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Politica

Elezioni provinciali. La lettera eretica da Olgiate: “Forza Italia tradisce elettori e amministratori”

Elezioni provinciali, capitolo due: il redde rationem.

Un nuovo tassello si inserisce nel grande disegno. Lo sconquasso seguito il risultato provinciale, dopo un istante di stordimento collettivo, comincia a essere (almeno un poco) metabolizzato nel centrodestra comasco.

E’ noto e lo abbiamo ampiamente documentato (qui tutte le cronache) la vittoria di Fiorenzo Bongiasca (uomo dalla furbizia trasversale, ammantato di una nebbia scientificamente confusa che lo rende di volta in volta civico, di centrodestra o di centrosinistra, in una parola: vecchio diccì) non solo non era attesa dalle forze che governano quasi tutto il territorio ma è stata uno schiaffone quasi senza precedenti.

Cosa accade ora? Accade che i pezzi continuano a unirsi (o a frantumarsi, dipende dalla prospettiva d’osservazione).

Dopo il caso dei due canturini (Gaudiello e Cofrancesco, peraltro sonoramente fustigati dal coordinatore Caprani), dopo l’addio forzista in Comune a Como di Antonella Patera (e si dice il non impossibile saluto agli azzurri del capogruppo Tony Tufano), dopo scenari&retroscena variegati ecco una nuova, durissima presa di posizione.

Arriva da Daniela Cammarata
, forzista storica dell’olgiatese, coordinatrice locale del partito e capogruppo di una lista civica (d’opposizione) in Consiglio formata da indipendenti, Lega, Fratelli d’Italia e, appunto, berlusconiani.

Dopo le interviste postelettorali ai lider maximi del partito sulle sponde lacustri (qui Fermi e qui Caprani) Cammarata ha inviato una lunga lettera a ComoZero. Pur abiurando il concetto di quota (“non sto con o contro qualcuno” ha spiegato, contattata al telefono) la capogruppo, nonostante il volto angelico, ha evidentemente intinto il pennino nel sangue.

Daniela Cammarata a sinistra con la rinaldiniana di ferro Domiziana Giola

Nei mesi scorsi, diversi sussurri di corridoio la davano pronta a un abbandono del partito. Cosa che, al momento, smentisce.

Lettura interessante, il documento. La giovane attivista lascia chiaramente intendere di aver votato Bongiasca. Non solo tira strali pesantissimi verso il partito ma mette in discussione meccanismi e relazioni interne con precisione chirurgica.
La missiva pare il più tradizionale sassetto che stuzzica la frana. Vedremo.

 

L’elezione Provinciale sembrava passare sotto tono, quasi inosservata, anzi sicuramente così è stato, vista l’affluenza bassissima alle urne.

Non credo proprio sia colpa del meteo o del giorno infelice come ha sostenuto qualcuno, abbiamo votato anche in date peggiori, sotto l’Epifania, ad esempio, per le provinciali, ma la partecipazione era stata maggiore.

Ora invece visto l’esito, che forse non era stato previsto, sta avendo risalto l’elezione del nuovo presidente della provincia.

Ho letto che Caprani, coordinatore di Forza Italia, ruolo che ho saputo ricoprisse dai media poiché non comunicato a noi eletti del partito, ha parlato di tradimento degli amministratori di centrodestra. Io non credo che abbiano tradito nessuno, che anzi sia il partito, quanto meno Forza Italia, che stia tradendo i suoi consiglieri ed i suoi elettori.

Il partito non è più gestito in maniera collegiale e liberale, ora c’è qualcuno, nominato e non votato, che non si presenta ai coordinatori cittadini, che non chiama per comunicare, condividere, che non rispetta i ruoli, che pretende di dettare regole, impartire direttive, decidere per gli altri, senza, come dicevo, convocare una riunione, un incontro, conoscerci, questa descritta non è la figura di un coordinatore.

Sicuramente sono mancati voti, ma non sono di traditori o a causa di un complotto come avete supposto, io credo più probabilmente che siano amministratori che non sono stati neppure considerati, che non sono stati partecipi della scelta fatta sul candidato da parte dei vertici, non è stato nemmeno detto loro perché sarebbe stato giusto votare Mascetti (nulla contro di lui, non lo conosco, posso solo fargli i complimenti per aver dato la sua disponibilità per quel ruolo complicato), quindi trovandosi soli hanno semplicemente scelto il candidato che ritenevano più appropriato o che conoscevano meglio. Bongiasca si è definito “uomo più di centrodestra che di centrosinistra”, quindi l’elettorato non è stato tradito dagli amministratori, ma è il solo partito, con i vertici di Como, che purtroppo non stanno portando avanti i valori che aveva Forza Italia.

Ormai siamo ai minimi storici in numeri percentuali di elettorato per FI e a Como la gestione attuale non sta aiutando. Molti consiglieri eletti che conosco, anche con alte preferenze personali, con cui parlo spesso, perché il dialogo è fondamentale in ogni rapporto sociale e politico, restano come me attaccati ai valori, agli ideali del partito in cui abbiamo e stiamo militando, a quell’ideologia che però viene combattuta dall’interno invece che dall’esterno. Questo risultato e molti altri sono figli di questa gestione, se volessero davvero fare un analisi di voto dovrebbero iniziare a guardare li, nel piccolo nucleo costituito di pochi che ha completamente escluso i molti, questa non è democrazia.

Al nuovo Presidente della provincia Bongiasca, faccio i miei complimenti e i miei migliori auguri per questa amministrazione.

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3 Commenti

  1. Ma lo volete capire che Fermi e Caprani (chissà chi è) lavorano per DISTRUGGERE quel che resta di Forza Italia? Loro non sono del partito, non hanno storia, detestano Berlusconi, fanno solo i loro interessi, non c’entrano nulla con noi…. e lo stanno dimostrando benissimo.

  2. La Daniela , fedelissima di Rinaldin e Domiziana Giola ORA si toglie i sassolini dalle scarpe ( firmatissime ).
    Dov’era dopo che l’amica Domiziana ha perso ? Dopo mesi di silenzio ora torna alla ribalta. Ci chiediamo tuttavia : quale modello di politica propone l’augusta Daniela ? quali prospettive ? se non quelle di rivalsa verso i vertici di FI ?
    Dubitiamo sempre di queste prese di posizione tardive

  3. Carpe diem, mi sussulta nella mente.
    Redde rationem è l’avvenuto.
    Ancora una volta un partito che ha governato per parecchi anni ha saputo dimostrare ai cittadini che la “dirigenza” ha utilizzato la formula divide et impera.
    Et… ha diviso… bravi !

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