E ora, dopo la clamorosa revoca del milione e 600mila euro al Comune di Como da parte di Fondazione Cariplo, in relazione ai 5 ottenuti per Villa Olmo dalla Giunta Lucini nel 2014, nel sindaco Alessandro Rapinese affiora l’idea di un grande complotto. Una tesi, quella del primo cittadino del capoluogo, che già aveva fatto capolino nella sfuriata contro la Fondazione quando Rapinese affermò che “sono certo che ci sarebbe stato lo stesso atteggiamento se avesse vinto il Pd le elezioni”, dimenticando però che sempre la stessa Cariplo nel 2017 revocò all’allora esecutivo di centrosinistra i 200mila euro mai utilizzati per il restauro delle mura della città. E ora – forse alimentato anche da altri episodi, come ad esempio il clamoroso voto all’assemblea dei sindaci Ato che non elesse per la prima volta il sindaco di Como come proprio presidente, come la Città dei Balocchi che portò la storica manifestazione natalizia a Villa Erba o come la collaborazione tra Aslico, Teatro Sociale e comune di Cernobbio per gli eventi de “Le 4 stagioni di Villa Erba” o ancora come le sparate sulla volontà di “annessione” dei comuni vicini, che ricevettero in cambio risposte glaciali – ecco affacciarsi in Rapinese la sensazione di isolamento della sua amministrazione, naturalmente senza alcuna riflessione ulteriore sulle eventuali cause di quanto accaduto.
E allora, ecco che lunedì scorso in consiglio comunale, il sindaco si è espresso così: “Grazie a tutti coloro che semplicemente perché al governo c’è Como (intendendo però probabilmente la sua giunta, ndr) organizzano eventi a Cernobbio, grazie Barbara (Minghetti, ndr) e grazie Aslico. E a tutti coloro che pensano che sia il caso di interrompere le relazioni amichevoli con Como. Grazie a tutti, grazie”.
Poche parole ma il cui significato allusivo a una sorta di fuga dal capoluogo è evidente.
Di tutt’altra natura – toccata direttamente dal riferimento personale – è stata la risposta di Minghetti, intervenuta per fatto personale.
“Mi spiace il tono di stasera – ha replicato Minghetti – sinceramente la questione della battuta del Teatro Sociale e dell’Aslico a Cernobbio non credo sia adeguata per questa sessione. Abbiamo anche avuto occasione di parlarne personalmente e rimango sorpresa istituzionalmente”. Insomma, si affaccia un classico della politica a tutti i livelli: la denuncia della macchinazione per rinsaldare le fila e, nel contempo, mascherare le difficoltà.
23 Commenti
Volevo rispondere ad Andrea F, riguardo a Guzzetti. Il mio augurio è che campi ancora cent’anni, ma quando passerà a miglior vita avrà sempre il potere di chiamare e prendere decisioni in Fondazione Cariplo, altro che uscito di scena nel 2019 !!!!
La citta du Como come tutta la lombardia e, per Come sono andate le elezioni ormai l’Italia intera, ha bisogno di un cambio radicale di compagine politica. Ricordo che Rapinese è stato eletto al ballottaggio da chi non voleva questo cambiamento di passo, i sostenitori di una delle peggiori giunte di Como, quella Landriscina, si sono precipitati alle urne per Rapinese per impedire che una persona di alto profilo cultarale potesse governare Como. Ognuno ha poi cio che si merita.
Tutti i giorni e sempre con qualunque argomento, c’e’ chi scrive intere pagine ripetitive e in crescente dissenso non piu’ malcelato, fatevene una ragione, inutile che questo giornale pubblichi solo il dissenso, caso strano…..,le elezioni non sono andate come volevate, certo prima era tutto perfetto, vero ??????
Caro Giacomo, cosa intende per “farsene una ragione”? Personalmente accetto il risultato elettorale, ci mancherebbe altro. Però mi sento libero di esprimere le mie opinioni, e anche qui aggiungo che ci mancherebbe altro.
E non sopporto chi come lei continua a guardare indietro: io guardo avanti e vorrei una Como proiettata al futuro con persone di cultura e visione nelle posizioni che contano. O secondo lei, visto che nel passato nulla era perfetto, allora va bene continuare ad avere persone mediocri al comando?
Spero che le mie critiche contribuiscano a spingere sindaco e giunta a considerare altre vie ed altre idee oltre a quelle espresse fino ora.
Niente, non ci arrivano.
Se osi muovere una critica sei solo un rosicone che non ha accettato il risultato (qualunque cosa voglia dire).
Pensare che il grande sindaco possa sbagliare non fa parte del loro modo di pensare.
Dopo nove mesi é giá un disco rotto.
La democrazia “a uregia” è in difficoltà?
gli ululati del sig. sindaco fanno sicuramente una certa pena. se non ci sono nemici, vanno inventati. UNA PRECE
“io non seguo il consenso è il consenso che insegue me mentre inseguo Guzzetti” (Giuseppe Guzzetti è stato Presidente di Fondazione Cariplo dal 5 febbraio 1997 al 28 maggio 2019….. ripeto…2019)
Siete sempre gli stessi a commentare, ve la cantate e ve la sunate da soli…. peccato che la città è composta da altre ottantamila persone, magari non tutte ma la maggioranza è assolutamente contenta dell’operato di questa giunta. Fatevene una ragione. Buona Pasqua a tutti…..
