Una delle sfide in apparenza più ardite per chi le fa e meno comprensibili per chi le attende è certamente il trasferimento dell’Infopoint turistico dal Broletto alla seminascosta piazza Gobetti, amatissima dai vaporizzatori di cannabis e non propriamente biglietto da visita per i turisti. Eppure l’assessore al Turismo della giunta Landriscina, Simona Rossotti, ci crede fortemente e tutto fa pensare che la buona riuscita dell’operazione-Gobetti sarà in tutto e per tutto un successo o un flop addebitabili a lei. Una prova di coraggio politico, indubbiamente.
L’infopoint sotto il Broletto, che pure ormai aveva oggettivamente preso a funzionare in maniera discreta, non era certamente nato benissimo: piuttosto angusto, con alcuni problemi risolti in corsa sul riscaldamento, aveva (e continuerà ad avere ancora per qualche settimana) un pregio tutt’altro che secondario, cioè essere in una posizione piuttosto invidiabile oltreché simbolica. Tanto che forse non meritava anche la pubblica degradazione dell’eliminazione dell’insegna con così largo anticipo.
Ma al netto di tutte questa valutazioni, è nel nuovissimo Documento unico di programmazione che spunta un dettaglio in più ancora più “rivoluzionario”, diciamo così, per il destino complessivo dell’area sotto il porticato del Broletto. Si legge testualmente: “Al consueto programma di visite guidate stagionali organizzate dal Settore, tramite affidamento ad associazioni di guide turistiche abilitate si affiancheranno ad esempio iniziative di show cooking (spettacoli o esibizioni di cucina, ndr) dedicati alle specialità gastronomiche ed alle prelibatezze del territorio nello spazio di prestigio del sotto-Broletto e nella stessa Torre del Broletto la realizzazione di temporary showroom”. Insomma, tra Cattedrale e torre arriveranno mini-masterchef locali tra risotti, missoltini e polente.
Inoltre, il progetto del Comune è di avviare la “contestuale riconversione della Torre del Broletto in una vetrina delle eccellenze e dei servizi del territorio, a disposizione di artigiani, associazioni, imprese, operatori locali che a rotazione potranno fruirne, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, parità di trattamento, proporzionalità, pubblicità, esponendo i propri prodotti e/o manufatti e/o servizi”.
2 Commenti
a questo punto varrebbe la pena trasformare il broletto in un vero spazio mostre, e magari trovare il modo di rendere visitabile la la cima della torre con biglietto a pagamento. Perchè se la funzione prevista è quella di “vetrina” eno-gastronomica possiamo veramente dirci alla frutta.
Se Como non è una città ma un centro commerciale ed il Dr. Landriscina ed i suoi collaboratori sono i dirigenti del centro commerciale la decisione di trasformare il Broletto in un mercato è perfettamente coerente. La camera di commercio, l’unica forza politica ascoltata da questi signori, sarà perfettamente d’accordo.