto. I partiti? Io credo che siano la garanzia di un lavoro di squadra, di una storia, di una struttura. Penso che la possibilità di non rimanere chiusi in Como ma di avere relazioni che vanno dai Comuni, alla Regione allo Stato, attraverso una rete, sia molto importante. Io comunque sono autonoma, ho una lista civica e sarò autonoma nel costruira la squadra”.
Rapinese: “Se dovessimo fare i conti con i voti dei partiti, io non esisterei eppure sono la prima forza politica da due elezioni. Ora sento un avvicinamento non solo dal centrodestra ma anche da parti del centrosinistra che ora non hanno più l’amico in lista da votare come al primo turno. Sarebbe un peccato che, dopo aver eliminato Forza Italia, Lega e FdI, rimanesse ad amminstrare il Pd. Cinque anni fa (Giunta Lucini, ndr) abbiamo visto la Finanza che veniva a portar via gente e documenti da Palazzo Cernezzi, abbiamo visto tolti i parcheggi, una città invivibile e la tolleranza per il degrado. Io mi rivolgo a chi vuole vivere bene a Como e i partiti non hanno fatto vivere bene. Dall’altra parte abbiamo chi voleva candidare Lady Demonique, mentre noi siamo liberi, autoctoni e vogliamo bene al territorio mentre c’è qualcuno che deve tenere occupate le poltrone per quei partiti che impereranno da Roma e da Milano facendo di Como lo zimbello di Varese e Lecco”.

La Ticosa
Minghetti: “E’ uno spazio troppo importante perché non vi trovi posto un progetto di sviluppo che guardi al domani e ai giovani, per tenerli a Como con un hub creativo. Dunque: parcheggio di 600 posti, la copertura a due terzi dell’area a parco verde urbano, 10 mila metri per l’hub creativo e 5mila per l’abitabilità. Un quartiere Carbon Free che si connetta anche con la zona di via Milano Alta”.
Rapinese: “I Verdi hanno detto più volte che non vogliono parcheggi perché attirano le auto, invece Minghetti ora li promette. E tra l’altro il centrosinistra vuole togliere altri parcheggi in altre zone della città, ad esempio in viale Lecco. Per noi, bisogna concludere la bonifica, creare 600 posti auto con copertura fotovoltaica e far rinascere via Milano Alta che era diventata un ghetto dopo la chiusura del vecchio posteggio pubblico (nel 2012, ndr).

Palazzo del Ghiaccio
Minghetti: “Necessita di una ristrutturazione per i servizi, gli spogliatoi, l’accoglienza. E serve allungare il periodo di utilizzo”.
Rapinese: “Nuovo Palazzo del ghiaccio a Muggiò: ho già parlato con Csu l’azienda partecipata del Comune per l’espressa possibilità di partrecipare con un project financing”.

Stadio
Rapinese: “Questa società è una fortuna: vogliono investire decine di milioni, sono socialmente compatibili, sono penetrati nel tessuto sociale e questo è un loro merito assoluto. Noi ci fidiamo di questa società, ho incontrato il presidente e Dennis Wise: quello sarà il tempio dell’intrattenimento comasco. Tra gli accordi ci sono concerti e uso in alcune occasioni per le società locali. Inoltre il Como 1907 ha presentato un piano d’accordo con la Prefettura per la mobilità dei tifosi ospiti. Sarebbe folle perdere l’occasione, dunque sì alla concessione di 99 anni”.
Minghetti: “Lo stadio con questa proprietà internazionale che ho avuto anche io il piacere di incontrare ha ascoltato e si è confrontata, è davvero seria e vuole investire. Credo che il sindaco dovrà sedersi al tavolo con loro e avviare una coprogettazione per studiare assieme lo stadio, l’apertura tutto l’anno e tutta la zona intorno che va rivitalizzata. Favorevoli ai 99 anni o comunque al loro piano economico finanziario”.

Giovani
Minghetti: “Ho avuto un tavolo di giovani per costruire il programma e diversi candidati giovani hanno anche preso tantissimi voti, è un grande orgoglio. Anche in Teatro ho dato spazio ai giovani e ci ho sempre creduto. Daremo loro spazi e sport, servizi e trasporti anche in orari notturni oltre a un’abitabilità convenzionata perché oggi vivere a Como è molto caro”.
Rapinese: “I giovani chiedono cultura, sport, luoghi dove potersi incontrare. Abbiamo pensato al rilancio del Parco Negretti e a quello di altre aree verdi in città. Mi terrò la delega al Patrimonio per sistemare gli impianti sportivi e poi hanno certamente bisogno di luoghi dove poter studiare e fare cultura. Ad esempio Palazzo Natta, oggi abbandonato dopo la fuga del Politecnico a causa del centrosinistra: sarà una enorme aula studio per gli studenti. Una parte della collezione civica a Palazzo Natta sarà spostata lì dal Museo Civico”.

