“In questi anni mi è capitato spesso di dire ad alcuni dirigenti politici di recarsi presso una sede sindacale, nel nostro patronato, osservare i volti delle persone che attendono pazientemente il proprio turno per espletare la pratica. Scoprirebbero le storie di chi si rivolge a noi per aprire una pratica di sostegno al reddito”.
Lo spunto è stato un post, comparso ieri sulla pagina Fb di Giacomo Licata, segretario generale della Cgil di Como. Un pensiero sulla sinistra (meglio: su quel che resta della sinistra) sulla società, sul lavoro e sulla politica dietro cui sembrava celarsi un malessere più profondo unito a una voglia di analisi che superasse i rituali meaculpa tafazziani, tradizionali a ogni sconfitta del Pd e di tutte le forze che, quantomeno, non si riconoscono nel centrodestra.
Però, Licata fa di più: affonda, colpisce. Non risparmia nessuno: dall’ex candidato sindaco del centrosinistra, Maurizio Traglio (“Un milionario sconosciuto) allo sfidante, l’attuale sindaco di Como, Mario Landriscina (“Ha autodichiarato la propria debolezza”), passando per il nuovo segretario cittadino del Pd, Tommaso Legnani (“Una risposta deboluccia a quanto sta accadendo”) per il vicesindaco, Alessandra Locatelli (“Ha le deleghe più importanti e va a fare il parlamentare”) e concludendo con l’assessore al Turismo, Simona Rossotti (“Ammira Putin, il capo di un regime”)
La sinistra rintanata in salotto ha stancato, dunque
I salotti hanno stancato, è vero. Disorientano la stessa sinistra rispetto alla reale condizione delle persone. Nessuno si sta interrogando davvero dopo il risultato elettorale. Ho partecipato a diverse riunioni di psicoanalisi del post-voto ma nessuno vuole osservare davvero le cose
Cosa c’è da vedere?
Prendiamo Como. Perché il Centro Storico vota il Pd mentre le periferie vanno in massa verso Lega e Centrodestra? In centro vivono anziani e i benestanti, in periferia i giovani e la gente che sta peggio
E voi in mezzo?
Io non penso al sindacato come cinghia di trasmissione della politica, non esiste e non voglio che la mia organizzazione faccia questa cosa. Però, come scrivevo, è giusto che i leader di partito vengano a vedere cosa avviene nelle nostre sedi. La narrazione, per anni, è stata che la Cgil e i sindacati in genere tutelano i garantiti, i posti fissi, le aziende e i pensionati
Invece?
Questa cosa è superata e dimostrata dai numeri. Giovedì presenteremo alcuni dati. Abbiamo seguito 10mila pratiche di sostegno al reddito, di queste circa 7-8mila hanno portato nuove iscrizioni. Si tratta, cioè, di persone in difficoltà, che chiedono aiuto e decidono di aderire alla Cgil per percorsi di tutela individuale e per l’orientamento al lavoro. E’ un’attività nuova per noi, che occupa molte risorse umane e su cui investiamo molto. Quello che voglio dire è che i nostri nuovi iscritti non sono, appunto, i cosiddetti “garantiti”
Cambia la fisionomia del sindacato. E quella dei partiti?
Non ho visto politici interessati ai mutamenti in corso. Le disuguaglianze e il disagio sociale aumentano e sono qui, ogni giorno, anche fra le nostre pareti
E la sinistra in tutto questo?
Non se ne occupa più, non si occupa più dell’emergenza. Non è solo colpa di Renzi però, il processo è iniziato prima. Da tempo la sinistra si occupa di chi produce, di chi ha talento e merito. Tutto giusto, sia ben chiaro, ma si tratta di minoranze. La maggioranza della società è povera e impaurita, si chiede come arrivare a fine mese e quale futuro garantire ai propri figlii. Non è solo disinteresse della sinistra, lo so, è un tema che riguarda molti partiti. Però posso dire una certa sinistra ha passato più tempo a cercare di far danno al Pd che a fare altro
A Como, psicoanalisi Pd a parte, come va?
Credo vi sia la summa di tutti i difetti di cui ho parlato. Basta guardare la composizione del consiglio comunale o ripensare alle scelte che hanno portato alla candidatura di Maurizio Traglio
Si spieghi
Traglio è il completamento della narrazione di cui dicevo prima. Chi era Traglio? Non lo conosceva nessuno a Como. Un milionario…
Quindi?
Penso alle difficoltà di Como al disagio, ai poveri, ai migranti. Non vi è alcuna elaborazione dai partiti di sinistra. Gli unici contributi degni sono quelli di Vittorio Nessi (capogruppo di Svolta Civica, lista di Maurizio Traglio), un ottimo magistrato in pensione. E’ l’unico che produce qualcosa di diverso, l’unico che compensa l’assenza di un’amministrazione che non dice nulla. La sinistra si autoconserva, anche i rinnovi sono mirati all’autoconservazione
Intende l’elezione di Tommaso Legnani a segretario cittadino del Pd?
Si, oggettivamente è così. Una scelta in totale continuità con gli ultimi anni. Una risposta deboluccia a quanto sta accadendo
Già che ne ha per tutti. Che dice di Landriscina?
Sono senza parole, se dopo otto mesi il sindaco annuncia che non si ricandiderà posso solo dire che saranno quattro anni durissimi per lui e per la città. Ha autodichiarato la propria debolezza. Un annuncio del genere si fa, al massimo, un anno prima delle elezioni. Sono umanamente preoccupato per lui, evidentemente ha seri problemi evidentemente, ma soprattutto per la città. Se poi vogliamo parlare degli assessori…
Vogliamo
Beh, il vicesindaco, Alessandra Locatelli, ha in mano alcune tra le deleghe più importanti, come quella ai Servizi Sociali, e se ne va a Roma a fare il parlamentare. L’assessore al Turismo, Simona Rossotti, ha dichiarato la propria ammirazione per Putin, cioè il capo di uno dei regimi più preoccupanti sullo scenario internazionale. E quando l’assessore andrà all’estero a rappresentarci con le democrazie occidentali cosa dirà?
Cosa chiede?
Mi interessa una prospettiva per Como e per il territorio. Servono le condizioni per prospettiva comune. In questo orizzonte mancano i soggetti produttivi, è il momento in cui l’impresa dovrebbe dare una sterzata insieme con le associazioni di categoria. Serve una regia generale, magari della Camera di Commercio