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De Santis a Negretti: “A Como centri islamici e 3 moschee. Una seguita dalla polizia tedesca”

Una manciata di secondi, un sacco questioni irrisolte o potenzialmente destinate a deflagrare. Autore del blitz politico, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Sergio De Santis, che in un solo colpo ha aperto un caso moschee a Como, ha chiesto informazioni ufficiali all’assessore alla Sicurezza Elena Negretti, ha (con grande sofisticatezza) riaperto le ferite del centrodestra sulla Commissione Sicurezza e infine ha segnalato l’esistenza di una moschea in città al centro dell’attenzione delle forze di polizia tedesche perché portatrice di una predicazione “dell’Islam problematico”.

Il primo affondo, diretto a Negretti, è stata la richiesta di conferma e di ulteriori notizie su un elenco di centri culturali islamici e moschee presenti a Como.

Elena Negretti

“Desideravo chiedere all’assessore alla Sicurezza – ha detto De Santis – se corrisponde ad esattezza questo mio elenco di moschee e centri culturali islamici: associazione culturale islamica di via Pino, centro culturale islamico di via Borgovico, moschea turca Ditib di via Repubblica Romana, moschea turca di via Turati e moschea di piazzale Montesanto”.

Poi De Santis, ha incalzato ancora: “Chiedo perché spesso sento – e parlo adesso in generale – di garage o magari di locali commerciali che il giorno dopo vengono trasformati in luoghi di incontro, il giorno dopo ancora diventano centri culturali islamici e magari si va a finire in una moschea abusiva. Vorrei evitare che si concretizzasse questo aspetto, facendo chiarezza su centri culturali islamici e moschee sul territorio cittadino”.

Ma una autentica notizia riguarda nello specifico la moschea “Milli Gorus” di piazzale Montesanto.
“Per quanto riguarda la moschea di piazzale Montesanto – ha affermato De Santis – è stata attenzionata dalle forze di polizia tedesche che l’hanno inserita in un elenco di moschee dove si predica un Islam magari non violento, non la jihad ma sicuramente un Islam problematico”.

Peraltro, De Santis ha aggiunto che a Milano le Commissioni Sicurezza e Urbanistica a breve terranno un’audizione con “il console tedesco in Italia e il professor Lorenzo Vidino, esperto di Islam a livello mondiale che si divide tra Washington e l’Italia, ha lavorato con tante forze di polizia europee e ha insegnato in tante università. Io stesso l’ho contattato e si è dimostrato disponibile, quando ci sarà la Commissione sicurezza anche in questa città, ad essere ascoltato e per portare la propria esperienza”.

Infine, l’esponente di Fratelli d’Italia è tornato sul concetto di Islam problematico riportando proprio la definizione del professor Vidino rispetto all’organizzazione “Milli Gorus” sotto cui rientra anche la moschea di piazzale Montesanto: “L’Islam problematico non è terrorismo e jihadismo, ma moschee e organizzazioni che diffondono idee problematiche perché in conflitto col sentire comune, con valori costituzionali europei e coi diritti umani”.

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3 Commenti

  1. Dopo il terrorismo islamico si sono inventati l’islam problematico, speriamo che si occupino anche del cattolicesimo problematico, quello dei mafiosi che giurano sulla Madonna..

  2. Ci sono molte organizzazioni, anche non islamiche, che sono manifestatamente in “conflitto con il sentire comune, con valori costituzionali europei (e aggiungo italiani) e coi diritti umani”. A differenza degli islamici di piazzale Montesanto, imbrattano il Municipio e il Tribunale con scritte che riportano slogan xenofobi per non dire razzisti, insulti a chi manifesta il proprio dissenso pacificamente e altro. Anche il contrasto a queste Organizzazioni rientrerà nell’Ordine del Giorno della prima Commissione Sicurezza?

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