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Il colossale progetto turistico di Torno finisce in Parlamento con EuropaVerde: “Angolo di paradiso, qual è l’interesse pubblico?”

ComoZero nei giorni scorsi ha raccontato il progetto per un maxi resort di lusso a Torno. Qui il primo articolo:

Lago di Como, il colossale progetto turistico di super lusso a Torno: hotel, residenze, spa parco e porto 

Subito dopo abbiamo pubblicato l’ampio intervento di Agop Manoukian, residente in paese, ex presidente di Lechler e studioso di economia, sociologia e storia armena oltre che zio dell’attuale presidente e amministratore delegato dell’azienda di vernici di famiglia e ex presidente di Confindustria Aram Manoukian. Qui:

Hotel, Spa, residenze e porticciolo turistico a Torno. Manoukian: “Come si possono reggere 8mila metri cubi?” 

Ebbene, la vicenda ora approda in parlamento con un intervento di EuropaVerde Como e Lombardia. Il documento (pubblicato sotto) viene presentato con un’ampia analisi che riportiamo:

Da settimane stiamo approfondendo con preoccupazione il progetto di realizzazione del resort di lusso a Torno che prevede la costruzione di

  • Hotel da 116 posti letto;

  • Residenze turistiche per complessivi 60 posti letto;

  • Due ristoranti, (Signature e All Day Dining – 200 posti ) per clienti interin ed esterni

  • Servizi (Bar, SPA & Wellness) riservati ai clienti dell’Hotel e delle residenze.

  • 3 nuove darsene private , parcheggi , accessi carrai e strade interne

Sempre nel “Rapporto preliminare” si legge: “Complessivamente la SLP (superficie lorda di pavimento) esistente passa da 1.650 mq… a circa 29.000 mq

Questa edificazione 18 volte superiore all’esistente, avviene in un’ area di rilevante pregio naturale, affacciata sul lago con balze e terrazzamenti tipici dei giardini ottocenteschi , caratterizzata da bosco , arbusti centenari e prati , incastonata tra due monumenti nazionali , la leggendaria cinquecentesca Villa Plinianae della Chiesa romanica di San Giovanni Battista. A valle c’è il lago e a monte, a mezza costa, si snoda l’antica via Pliniana, dalla quale si ammira una splendida visuale sul lago e sulla costa opposta.

In questo ambito insistono anche ville storiche che hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia risorgimentale del nostro Paese e ne conservano memoria. Esse hanno ospitato nel corso dei secoli personaggi illustri da tutto il mondo e salotti musicali, culturali e politici.

Un angolo di paradiso oramai raro, considerate le recenti realizzazioni, anche adiacenti, di grandi resort di lusso che già oggi con l’andirivieni di motoscafi alterano il delicato microecosistema e che per tutelare la privacy degli ospiti precludono agli abitanti del luogo l’accesso alla riva , anche dal lago. L’alterazione del profilo di litorale con la realizzazione di 3 darsene private e relativo andirivieni, può comportare ulteriore stravolgimento dell’ecosistema e una ulteriore preclusione del godimento della riva da parte dei cittadini.

Questo angolo di paradiso, sinora sfuggito a manipolazioni, si gode anche dalla antica via Pliniana stretta e ciottolata che nel piano di intervento risulta oggetto di trasformazioni di imprecisa finalità.

Non meno impattante risulta il piano viabilistico previsto, per il volume di trafficoindotto dai 176 posti letto fissi e dalla capienza di 200 persone dei ristoranti, tale per cui si prevedono strade interne, due accessi carrai e un parcheggione di 120 posti auto. Va ricordata la già precaria situazione dei trasporti a Torno, tale per cui la strada lariana unica via di accesso da/per Como risulta stretta pericolosa e già quotidianamente bloccata per chilometri.

Va anche ricordato che tutto il versante interessato e’ fragile sotto il profilo idrogeologico. Negli ultimi due anni si sono verificati ripetutamente eventi alluvionali smottamenti, frane, esondazioni, con fiumi di fango e detriti che hanno raggiunto le abitazioni. Ciò dovrebbe imporre una particolare prudenza da parte della politica ad approvare progetti che stravolgono il paesaggio, investendo le proprie energie sulla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, a tutela della popolazione e dell’ecosistema.

