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+Europa Lario: “Ddl Zan, tutela per milioni di persone bloccata da FdI, Lega e Forza Italia. Il Senato approvi”

Anche +Europa Lario prende nettamente posizione a favore del Ddl Zan

“Quello che il Senato si appresta a discutere non rappresenta altro che una serie di misure di prevenzione e contrasto alla discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità – scrivono in una nota Francesco Cima Vivarelli, coordinatore, Matteo Redaelli, tesoriere, e Domenico Saggese, presidente – La proposta di legge non tutela solo i diritti della comunità LGBT ma protegge anche le vittime di sessismo, misoginia e le discriminazioni contro le persone disabili”.

“Ciò che il ddl Zan fa è introdurre una chiara e netta differenziazione tra i crimini d’odio e l’omotransfobia rispetto a crimini più generici – prosegue +Europa Lario – Un bel passo avanti per un Paese come il nostro, dove dal 2008 al 2020 i reati contro i cittadini “differenti” sono sensibilmente aumentati, sfiorando, per i soli reati a sfondo razziale, quota 7400”.

“Approvata dalla Camera lo scorso 4 novembre, la proposta di legge è ora ferma in Senato perché Fdi, Lega e Forza Italia ritengono la legge “liberticida” e non prioritaria. Per noi il Ddl Zan è un passo verso la tutela di milioni di persone che meritano di vivere in un paese civile”.

“Non è assolutamente vero che con ddl Zan si metta il bavaglio alla libertà di espressione. Si pongono dei limiti che permettono di distinguere coloro che esprimono un’opinione da coloro che vanno oltre, istigando o perpetrando atti punibili da tale provvedimento. E la differenza è piuttosto evidente e non coglierla significa essere in malafede – sottolinea Domenico Saggese -La legge è stata approvata dalla Camera il 4 novembre scorso. È ora che anche il Senato porti a termine l’iter previsto nel minor tempo possibile”.

“Non è la miglior legge che c’è? Può anche essere vero. Intanto che venga approvata al più presto. A migliorarla c’è sempre tempo. Per noi si tratta di un passo in avanti non di poco conto; il rispetto dell’integrità fisica e psicologica dei soggetti più deboli della società non è in alcun modo trattabile”, ha infine precisato Francesco Cima Vivarelli.

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