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Decreto Salvini, Locatelli: “Basta aggressioni di finti profughi. Quel migrante va allontanato”

Con il nuovo decreto Salvini su sicurezza e immigrazione fresco di approvazione definitiva, il vicesindaco di Como e parlamentare leghista, Alessandra Locatelli, va subito all’attacco rispetto a quanto accaduto ieri sera davanti al Comune di Como.

In sintesi, un migrante – esasperato dalle notti trascorse a dormire all’aperto – attorno alle 19 si è presentato a Palazzo Cernezzi chiedendo una casa per sottrarsi al gelo. I toni, però, si sono fatti rapidamente molto alti, con il giovane che dapprima ha lanciato alcuni voluminosi (ma leggeri) sacchi gialli verso il cortile comunale e poi ha inveito verso i presenti, tra i quali anche l’assessore Elena Negretti che ha immediatamente avvertito polizia di Stato e polizia locale (qui il resoconto di ieri).

Alla fine, dopo una trattativa non priva di qualche tensione ma senza che sia mai sfociata in gesti o situazioni di reale pericolo, il migrante è stato convinto ad accettare una sistemazione provvisoria per la notte da don Giusto della Valle a Rebbio.

Il vicesindaco Alessandra Locatelli, però, oggi mette subito i paletti.

“Basta con aggressioni e sfoghi da parte di presunti profughi che non scappano dalle guerre. Grazie alle Forze dell’ordine a alla Polizia Locale che si sono impegnate a gestire la situazione – ha scritto sulla propria pagina Facebook – Mi auguro che si proceda immediatamente alle opportune verifiche per allontanare il prima possibile questo soggetto dal nostro territorio”.

“Non possiamo più tollerare – ha concluso il vicesindaco nonché deputato della Lega – che chi arriva illegalmente nel nostro Paese si permetta atti provocatori, di minaccia e violenza, e che non rispetti i cittadini e le nostre istituzioni”.

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9 Commenti

  1. “aggressioni”: quando vogliono ingigantire le storie, quelli della Lega non li batte nessuno!

    È dovere dell’ente pubblico garantire un banale tetto almeno a chi dorme all’aperto in inverno: la Lega governa a livello cittadino, regionale e nazionale, che si muova a fare ciò che deve invece di lamentarsi e basta..

  2. Di fronte alla realtà dei profughi (alcuni vagano ancora a bordo di un peschereccio in cerca di un porto sicuro, e nessun TG ne parla) i versi poetici di Primo Levi valgono ancora oggi: “Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera cibo caldo e visi amici, considerate se questo è un uomo… “: dedicati anzitutto all ‘assessore Alessandra Locatelli e a tutti i salviniani, poi ai comaschi soddisfatti “di aver votato ancora la sicurezza e la disciplina “( De Andre’) . E infine anche a chi, come me, disapprova ma non fa abbastanza…. Anche se ci crediamo assolti, siamo tutti coinvolti.

  3. Signora Locatelli le dà fastidio il giovane , ora ospitato , ma che dovrà essere controllato ed eventualmente rispedito….. ma cosa ne dici dei senzatetto che in una città cattolica e benestante come como , sono da giorni e giorni fuori da San Francesco di notte al gelo?
    Nessuno , ma proprio nessuno riesce a trovare una sistemazione per questi poveracci ? Non le capita mai di passare con l’auto di sera e guardare là , dove tra stracci e cartoni cercano riparo?

  4. Ahahah ma… con chi parla Locatelli? Con sè stessa? È alla guida di Como, e il suo partito è maggioranza in regione Lombardia e del governo nazionale. Lei stessa è delutata (e non guadagna certo “pochi spiccioli”). Quindi se c’è un problema lo risolvano, invece che chiacchierare.La persona va rimpatriata? Lo rimpatrino. Andrebbe accolta umanamente? La accolgano, invece che ipocritamente scaricare la palla a Don Giusto E invece no.. giù chiacchiere e pagliacciate, buone solo per gli allocchi.
    Il punto è che se una cosa è fuori posto o fuori controllo, la responsabilità è di chi governa, altrimenti che governa a fare?. E direi proprio che 20 persone che dormono da mesi a San Francesco iè cosa fuori posto, una questione grave non risolta da questa chiacchierona. Questo non-governo è l’esatto contrario della sicurezza.

  5. Gentilissima vicesindaco, le istituzioni le dovrebbe rispettare per prima lei.
    Il suo correre dietro alle poltrone non è certo rispettoso per quelle istituzioni che lei rappresenta. È inutile che corra da Como a Roma senza essere efficace ne in un posto ne nell’altro.
    Questo si chiama poltronificio.
    I cittadini vengono prima.

  6. Tutto il mio sostegno alla Vicesindaca e alla polizia che ogni giorno fatica per garantire la sicurezza in cambio di pochi spiccioli.
    Un consiglio: i lettori non sono privi di autonomia di giudizio e sanno apprendere le notizie con cognizione di causa, senza che queste siano miratamente edulcorate o indirizzate.
    La legge è o dovrebbe essere uguale per tutti. Esistono doveri oltre che diritti. I beni economici sono limitati.

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