Una frattura? “Ma no siamo amiche, ci intendiamo come sempre, l’ho sentita anche stamattina. Davvero va tutto bene”.
Ovvio: anche nelle migliori famiglie non si può andare sempre d’accordo.
Eppure dalla fondazione del governo Landriscina è la prima volta in assoluto che si registra una spaccatura nel sodalizio d’acciaio delle zarine: Elena Negretti e Alessandra Locatelli.
Accidenti, chi l’avrebbe detto? Roba da Annali della politica locale.
I fatti. Come sempre arriva per la giunta il momento di autorizzare la preghiera della comunità islamica e come sempre la Lega si oppone. Come sempre, la Legge è chiara, la concessione viene data.
E’ la stessa identica cronaca che si perpetua, da circa una quindicina d’anni.
Stesso canovaccio, dunque, per il 2019.
La richiesta della comunità turco-islamica è arrivata e deve passare in Giunta. Se l’anno scorso la delibera è stata portata dall’assessore Marco Butti (Urbanistica, rituale in Piazza d’Armi a Muggiò, foto sopra), quest’anno il piccolo petardo politico è passato in mano a Elena Negretti (Sicurezza, sotto cui cade la competenza sul parco Lissi di Rebbio per cui è stata presentata richiesta).
Così ieri con una nota dai toni oggettivamente durissimi la Lega (assessori e consiglieri) ha tuonato:
Lega, consiglieri e assessori contro il Ramadan. “No a piazza d’Armi e parco Negretti”
Posizione drammaticamente isolata rispetto agli alleati di maggioranza, però. “Porto questo documento come qualsiasi altra delibera”, dice Negretti.
La vota?
La porto, la voto
Fine dell’amore tra Zarine?
Ma no! Stamattina ci siamo sentite almeno sette volte, come al solito. L’amicizia che mi lega a Alessandra è forte. Ci siamo confrontate, non si può andare d’accordo su tutto. Può fare quello che vuole, è una battaglia della Lega, lo ha dichiarato: è una loro questione di principio. Io poi penso con la mia testa”.
Anche resto della maggioranza non la pensa come i padani
Se non impediamo la Processione del venerdì Santo, non impediamo nemmeno il Ramadan a patto che tutto tecnicamente fili liscio nelle procedure. Filava l’anno scorso, così sarà quest’anno. Quindi non c’è motivo per dire di no. La Legge è chiarissima.
In linea anche Forza Italia. “Non mi sembra corretto negare il diritto di culto a queste persone”, dice il capogruppo, Enrico Cenetiempo. Stessa posizione per l’assessore (Fdi) Butti: “E’ un diritto, perché negarlo se carte e permessi sono in regola?”.
Un commento
Finalmente qualche sussulto di buon senso.
Non fa una piega “si concede la processione, si conceda pure il Ramadan” a patto ovviamente di seguire le corrette procedure.
Ci voleva tanto a dirlo?