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“Dirigenti, rivoluzione caos. E’ il colpo finale”. Una lettera-choc fa tremare Palazzo Cernezzi

E’ una lettera dai contenuti durissimi quella che abbiamo ricevuto oggi. La denuncia di un Comune quasi al collasso dopo il valzer dirigenziale dei giorni scorsi. Si tratta ovviamente di un punto di vista e siamo pronti ad accogliere controdeduzioni, contestazioni e repliche a partire dall’assessore interessato, Elena Negretti.

Pubblichiamo la missiva in forma anonima ma possiamo dare complete garanzie circa la solidità della nostra fonte interna. E’ persona di assoluta integrità e onestà intellettuale che tuteliamo per evidenti ragioni di opportunità.

PER APPROFONDIRE
Tsunami dirigenti: depotenziati Ghioldi, Fazio, Gualdoni (e Negretti è più potente)

Ecco la missiva:

IL CAOS

La nuova “organizzazione”, targata Negretti, ha dato il colpo finale ad una struttura già pesantemente compromessa dal blocco delle assunzioni, dalla mancanza di dirigenti e di indirizzi politici. Deciso dalla Giunta nella giornata di giovedì, la comunicazione è stata diramata venerdì pomeriggio ai dirigenti, con decorrenza immediata, senza nemmeno un’informazione preventiva da parte di colui che dovrebbe sovrintendere all’organizzazione del Comune, il Segretario, in ferie.

Il risultato è il caos e la necessità di dover rivedere in tempi strettissimi il decreto a firma del Sindaco che, peraltro, ha validità fino al 31 dicembre. Il Comune è, quasi certamente, l’azienda con il maggior numero di dipendenti in città. Ma in quale azienda, sia essa pubblica che privata si gestisce il personale come fosse una fabbrica che funziona con catene di montaggio?

Dopo il flop della delibera che avrebbe dovuto trasferire personale in Provincia, occorre prevedere certamente una modifica ma questo non vale solo per il Settore Appalti. L’Ufficio Risorse Umane un tempo era coordinato da un funzionario, oggi è in balia di se stesso, senza direttive perché l’assessore ha deciso che non fosse necessaria una figura di riferimento oltre al dirigente. Dirigente potentissimo sulla carta cioè il ragioniere capo. Ma è davvero preparato a gestire l’ondata cambiamenti prodotta dalla delibera di Giunta?

Maurizio Ghioldi, primo da destra

Il depotenziato Ghioldi (Maurizio, ex Cultura attualmente rimasto a Turismo e Sport, Ndr) è stato ripescato per la firma degli affidamenti non gestibili dal nuovo dirigente alla Cultura che ha dovuto lasciare l’Avvocatura per il provvedimento dell’Anac.  Con il pensionamento della Dirigente delle Politiche educative, che avverrà nei prossimi mesi, dovrà essere nuovamente rivista l’assegnazione degli incarichi.

Le figure apicali non dirigenziali che governano i singoli servizi hanno ricevuto l’ennesimo incarico a termine con durata di tre mesi, con l’impossibilità di fare una programmazione seria di medio periodo delle attività da condurre.
Solo che tutto questo non appare all’esterno perché fa più rumore il licenziamento, salvo diverse decisioni del tribunale, di qualche dipendente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. condivido pienamente quanto dichiarato da Gigi, specialmente nelle Posizioni Organizzative deve esserci la rotazione sopratutto in settori delicati come quelli finanziari/tributari e tecnici, l’Ass.Negretti fa bene e deve procedere con le rotazioni ai sensi della legge anticorruzione

  2. Discutibile l’anonimato, diamo almeno il tempo a ogniuno di capire cosa come dove e quando fare il proprio lavoro. Mi sembra un po presto per criticare.

  3. Posso capire che i cambiamenti facciano sempre paura, soprattutto quando ci toccano direttamente. Ma i Dirigenti si devono mettere in testa che esiste la normativa sull’anticorruzione, che impone la rotazione degli stessi; così come andrebbero ruotate anche le Posizioni Organizzative; figure, quest’ultime, che godono di uno status pressoché “perpetuo” mentre, in realtà, l’incarico dovrebbe essere annuale. Capisco che si voglia cavalcare l’onda del momento, che vorrebbe fuori dai giochi l’Assessore Negretti, ma sinceramente trovo questo sfogo piuttosto sterile. Vedetela, cari Dirigenti, come un’occasione di crescita professionale, non come un torto subito. Questo per il vostro bene, per quello dei vostri dipendenti e per quello della Città, che non ha certamente bisogno di lotte intestine, da sempre poco produttive in termini di obiettivi da raggiungere.

  4. È di oggi la notizia che una nota azienda del tessile pone in mobilità 125 lavoratori e questi, qualora non cambiasse la direzione “del vento “ del lavoro, potrebbero perdere la dignità lavorativa.
    Nel pubblico questo non succede anche se chiunque ricopra in modo apicale o subalterno un’attivita deve essere rispettato.

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