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Politica

Dormitorio, Patrizia la leonessa ha vinto la battaglia: “No, è merito di 14 consiglieri. Ma siamo solo all’inizio”

Il risultato lo ha portato a casa, nulla da dire.

E sul piatto del dormitorio ha giocato comunque mezza carriera politica: prima dimettendosi da Capogruppo di Fratelli d’italia e poi lasciando il partito per confluire nel misto.

Patrizia Maesani, leonessa bruna del Cernezzi, sarà pure fatta a modo suo (“faccio casino, sono una caciarona, lo so”, dice e confessa a metà intervista) ma, accidenti, quando punta l’obiettivo sa tirar dritto come pochi.

Lo ha fatto anche nei momenti di bonaccia in cui, davvero, pareva rimasta la sola (o quasi) a sostenere l’idea del dormitorio permanente.

Poi, quasi all’improvviso, ieri sera il voto e la mozione [prime firmatarie con Maesani, Patrizia Lissi (Pd) e Barabara Minghetti (Svolta Civica)] che viene approvata (contrari Lega e Lista Rapinese, astenuta la civica Insieme):

 Approvata la mozione sul dormitorio permanente a Como

Contenta?
Quando vedrò aprire la porta del dormitorio, sarò contenta.

Un risultato politico importante dopo mesi difficili. Alla fine tutto è partito da lei.
No, questo è importante chiarirlo: il risultato è frutto di un’azione corale. Le 22 persone che hanno votato la mozione non si sono trovate per caso ieri in consiglio a schiacciare bottone verde. Il documento è frutto del lavoro e dell’impegno di tutti. La cosa bella è la trasversalità del voto. Detto questo siamo al primo piolo di una scala molto lunga.

La mozione non è vincolante, peraltro.
Sì ma ha un significato politico molto carico visto che è stata votata da due partiti di maggioranza (Forza Italia e Fratelli d’Italia, Ndr). La competenza di indirizzo del consiglio mi pare molto chiara.

Adesso dovrete star sotto alla giunta.
Come dicevo, il consiglio ha compiti di indirizzo e di controllo, controlleremo e non ci fermeremo. Il concetto alla basa della mozione è che sulle gravi marginalità, come altre fragilità sociali, il Terzo Settore non deve essere supplente ma partner. Il ruolo principale spetta all’amministrazione, non lo dico io ma la Costituzione e leggi nazionali e regionali. Deve finire il concetto di supplenza del Terzo Settore che pure è importantissimo. Il Comune deve giocare il proprio ruolo, il punto non è solo l’apertura del dormitorio ma evidenziale la competenza del palazzo.

L’emendamento Mantovani prevede che la struttura individuata possa essere sia pubblica che privata. Cosa farà la giunta?
Non ne ho idea. Al di là di rapporti con alcuni assessori che si sono detti a favore di questa iniziativa io e altri non abbiamo grosse possibilità di dialogo con la giunta.

Beh, diranno pur qualcosa entro qualche mese.
Ovvio, i firmatari non si fermano qui. Arriveranno proposte.

Cioé?
Il dormitorio è un posto dove intercettare le fragilità non solo doccia e coperte. La struttura dovrà avere dei percorsi di avvicinamento e aiuto. Ottimo in questo senso l’emendamento di Fratelli d’Italia che prevede l’apertura diurna. Posso dire una cosa?

Certo
La nostra proposta ha rimesso centro il Comune nel suo ruolo sociale. Chi era contro la mozione non ha fatto controproposte. Aspetto ancora di capire come Lega e Rapinese intendano risolvere il problema di oltre 80 persone che vivono sotto i portici. Vogliono che di vaporizzino? Mi dicano come vogliono agire, non ho sentito una parola da nessuno, sindaco in testa.

Interviene anche il Pd, con una nota che annuncia “Vigileremo perché il dormitorio si faccia davvero. Qui:

Esulta il Gruppo comunale del Pd all’indomani dell’approvazione della mozione trasversale, proposta anche da Patrizia Lissi, per il nuovo dormitorio notturno permanente a Como. Ed è una soddisfazione anche politica: “Al di là del risultato che naturalmente ci rende contenti perché così, finalmente, riusciremo a spingere la Giunta a occuparsi della realizzazione della struttura, quanto meno a trovare una localizzazione, sottolineiamo l’importanza di aver messo in minoranza la Lega, che su questi temi va assolutamente contrastata, ma anche il gruppo Rapinese Sindaco, che si sta spostando sempre più a destra sulle questioni legate a welfare e solidarietà”, dicono la Lissi e i colleghi Stefano Fanetti e Gabriele Guarisco.

Anche per il segretario cittadino dem Tommaso Legnani è “un’ottima notizia perché va nella direzione di dare attenzione a ogni fragilità, come il Pd auspica”. Ma ora, tutti i quattro esponenti democratici saranno impegnati “a vigilare perché la mozione, per sua natura non vincolante per la Giunta, venga davvero messa in pratica. Ci pare che a livello di rappresentanza dei cittadini, l’altra sera, in consiglio, si è visto chiaro che la maggioranza chiede una soluzione non temporanea per tutti coloro che oggi sono in forte sofferenza. E questo la Lega e il sindaco Landriscina lo devono capire una volta per tutte”.

 

 

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