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La prima vera vittoria politica di Rapinese in consiglio: sì unanime all’acquisto del Politeama

La Giunta Rapinese incassa la sua prima e netta vittoria politica in consiglio comunale: l’aula ha infatti approvato all’unanimità la proposta dell’esecutivo per acquistare all’asta il Politeama il prossimo 30 novembre. Fatto che, se si concretizzerà (e nulla fa pensare il contrario), segnerà a suo modo una svolta storica per l’ex cineteatro dei comaschi.

Il Comune ha stanziato 4 milioni e gli eventuali rialzi all’asta saranno di diecimila euro alla volta. Il prezzo base di vendita è fissato a un milione e 683mila euro e l’offerta minima a un milione e 262mila euro. E’ emerso anche che, a oggi, la situazione debitoria accumulata negli anni nei confronti dell’amministrazione dalla società di gestione ammonta a circa 127mila euro complessivi.

“L’idea è di una progressività di interventi – ha detto in aula il sindaco Alessandro Rapinese guardando già al dopo acquisto – ma l’unica cosa che è urgente è che il Politeama non faccia la fine del Ponte Morandi. Bisogna assolutamente evitare che continui il deterioramento, dunque bisognerà partire subito con gli interventi”. A destare il maggior allarme sono le infiltrazioni che hanno intaccato il cemento armato: manca poco che il degrado diventi irreversibile. In particolare, il Comune ha già annunciato la necessità di destinare fondi per la messa in sicurezza del tetto, delle facciate e dei serramenti.

Sul futuro del Politeama, una volta acquistato, il sindaco non ha citato nuovamente l’ipotesi di un boutique cinema ma ha comunque affermato che “quello che mi anima è recuperare una parte importante della nostra città. Un centro commerciale lì dentro non lo si costruisce, quello è un luogo ben caratterizzato. Restituiremo un luogo di cultura alla città, ma ripeto che la prima cosa è salvarlo dal degrado”. Non esclusa, comunque, la possibilità di un ritorno di piccole attività commerciali, come già in passato (in particolare sul fronte ristorazione/bar).

A favore dell’acquisto anche l’ex sfidante di Rapinese alle elezioni comunali, Barbara Minghetti (Svolta Civica), già grande protagonista della rinascita del Teatro Sociale: “Sono molto contenta, è sempre una vittoria riaprire un teatro perché è una casa democratica di tutti”.

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19 Commenti

  1. Sarà l’ennesimo debito a carico dei contribuenti comaschi. Como ha meno di 90.000 abitanti, ha l’Astra, il Gloria e il teatro di Rebbio, che già fanno fatica. In Valmulini si sta progettando un altro spazio culturale. Il Politeama , credo, non riuscirà mai a coprire i costi e ad avere una gestione in equilibrio.

  2. Luigi sa leggere? Anche le opposizioni hanno votato a favore , il Suo commento fuori luogo!!

  3. Il mondo è pieno di teatri restaurati e destinati a nuovi usi. Le possibilità sono molte. A Como non potrebbe esistere un secondo teatro “minore” sull’esempio del Teatro San Teodoro di Cantù? Uno spazio a disposizione per spettacoli e rappresentazioni di vario genere ma anche per corsi di danza e teatro di giorno e durante la settimana? Perché non un teatro con ristorante in platea o sui palchi, dove assistere a concerti, spettacoli di stand-up comedy, cabaret o balletti gustandosi una cena o un drink in compagnia. Spazi espositivi (che a Como mancano o sono mal gestiti).
    All’estremo, ricordo a Nizza un teatro trasformato in brasserie, con cucina a vista sul palco (Brasserie Les Georges, o Flo, non ricordo).
    Tutto sta nell’avere lungimiranza e sfruttare gli strumenti giusti. I partner poi arriveranno.

      1. Assolutamente sì. Tuttavia, prima di votare un investimento di 4 milioni, sarebbe stato opportuno che Rapinese Sindaco parlasse con Larix e proponesse in Consiglio tutto quello che Larix ha scritto qui. Non mi sembra che sia andata così. E poi, con tutta la stima per Larix e per Lei ma se aveste a disposizione 4 milioni, li spendereste per ristrutturare il Teatro San Teodoro di Cantù? O per far spazi per corsi di danza? O per spazi espositivi in una città che ha la Ticosa, il padiglione ex-grossisti vuoto e l’Asilo Sant’Elia da ristrutturare? Forse si potrebbe investire sull’imitazione lariana dell’Hard Rock Cafè forse…..oppure finire per creare un parcheggio tra la platea e il loggione o qualche altra diavoleria per giustificare una spesa non supportata da un progetto fattibile. Il mio tema è questo. Senza un progetto di città, non si va da nessuna parte. 😊

  4. La Giunta Landriscina non aveva mezza idea e per questo non spendeva nulla. Rapinese Sindaco, la Giunta dalle prime avvisaglie è un parolone, non ha mezza idea in compenso spende. Cosa significa appostare a Bilancio 4milioni di spesa per evitare di fargli fare la fine del Ponte Morandi? E poi, siamo sicuri di volere un nuovo Teatro con tutta la fatica con cui Minghetti è riuscita a rilanciare il primo? Vogliamo un “multisala” quando si organizzano petizioni per tenere aperti i cinema in città? Alla fine, si spenderanno 4milioni, se va bene, per affittare a basso costo ad attività commerciali: ristorazione sicuro e i locali per l’immancabile apericena. Già che si spende, si potrebbe anche piazzare lo skate park, tra il palco e la galleria, l’abbiamo piazzato dappertutto perché non al Politeama? Bisogna spendere solo dopo che si ha un’idea seria di cosa fare. Alla cazzum, non è mai il caso.

  5. Bene, questa è proprio una bella notizia per la nostra città.
    Speriamo ci siano idee innovative e i necessari fondi per sostenerle.

  6. Forza Rapinese! Stai dimostrando coi fatti e il buon senso il vero spirito che ti anima per riportare Como al posto che le spetta!

  7. Bravissimo sindaco e tutta la maggioranza. Ora anche l’opposizione dovrebbe complimentarsi ma accadrà esattamente il contrario solo perché non è opera loro.
    Benvenuti in Italia.

    1. “l’aula ha approvato all’unanimità” significa che anche la minoranza ha approvato. Quindi il “bravissimo” va anche alla minoranza che con il voto favorevole ha riconosciuto il valore della proposta. Anche se “non è opera loro”.

    1. Il contesto è ben diverso, l’area decisamente più appetibile della ex Ticosa. Le proposte, anche da terzi, non mancheranno. Un po’ di lungimiranza, un business plan attento e il Cineteatro potrà rinascere, in altra forma.

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