Dimissioni non certo tempestive nonostante subito dopo il giuramento, sentita su queste pagine, avesse dichiarato di essere pronta a lasciare. Ma, in effetti, non aveva chiarito quando l’avrebbe fatto (qui tutti i dettagli). Comunque, a due mesi dalla nomina a ministro del governo Meloni (era il 21 ottobre) Alessandra Locatelli dice addio al Consiglio comunale di Como dove siede in qualità di consigliere di minoranza della Lega. Minoranza ma non durissima opposizione, va detto. Durante le poche sedute cui, visto il ruolo nazionale, è riuscita a partecipare non si può dire abbia marcato stretto la maggioranza che sostiene il sindaco Rapinese e la giunta.
Questa la nota diramata dal ministro:
“Per via dei gravosi impegni governativi, con l’inizio del nuovo anno, seppur con rammarico, mi dimetterò dal Consiglio comunale di Como. Dal giorno della mia nomina a Ministro ho provato a conciliare l’attività consiliare con l’incarico che mi é stato affidato, ma le responsabilità di Governo sono sempre maggiori e l’attività di mandato sempre più intensa”. Lo dichiara Alessandra Locatelli, Ministro per le Disabilita e consigliere comunale a Como. “La mia presenza a Roma e anche quella nelle altre regioni del Paese non mi consente di seguire con la dedizione e il tempo necessari l’attività del Consiglio comunale. Il mio, dunque, è un atto di responsabilità. Questo non significa che non seguirò più da vicino l’attività politica e amministrativa che riguarda Como: questa é la mia Città e non smetterò mai di occuparmi dei miei concittadini e delle problematiche che mi verranno attenzionate. Sono particolarmente soddisfatta – ha concluso Locatelli – che il testimone passi ad Elena Negretti, con la quale collaboro da tempo in sintonia e verso cui nutro molta stima. Negretti, tesserata con la Lega una volta concluse le ultime elezioni amministrative, potrà sempre contare sul mio personale sostegno e su quello della Segreteria cittadina. Continueremo a dare risposte concrete ai cittadini e a lavorare, come abbiamo sempre fatto, per il bene della nostra Città”.
E ora? Ora un grande ritorno nell’assemblea del Cernezzi. E’ quello di Elena la Zarina Negretti, prima dei non eletti. Già potentissimo assessore durante la giunta Landriscina, prima consigliera e grande amica del sindaco, membro di spicco dell’esecutivo e delle cronache. Figura che indubbiamente ha segnato un intero lustro politico. Partita con qualche incertezza, figlia del debutto in un’esperienza del tutto nuova, nel tempo ha maturato indubbie doti amministrative e una grandissima astuzia politica. Indipendentemente dal giudizio di merito sull’operato, si tratta di doti che solo uno sciocco non riconoscerebbe (e da queste pagine non certo le sono stati fatti sconti). Candidata come indipendente tra le file della Lega, come sottolineava la nota di Locatelli, nel luglio scorso si è iscritta al partito.
Come scrivevamo lo scorso 21 ottobre: “La Zarina torna. E torna anche, almeno a memoria di questo giornale, una relazione non facilissima con l’attuale sindaco del capoluogo, all’epoca in minoranza, Alessandro Rapinese. Al di là di qualche breve intesa durante il mandato Landriscina (Defibrillatore e Regolamento di Polizia Urbana), il rapporto tra i due è stato per lo più freddo quando non difficilissimo (per non dire incarognito, a tratti). Era, per fare un esempio, il 30 novembre 2018: Rapinese presenta la mozione di sfiducia a Negretti. “Ecco tutte le sue responsabilità” […] che opposizione farà? […] Se la conosciamo un poco, saprà sparigliare gli assetti, anche nelle minoranze. Negretti potrebbe essere un’avversaria non facile per il sindaco. A differenza di Locatelli che, fino a oggi, si è dimostrata in effetti piuttosto accondiscendente e morbida con la maggioranza e la giunta”. Da ricordare anche come Locatelli in aula abbia, per esempio, preferito attaccare il centrosinistra e il mandato Lucini (chiuso oltre cinque anni fa), all’unisono col primo cittadino, piuttosto che la maggioranza. Qui:
12 Commenti
Per iscriversi alla Lega, di questi tempi ci vuole parecchio coraggio!
Ricordiamo tutti la lettera di Landriscina che invitava a votare Negretti, praticando il voto disgiunto…
Che opposizione farà mai colei che con il suo centinaio di voti… disgiunti, ripeto… ha permesso che Rapinese andasse al ballottaggio? Candidatasi indipendente… tesseratasi dopo aver perso il posto in Comune, per opportunismo… ah no si dirà che è stata folgorata sulla via di Damasco. Serietà e coerenza, vocaboli spariti dal vocabolario del partito di Salvini… Siamo alle comiche…
Ora la maggioranza dopo Cantaluppi potrà contare su una delle principali artefici del voto disgiunto… D’altronde stiamo parlando di Rapiscina
Mi piacerebbe proprio sapere in qualità di Sindaco che è stata per cinque anni, cosa C…o a fatto per Como. Roba da matti !!!!! Del gran apparire ovunque e basta. Questi sono gli amministratori che hanno guidato la Città fino a sei mesi fa…. Tutta la vita il Rapi….
Finalmente la Locatelli, dopo mesi, ha deciso di lasciare un incarico per il quale percepiva denaro pubblico senza fare nulla.
Proprio i defibrillatori? che non funzionano.
chissà come saranno contenti i senzatetto.
Al peggio non c’è mai fine.
La foto dei due col defibrillatore fa accapponare la pelle… Visto il recente episodio.
Comunque dopo la nomina del fido scudiero Gilardoni da parte di Rapinese mi aspetto una opposizione blandissima
La zarina? Briii che paura…
Come farà la città senza di LEI??
Come può Como sopravvivere a Rapinese senza una minoranza che ti tenga testa?