Hai centrato il problema, che non è tanto (o solo) l’insipienza del sindaco, quanto il fatto che molti comaschi (non la maggioranza in senso assoluto, ma la maggioranza di quelli che hanno votato) hanno scelto questo sindaco, e non è escluso che lo ri-sceglieranno tra quattro anni. È come per la Regione: i Lombardi (anche qui: la maggioranza dei pochi che sono andati alle urne) hanno rivotato Fontana e i suoi, ben contenti, evidentemente, di pagarsi le cure mediche, di viaggiare su treni pendolari da schifo ecc. È una sorta di masochismo coatto, dettato anche – con tutta evidenza – dalla pochezza delle proposte alternative; ma ne caso dell’elezione del sindaco, a doppio turno, per come sono andate le cose tra una votazione e l’altra, ha giocato anche il poco lusinghiero (per gli elettori) pensiero: purché non governi l’altra parte… (un po’ come la storiella del marito che vuole far dispetto alla moglie, con quel che segue).
Egr.Sig. Mario, si vedono gli effetti della chiusura della Piscina.
Vero che siamo sempre un pò gli stessi; ma facciamo opinione, e sappia che tra i nostri amici e conoscenti non c’è tutta questa maggioranza di persone contente del sindaco.
Non a caso degli 80mila abitanti, solo 14mila lo hanno votato al ballottaggio, inclusi tanti che al primo turno hanno preferito Molteni. Maggioranza proprio non si può dire.
Sono solitamente critico con il sindaco ma questa volta, a parte i consueti toni da giullare, qualche ragione su Fondazione Cariplo potrebbe averla. Ricordiamoci che stiamo parlando di chi ha preferito il prato di Villa Olmo al campus universitario…..
Uomo solo al comando, teoria del complotto, psicosi da accerchiamento, strenua resistenza condotta fin quasi al martirio, la sua fisicità sempre più emaciata a fare da scudo a una città minacciata dalle mire del maligno.
Tutto si tiene. Il racconto che sta scrivendo il Rapi è un domino tanto inarrestabile quanto prevedibile.
Tanto, per tutto quello che non riuscirà a fare, la colpa sarà degli altri.
Per garantirsi un altro giro a lui basta dimostrare di lottare fino all’ultimo.
È quello che la gente vuole e lui lo sa benissimo.
“chi semina vento raccoglie tempesta” … in una società civile (ma qui si sta rasentando la Teocrazia) è da sempre una questione di equilibri. Da mesi osservo gli atteggiamenti e leggo le parole del “neo” sindaco che vive di estremismi “divini”. Prosegua pure il sindaco su questa via ma poi non faccia la vittima perchè è un ruolo che non gli compete
E’ interessante sotto il profilo psicologico l’atteggiamento di chi tratta tutti come delle m****e e poi piagnucola perché le suddette m***e non vogliono più collaborare con lui
“al governo c’è Como” ?? Ma nemmeno per sogno, Rapinese NON É il sindaco dei comaschi.
Rapinese Sindaco in questi primi 10mesi ha superato in peggio le peggiori aspettative. Non ha rispettato molte promesse elettorali (la proroga di via del Doss, i 3/6 mesi per sistemare la piscina, le licenze dei taxi); ha subito l’evidente insuccesso degli eventi natalizi; non è riuscito a farsi eleggere, primo Sindaco di Como della storia, a Presidente dell’Assemblea dei Sindaci; si è visto ritirare i finanziamenti della Fondazione Cariplo; i servizi su Striscia la Notizia ecc. ecc. Insomma, riuscire a fare peggio è quasi impossibile. Quindi, non può fare altro che gridare al “complotto”. Rapinese Sindaco può solo dire che i suoi fallimenti, ormai troppi, non sono a lui imputabili ma sono causa di dispetti, di boicottaggi e degli immancabili “poteri forti”. Non ci sono boicottaggi e dispetti e ai “poteri forti” stanno dalla parte di Rapinese Sindaco. È l’unico che gli garantisce di rimanere “poteri forti”. Non c’è nessun complotto! Il suo comportamento da arrogantello fighetto di provincia, le sue smargiassate, i suoi atteggiamenti irridenti nei confronti delle opposizioni, le sue comparsate da cabaret con gli Assessori e il Presidente del Consiglio gli hanno fatto perdere quel minimo di credibilità che l’elezione gli aveva regalato. Ormai nessuno lo prende sul serio. Altri cinque anni buttati al vento.
La riflessione sincera sugli errori commessi e un cambio di passo nei rapporti con società civile e sue rappresentanze potrebbe conferire dignità intellettuale e amministrativa all’attuale Governo della Città. Nelle forme e nei modi dovuti, per il bene di tutti, sperando che non sia troppo tardi.
Chi è causa dei propri mali pianga se stesso
Ma Aslico deve chiedere a lui il permesso per le proprie azioni?
Ma chi ha isolato Como? Chi non ha partecipato agli incontri? Chi ha cercato di assorbire i comuni limitrofi? Chi ha urlato contro i “Poteri Forti”?