Città internazionale e turistica
Rapinese: “Il turismo a Como è una manna e crea posti di lavoro. Le esigenze dei turisti sono le stesse dei cittadini: verde curato, città pulita, marciapiedi dove non ci possa fratturare. E poi servizi, come i bagni pubblici. In tutto questo, i partiti di centrodestra e poi di centrosinistra hanno fatto le paratie: così Como è rimasta senza lungolago per anni”.
Minghetti: “Como è una città turistica di livello internazionale, oggi il primo luogo più attrattivo d’Italia. Per accogliere, i cittadini che la abitano devono stare bene. Noi puntiamo a un turismo sostenibile e su 12 mesi all’anno che guardi anche a natura, sport e cultura. Puntiamo su mostre molto importanti, ma non ad agosto, quando forse non servono, ma magari a gennaio-febbraio”.

Sicurezza
Minghetti: “Como non è una città pericolosa, lo dicono il prefetto e le indagini sul tema del Sole 24 Ore. Poi ci sono singole situazioni critiche o una percezione della sicurezza problematica, quello sì. Io ho una figlia che a volte ha paura a uscire di sera. La percezione di insicurezza va sconfitta con una città viva, con meno degrado, più illuminazione. Mentre sulle parti critiche, serve la collaborazione del sindaco con il prefetto e le forze dell’ordine”.
Rapinese: “Nel centrosinistra qualcuno ritiene che nessuno sia straniero: bello, ma se nessuno è straniero stiamo umliando i dettami dell’Onu che parla di nazioni e di regole per muoversi tra le nazioni. La legge va rispettata e il centrosinistra ha mostrato una certa tolleranza: ci sono ordinanze in Italia, in comuni sia di centrodestra che di centrosinistra, che eliminano il degrado. Avrò pugno di ferro su chi pensa che Como sia una città allo sbando. E permetterò alla figlia di Minghetti di uscire di casa e di farlo in sicurezza, perché la ricetta della mamma non credo funzioni”.

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12 Commenti

  1. Lei sembra la copia di Lucini, molle e senza grinta. Lui polemico e saccente. Ha dato la colpa alla sinistra di tutte le malefatte e di tutti i problemi di Como. Lei non ha nemmeno fatto notare che a Como non governa la sinistra.

  2. La Donna in carriera è un’abile propagandista elettorale, peccato che quando si tratta di spiegare dal vivo e in tv le misure del suo programma risulta essere molto generica, ripetitiva. Utilizza un linguaggio e una terminologia puerili, quasi si trattasse di materie che non ha ancora “digerito” e che ha soltanto imparato a memoria. Sarà perché il suo programma le è stato scritto dai consigli di amministrazione delle lobby che contano e dai suoi amici piddini, entrambi molto più abili nel vendere fumo alle persone.

    1. questo atteggiamento è veramente inquietante e raccapricciante, se ha tempo cerchi l’intervista “doppia” sul sito fanpage..

      E se vuole farsi due risate sul sito del comune di Como c’è il CV del candidato sindaco

  3. Al di là degli ultimi proclami politici dei due candidati, che sappiamo lasciano il tempo che trovano, leggendo questo articolo ed un trafiletto comparso sul noto Quotidiano Comasco traspare una certa “animosità” del sig. Rapinese nei confronti del personale (Dirigenti e dipendenti) del Comune di Como. Se l’approccio è questo parte malissimo perché non c’è niente di peggio che cercare di amministrare con dei dipendenti incazzati, demotivati e scontenti. E mi risulta che già la situazione attuale sia preoccupante in tal senso. Il sig. Rapinese dovrebbe, quindi, avere un approccio completamente diverso se non vuole ritrovarsi da solo contro tutti.

    1. Rapinese litigioso? Ma quando mai..

      Una persona così perbene, conciliante, disponibile al dialogo e al confronto. Perfetta per rilanciare Como!

      Come no? Ahahahah

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