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Fanetti (Pd): “Il Covid colpiva, il sindaco è sparito”. Landriscina: “In due mesi nessuno si è fatto sentire”

Dopo ben tre sedute, è terminata la lunga discussione del consiglio comunale sull’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Moltissimi gli interventi, ma uno in particolare ha suscitato la risposta diretta del sindaco Mario Landriscina.

E’ stato il capogruppo del Pd, Stefano Fanetti, a mettere nel mirino il primo cittadino rispetto al periodo più grave dei contagi e dei decessi per Covid.

Dopo aver elogiato il lavoro e la collaborazione degli assessori “Butti, Bonduri e Negretti”, Fanetti ha parlato di “sostanziale sparizione del sindaco dalla scena pubblica, ma il sindaco è autorità non solo amministrativa ma anche e soprattutto morale della nostra comunità. Eppure ha rinunciato a comunicare con i propri cittadini proprio mentre il Covid-19 colpiva più duramente il territorio di Como”.

Parole pesanti, a cui il capogruppo dem ha poi aggiunto un parallelo con i sindaci di Bergamo, Milano e Varese (tutti di centrosinistra): “Il confronto con altri sindaci lombardi è impietoso – ha affermato Fanetti – Giorgio Gori (foto sotto), sindaco di Bergamo, città devastata dal Coronavirus, Beppe Sala, sindaco di una metropoli come Milano, Davide Galimberti, sindaco di Varese, hanno tenuto tutti regolari dirette e conferenze stampa in streaming dai propri social. Per contro, il Comune di Como non ha nemmeno una pagina Facebook ufficiale e l’account Twitter è fermo al febbraio 2018″.

“Eppure durante il lockdown, i cittadini costretti a casa avrebbero gradito degli aggiornamenti da chi amministra questa città – ha concluso Fanetti – Invece si è preferito utilizzare delle vie di comunicazione estremamente tradizionali come la lettera aperta del sindaco ai comaschi”.

Il sindaco – nella replica finale a tutti i consiglieri – ha risposto a questo punto specifico.

“Ho sentito questi rimproveri per non essermi fatto sentire due mesi. Eh, mi hanno bruciato sul tempo – ha esordito Landriscina – Perché volevo farlo io questo rimprovero, visto che a parte giusto due o tre persone, in questi mesi non ho sentito nessuno. Non ricordo qualcuno che abbia detto: Posso darti una mano? Che cosa può servire?“.

“Io non ho nessuna vocazione all’eroismo, ma posso garantirvi proprio che in questo periodo non mi sono annoiato – ha aggiunto Landriscina – Non sono passato, come qualche vignetta ha simpaticamente fatto vedere per sdrammatizzare, dal divano alla poltrona arrovellandomi su cosa potevo preparare per attaccare qualcuno. Poi il giudizio può essere inclemente, ci sta: non hai fatto niente, non sei servito a niente”.

“Mi va benissimo, non sono avvezzo alla comunicazione, me lo sento rimproverare da sempre, non ne soffro minimamente – ha chiuso il sindaco – Ma non mi piace il taglio di chi deve urlare per ottenere consenso. Non sono interessato a quel mondo. Probabilmente sbaglio perché la politica è tutto comunicazione e promesse, ma io preferisco non farne perché poi mi scorno se non riesco a mantenerle e ahimè qualche volta è successo”.

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4 Commenti

  1. “Prima di giudicare un uomo cammina per tre lune nelle sue scarpe” (Proverbio indiano). Da fuori siamo tutti professori, tutti avremmo fatto meglio…

  2. Ok, detto questo “promesse, ma io preferisco non farne perché poi mi scorno se non riesco a mantenerle”, a casa, SUBITO! cioè, il nostro sindaco dice chiaramente che piuttosto che faticare per raggiungere un risultato non ci prova nemmeno. Grazie e arrivederci. Come sindaco non è adatto, mi chiedo come lo sia potuto essere come medico, evidentemente altri tempi, altre occasioni e un altro tipo di giuramento, spero.

  3. Non c’è bisogno di urlare per dimostrare partecipazione ed efficienza..oltre che competenza… visto il vanto del sindaco di essere abituato alla rapidità decisionale della sua precedente professione.evidentemente la campagna elettorale é finita

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