Dopo un primo passo del deputato comasco dei Cinque Stelle, Giovanni Currò, anche il consigliere regionale pentastellato Raffaele Erba apre il dialogo con il centrosinistra per le elezioni comunali di Como città, in vista nella primavera 2022.
“In questi giorni il Movimento 5 Stelle Comasco si riunirà per fare un nuovo punto della situazione sugli sviluppi emersi per le prossime elezioni amministrative a Como – spiega Erna – Sarà l’occasione per definire nuovamente i nostri contributi alle tematiche che si vorranno affrontare in una possibile coalizione di centrosinistra”. Un primo passaggio che ha il pregio di sgombrare definitivamente l’ipotesi – peraltro percentualmente insostenibile – di un viaggio in solitaria dei Cinque Stelle, come invece accaduto nel 2017.
“Sicuramente l’auspicio è quello di tornare ad un dialogo tra le varie forze, focalizzandosi maggiormente sui temi. Ciò perché ogni gruppo politico ha i propri valori identitari ed è nella stesura di un programma condiviso che si arriva ad una convergenza degli intenti – Siamo certi che prima di costruire una collaborazione sui nomi sia necessario raffrontarsi sugli obiettivi che una coalizione vuole portare avanti. È proprio su questa condivisione di intenti che si consolidano i legami”.
Non vi è un nome preciso quale possibile candidato sindaco comune, nel caso di intese programmatiche con gli altri partiti del centrosinistra comasco, ma un identikit sì: “Solo delineando e consolidando i punti essenziali entro cui si deve muovere un programma comune che si potrà individuare la persona più adatta a guidare la coalizione. Risulta, primariamente chiaro, che il governo della città capoluogo, dopo anni di immobilismo, debba essere affidato a una figura solida e competente che possa reggere a tutte le sollecitazioni che il ruolo di sindaco necessariamente richiederebbe”.
Oggi anche nel campo opposto, il centrodestra, si regstra un annuncio che viene dal Partito Liberale Italiano (Pli).
“Il Pli nell’ ultima riunione di segreteria regionale ha deciso di intraprendere una serie di incontri bilaterali in occasione delle prossime amministrative della primavera 2022 ed in particolare per quanto riguarda Como, Monza e Sesto San Giovanni iniziando con quelle forze politiche chiaramente appartenenti all’ area di centro liberale, popolare e riformatrice alternativa al centrosinistra ristretto o allargato che sia – scrive il segretario regionale Pino Zecchillo – Essendo in particolare la questione comasca per quanto riguarda il centrodestra (schieramento a cui il Pli-Lombardia fa riferimento) in una situazione di stallo e di difficile soluzione locale, le consultazioni saranno seguite direttamente dal segretario regionale affiancato dai referenti della segreteria provinciale”.
“Obiettivo dei liberali comaschi è quello di riuscire a creare un cartello elettorale con un programma elettorale ed un candidato sindaco comune per riportare Como ad essere davvero città capoluogo guardando da un lato a Milano e dall’ altro a Lugano”, chiude Zecchillo.
Un commento
Queste dichiarazioni sono curiose soprattutto perché a oggi non c’è nessuna coalizione di centrosinistra e nessuna coalizione di centrodestra. Voler partecipare a qualcosa che non esiste è come voler giocare a pallacanestro in piscina e senza canestri. Altrettanto curioso è perché mai Erba che, per esempio, non vuole la tangenziale debba stare in coalizione con partiti che vorrebbero la tangenziale; oppure i liberali orientati all’europeismo e al libero mercato di uomini e merci debbano apparentarsi con partiti dichiaratamente sovranisti, antieuropeisti e protezionisti. E infine è altrettanto curioso che tutti cerchino di schierarsi senza che i potenziali schieramenti abbiano fatto scendere le carte esibendo, oltre ai candidati, anche ai programmi. Il simpaticissimo e iperattivo Zecchillo, conoscendo l’impostazione sua e dei suoi amici di partito, probabilmente sarà molto più vicino al programma di Svolta civica e di Minghetti rispetto a quello del centrodestra, sempre che ne abbia uno. Probabilmente avrebbe messo la firma per accasarsi con Agenda Como 2030 e, conoscendo anche i suoi trascorsi, con i Verdi, e non è detto che se il PD accetterà l’apparentamento con i 5Stelle ci riuscirà pure. D’altro canto, il Movimento 5Stelle avrebbe forse più possibilità di raccogliere voti se si presentasse da solo, considerando che il proprio elettorato mal digerirebbe l’accasamento con quelli di Bibbiano, con i perfidi renziani e con i poteri forti della città. Francamente se prima di dichiararsi, si aspettasse di avere la certezza di conoscere se la coalizione è “carina” e “disponibile”, sarebbe meglio. La scarsa pratica di queste cose di Erba non mi sorprende, quella di Zecchillo francamente sì.