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Fasci littori, accuse e attacchi. Agenda 2030 riscopre il Gaddi contro Butti. “Chissà se ne parla ora con Molteni”

Appena rientrato – o, per meglio dire, in attesa dell’esito delle elezioni per rientrare o meno effettivamente nella politica comasca – l’ex assessore alla Cultura Sergio Gaddi, appena designato per lo stesso ruolo dal candidato del centrodestra Giordano Molteni in caso di vittoria, viene subito pizzicato da Agenda Como 2030, la formazione che sostiene Barbara Minghetti per il centrosinistra.

Lo strumento è un vecchio editoriale firmato proprio da Gaddi nell’aprile 2012 su L’Ordine, la testata comasca ai tempi guidata da Alessandro Sallusti.

Erano, quelli, i tempi della clamorosa frattura tra Gaddi e Anna Veronelli e il resto del Popolo della Libertà, a causa della scelta caduta da parte dei vertici (all’epoca Alessio Butti e Patrizio Tambini) su Laura Bordoli quale sfidante di Mario Lucini (l’esito, come noto, diede ampiamente ragione al secondo dopo i 10 anni delle giunte Bruni). In un clima di polemiche ferocissime, Gaddi e Veronelli diedero poi vita a una lista autonoma, Forza Cambia Como, con l’ex assessore alla Cultura candidato sindaco. Lo strappo fu clamoroso, prima del “rientro alla base” – ossia Forza Italia – da parte di entrambi nel corso del mandato.

Questa lunga premessa di inquadramento storico per arrivare all’articolo rispolverato da Agenda Como 2030 e affidato alle fauci di facebook e dell’ultima settimana di campagna elettorale.

L’affondo nei confronti di Gaddi parte con tre citazioni di altrettante frasi contenute in quell’articolo apparso L’Ordine:

Il gioco delle tre carte che il senatore Butti conduce sta tutto in una coppia di sostantivi che animano il suo ennesimo attacco contro di me: livore e arroganza. È stupefacente infatti che proprio lui abbia il coraggio di predicare da un pulpito dal quale lancia anatemi, scomuniche, minacce e intimidazioni varie che, nel gioco delle esagerazioni, arrivano fino al ridicolo

Siamo arrivati fino a Roma, dove il partito (quello vero, non il suo privato) le ha chiesto di rispettare i tanti come me che non hanno mai avuto a che fare con i fasci littori, e appena arrivati a Como, lei e la sua creatura vi siete rimangiati tutto

Non tiri in ballo l’interesse della città, perché se davvero l’avesse avuto a cuore avrebbe agito diversamente e non avrebbe riproposto la stessa identica lista di consiglieri comunali che hanno animato il peggior Consiglio comunale di sempre

Poi ecco la chiosa politica (e velenosa) a firma Agenda Como 2030: “Così scriveva Sergio Gaddi sulle colonne de L’Ordine a proposito della gestione del potere e dell’approccio alla città da parte della destra guidata da Alessio Butti. Chissà se ne ha parlato con Giordano Molteni Sindaco, il candidato dello stesso Butti”.

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