Un retroscena di giunta, assolutamente circostanziato da ricostruzioni e racconti, è emerso nelle scorse ore. Ne abbiamo dato conto qui:
Intercultura, dopo 24 anni la giunta frena. I “dubbi politici” di Caldara
La Delibera presentata dall’assessore Amelia Locatelli per il sostegno agli eventi organizzati da InterCultura ha subito un’inattesa frenata. L’assessore al Bilancio, Adriano Caldara ha posto due quesiti. Il primo, giudicato legittimo da tutti i colleghi, circa le finalità statutarie del sodalizio (cioè se operi a scopo di lucro). Il secondo più politico, in questo caso creando qualche imbarazzo. Caldara, in sostanza, ha chiesto se InterCultura persegua obiettivi politici diversi da quelli dell’amministrazione.
Tanto è bastato per scatenare reazioni a cascata. In primis la storica leader dei Verdi comaschi, Elisabetta Patelli (qui). Poi la questione è approdata in consiglio Comunale.
Così ieri sera, durante le preliminari, si è creato un quasi (non è la prima volta che le dichiarazioni dei due vanno in assonanza) inedito asse tra Maurizio Traglio (ex candidato sindaco del centrosinistra) e Patrizia Maesani, capogruppo di Fratelli d’Italia. Nella piena conferma degli opposti che, infine, si attraggono, i due sono intervenuti a difesa del sodalizio.
“Sebbene l’appoggio del Comune a questa organizzazione – ha detto Traglio – perduri da 24 anni, ritengo sia diritto di un’amministrazione valutare la bontà di una scelta pregressa, fino alla possibilità di cambiare idea e procedere in direzione diversa da quella seguita sin qui. Ciò detto, pare, stando alla stampa, che alcune perplessità siano state motivate con il fatto che, leggo testualmente, “intercultura segue una linea politica diversa da quella dell’amministrazione” (in realtà, come abbiamo riportato nell’articolo si tratta di un dubbio, pur indicativo, sollevato dall’assessore Caldara non di un’affermazione di certezza, Ndr)”.
“Sono stupito dal fatto che a un’organizzazione come questa, peraltro da anni supportata da giunte di centrodestra e di centrosinistra senza alcun tipo di obiezione, venga affibbiata una presunta linea politica” ha aggiunto Traglio rivendicando il valore culturale dell’attività associativa e il portato formativo altissimo dato ai giovani che partono per esperienze di studio all’estero.
“Quanto mi pare preoccupante – ha aggiunto . è che da qualche esponente dell’esecutivo sia stata mossa l’obiezione che, trattandosi di linea politica diversa da quella dell’esecutivo, l’iniziativa debba essere messa in discussione. Trattandosi di un’indiscrezione giornalistica pure verificata e fondata su elementi concreti non posso che augurarmi che la situazione descritta non corrisponda al vero e che simili slanci salviniani che verrebbero a riportarci indietro nel tempo e nella società siano solo frutto di un’incomprensione”.
Quindi il turno di Maesani. “Consigliere Traglio – ha esordito – è la seconda volta che sono d’accordo con lei” (lui sorride, Ndr). Quindi pur rivendicando la sovrapposizione di intenti ma per riportare ciascuno nel proprio ambito politico di competenza Maesani ha subito sciorinato una citazione di Almirante: “Quando vedi la tua verità fiorire sulle labbra del tuo avversario devi gioire perché questo è il segno della vittoria”.
“Dobbiamo all’assessore Alessio Butti (oggi deputato e leader del partito nel comasco, Ndr) allora assessore alle politiche giovanili della giunta Botta (era il 1994) il primo accordo con InterCultura”, ha ricordato Maesani. “Intercultura aiuta i ragazzi a crescere e a diventare cittadini del mondo. Auspico la giunta tiri dritto e sigli nuovamente l’accordo con l’associazione. Io sto con Amelia Locatelli e appoggio la sua delibera senza se e senza ma”.