Tra un mese circa sarà possibile presentare le richieste per ottenere il reddito di cittadinanza. Da una classifica del Sole 24 ore Como è una delle ultime provincie per incidenza e numero di potenziali richiedenti. E tuttavia bisogna essere pronti per affrontare le richieste che, comunque, migliaia di cittadini avranno diritto di avanzare.
“Tra le clausole inserite nella misura, si legge che i beneficiari dovranno esercitare 8 ore alla settimana di lavori socialmente utili a favore del comune di residenza. Non sappiamo ancora di quante persone si parlerà per Como città, ma ci chiediamo se il Comune è attrezzato a questo scopo”, e la domanda è stata già posta, sia in consiglio comunale, che pubblicamente in una trasmissione televisiva. A farla Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, da un lato, e Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo Pd di Como Nord, dall’altro.
“Anche se ancora non si sa quanti saranno esattamente i beneficiari a Como, l’amministrazione comunale dovrebbe aver già un’idea di come muoversi. Ad esempio, che mansioni farà svolgere a questi cittadini? In quali ambiti ha deciso di impiegare gli aventi diritto? Sono davvero servizi che mancano alla macchina comunale o verranno scelti a casaccio?”, si chiedono oggi Lissi e Cereghetti.
“Il nostro timore è che nel suo ormai assoluto immobilismo questa amministrazione comunale non si sia per niente organizzata e di fatto troveremo le persone che dovrebbero essere correttamente impiegate a vagare per i corridoi di Palazzo Cernezzi senza sapere cosa fare”, temono le esponenti dem.
Non è solo un dubbio: “Poiché la questione è già stata sottoposta all’attenzione della Giunta, durante una preliminare, nell’ultima seduta di consiglio comunale, e non è pervenuta alcuna risposta, le nostre perplessità stanno diventando sempre più delle certezze”, concludono Lissi e Cereghetti.
Un commento
Gli amici “baluba” al Governo si sono accorti che hanno approvato la legge più assistenzialista della nostra storia? Giolitti e i firmatari della Cassa del Mezzogiorno sono dei dilettanti in confronto!
Quasi quasi li preferivo prima quando in tutti i bar c’era il comizio degli imitatori di Bossi che davano dei “terroni” a tutti, quando si distribuivano ampolle di acqua del Po o quando c’erano strani tipi con il copricapo di Obelix che facevano tiro alla fune.
Facevano sicuramente meno danni. Ridateci Bossi, Calderoli e Maroni… almeno, oltre al folklore, c’era il buonsenso.