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Fratelli d’Italia, la vendetta di Molinari dopo le regionali: rimosso Zauli. Aria di battaglia nel partito comasco

Acque sempre più agitate in Fratelli d’Italia a Como e provincia. A pochi giorni di distanza dal clamoroso addio al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Comune a Como dell’ex candidato sindaco del centrodestra nel 2022, Giordano Molteni – addio a cui hanno fatto seguito scambi polemici soprattutto con i due precedenti colleghi di banco (qui e qui) – ora arriva un altro scossone. Questa volta, però, le cause sembrano da ricercarsi soprattutto nell’esito delle scorse elezioni regionali. Si ricorderà: durante la composizione della lista comasca di Fratelli d’Italia, nel partito si vissero molte tensioni sulla scelta dei nomi. Alla fine, la candidatura all’ultimo minuto del coordinatore provinciale Stefano Molinari costò l’esclusione – per cause dirette e indirette – all’ex assessore Marco Butti (stesso bacino di preferenze), all’attuale consigliere comunale a Como Antonio Tufano (ai tempi dato addirittura tra i favoriti per l’elezione al Pirellone) e al sindaco di Rovellasca e nome storico della destra lariana, Sergio Zauli.

Regionali, clamoroso colpo di scena in Fratelli d’Italia: fuori dalla lista Tufano e Zauli

Tre esclusioni eccellentissime, di cui almeno due fecero poi sentire pesantemente i loro effetti proprio sulla corsa di Molinari verso la Regione: sia Zauli che Tufano, infatti, appoggiarono (e dirottarono i loro voti) sulla sindaca di Argegno, Anna Dotti, la quale, mettendo assieme il suo notevole consenso sul lago e, appunto, le preferenze ottenute dagli insperati sostenitori (ai quali si aggiunse anche il capogruppo in Comune a Como, Lorenzo Cantaluppi), risultò eletta proprio a danno di Stefano Molinari. Non per nulla, si parlò di ‘golpe’ interno a Fratelli d’Italia, alla luce di questo esito. Ora, però, la ‘vendetta’ di Molinari, è arrivata: consumata fredda ma nemmeno troppo.

Il coordinatore provinciale, infatti, nel corso dell’ultima riunione dell’organismo ha rimosso senza troppi complimenti Sergio Zauli dal ruolo di Responsabile del partito per gli enti locali in provincia di Como. Al suo posto, un nome decisamente più vicino a Molinari, ossia l’erbese Claudio Ghislanzoni. Un fulmine a ciel sereno, anche se è impossibile dimenticare che Molinari, poche ore dopo la mancata elezione in Regione, si espresse già così: “Determinanti lago e Rovellasca. Tre dirigenti hanno fatto scelte diverse ma il partito è con me. Se salta qualcuno? Faremo valutazioni“. Insomma, il messaggio soprattutto a Zauli era lanciato. E ora ha trovato concretezza con la rimozione dal ruolo dirigenziale.

Dal canto suo, il sindaco di Rovellasca pare sia stato colto solo relativamente di sorpresa, pur volendo glissare su polemiche roboanti (almeno finora). Di sicuro, però, l’ala interna che racchiude Zauli, Tufano e altri, non sembra disposta a far passare così liscio il ribaltone. E mettendo assieme vari motivi per segnalare lo scontento rispetto alla guida del partito (dal numero degli iscritti in provincia di Como fino al risultato provinciale di FdI alle Regionali, con la Lega che è riuscita in un sorpasso impensabile alla vigilia, passando appunto per l’infelice esito della candidatura a sindaco di Como di Giordano Molteni, ora addirittura uscito dal gruppo meloniano a Como), la sensazione è che altri contrattacchi siano tutt’altro che da escludere.

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