Evidentemente l’area è interessata da numerosi vincoli, che imporrebbero anche alle Autorità preposte (AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI COMO, ASL DI COMO, ARPA DI COMO, MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI, REGIONE LOMBARDIA, COMUNI CONFINANTI) una notevole prudenza, tra cui principali sono:

fascia di rispetto territori contermini ai Laghi ai sensi del D.lgs. 42/04 e s.m.i. art. 142 comma 1 lett. b);

– vincolo paesaggistico ai sensi del D.M. 15 aprile 1958 ex L. 1497/1939 di “ Dichiarazione di notevole interesse pubblico della fascia costiera del lago di Como…”;

– vincolo idrogeologico di tutela corsi d’acqua – reticolo idrico minore (Fascia di rispetto di 6/10/15 ml per i tratti a cielo aperto e di 4 ml per i tratti intubati dei torrenti);

– vincolo cimiteriale, come previsto dalla tavola DP10 del Documento di Piano del PGT vigente

vincolo monumentale ex art. 10, comma 4 lett. f) del D.lgs. m. 42/2004

In ragione di tutto quanto sopra sorge quindi spontanea qualche domanda: qual è l’interesse pubblico in tutto ciò? Per quale motivo un Amministrazione, che per antonomasia gestisce il territorio per il bene pubblico, dovrebbe condividere una simile operazione?

E per quale motivo si ipotizza possibile sottrarre un intervento così impattante ad una procedura di VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS)?.

Per ora si intravede solo parziale risposta alla prima domanda: in cambio l’operatore privato garantirebbe, attraverso una convenzione alcuni posti auto , 1.250.000 euro come contributo per la ristrutturazione di Villa Zita e dell’ ex Chiesa S. Giorgio, alcuni interventi non richiesti sulla via Pliniana e altre opere. Tutte opere che verranno comunque scontate dagli oneri di urbanizzazione e dal costo di costruzione. Molto poco.

In conclusione è evidente che il nuovo progetto causerebbe la perdita di un patrimonio storico e identitario, comprometterebbe l’ambiente, la biodiversità e l’ecosistema lacustre,che, a norma dell’articolo 9 della Costituzione, devono invece essere oggetto di tutela da parte della Repubblica. In eredità alle future generazioni, invece, a Torno verrebbe lasciata una colata di cemento, lo svuotamento del versante e la sottrazione della riva sacrificati sull’altare di interessi privati, traffico e andirivieni.

I cambiamenti climatici in atto rendono inoltre sempre più evidente la necessità di astenersi dal consumo di nuovo suolo, per evitare l’impermeabilizzazione del terreno e di riutilizzare le strutture esistenti, in un’ottica di un turismo sostenibile accessibile a tutti.

Elisabetta Patelli coordinatrice regionale EuropaVerde Lombardia

Emanuela Urzìa e Massimo Capozziello portavoci provinciali EuropaVerde Como

Come dicevamo il deputato di  EuropaVerde Devis Dori ha presentato un’interrogazione a risposta scritta, eccola:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA_Dori_D_20240312-233805 (1) (1)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

8 Commenti

  1. Mi sembra che tutti questi progetti sottraggono la fruizione del territorio si normali cittadini. Perché i cittadini non vengono mai coinvolti nelle scelte?

  2. Basta!
    Sarebbe l’ennesimo scempio.
    I pendii del Lago di Como sono già stati distrutti troppo.
    Oltretutto ci sono in costruzione ancora cubi a schiera a Moltrasio, Carate Urio e Laglio.
    A Pognana, da qualche giorno, si vede un qualcosa di indefinibile che parte dalla strada statale e scende fino al lago.
    A Torrigia (frazione di Laglio) la riva è già stata distrutta da super moderne costruzioni che nulla hanno a che vedere coi dolci e meravigliosi paesaggi.
    Ora basta!

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