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Politica

Il primo maggio rosso si tinge di giallo: il mistero del patrocinio scomparso

Quello che qualcuno in buonafede potrebbe bollare come un semplice pasticcio secondo altri sarebbe il segnale di una precisa volontà politica.  In mezzo alle opinioni resta – per ora – il mistero di un patrocinio prima ufficialmente concesso e poi semiformalmente revocato al concerto del Primo Maggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil. Vicenda che sta mettendo seriamente in imbarazzo le unità sindacali e gettando le basi per un possibile incidente diplomatico con il Comune di Como.

I fatti: i sindacati hanno chiesto autorizzazione a Palazzo Cernezzi, in vista della festa, per organizzare un concerto dei Sulutumana (zona Tempio Voltiano). Il tema di quest’anno è la sicurezza sul lavoro, per questo la scaletta della giornata prevede (antipasto alla performance del gruppo lariano) un momento di testimonianza piuttosto atteso, certo sentito: operai comaschi, feriti o infortunati, racconteranno pubblicamente le proprie storie. Mezz’ora di confronto dal palco e poi via alla musica.

Ecco il palco è stato il primo tasto dolente. Dal Comune sono arrivate le difficoltà: struttura troppo piccola, assenza di personale, poca possibilità di assistere l’evento. Mancanze non necessariamente connesse a un’indisponibilità dell’amministrazione, così i sindacati hanno chiesto a Palazzo Cernezzi il Patrocinio. Sia perché il gonfalone cittadino avrebbe nobilitato la celebrazione comasca di una Festa Nazionale, sia per avere un minimo supporto sul fronte dell’allestimento. Nessuna richiesta di contributo invece è stata avanzata, l’intera giornata è finanziata dai rappresentanti dei lavoratori.

Tutto bene in un primo momento. Il patrocinio arriva via mail direttamente dall’ufficio del vicesindaco, Alessandra Locatelli: “Su indicazione del vicesindaco doss.ssa Alessandra Locatelli – si legge – si comunica che la vostra richiesta di Patrocinio è stata approvata nella giunta del 12-04-2018. Si trasmette pertanto il Logo Comunale da apporre sul materiale. Si rammenta come da Regolamento Comunale di trasmettere la bozza del materiale prima della stampa”.

Due giorni dopo, il mistero. Una seconda mail, arrivata dal Comune senza firme ufficiali e solo un generico “Segreteria” fa clamorosamente dietrofront. “Si informa che il Logo Comunale inviato in data 16 aprile ultimo scorso non può essere inserito in nessun materiale in quanto non autorizzato dalla Giunta“. Vicenda quantomeno bizzarra a fronte del primo documento i cui toni ufficiali non sono fraintendibili.

Secondo qualche beninformato la volontà del sindaco Landriscina in vista della giunta di domani si orienterebbe a un via libera in extremis per la manifestazione.

Resta il caso politico, sempre secondo i beninformati, di uno stop arrivato per un evento bollato come “rosso e di sinistra”, comunque di parte.

Oppure resta il pasticcio. In entrambi i casi non una bella figura.

 

 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. È il minimo che possa fare domani la giunta.
    E perché non mettere il nome del mittente, alla mail? F.to Segreteria !!!!!! di chi?
    Ma che comune è diventato? Che tristezza……

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