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Lo ‘schifo’, il figlio dell’ex assessore, l’intelligenza della cittadina: Rapinese trasforma la tv nel suo ring

Ennesimo show tv, ieri sera a Etg+ Sindaco, del primo cittadino di Como Alessandro Rapinese. Il quale, toccato dalle critiche di un paio di cittadini intervenuti al telefono sulla recente riasfaltatura di via Borgovico e poi sul tema della piscina di Muggiò, a dispetto dei ripetuti tentativi di frenarlo da parte della conduttrice Michela Vitale, si è lasciato andare a frasi pesantissime sia contro chi aveva chiamato sia contro altri politici che ovviamente non potevano replicare.

La prima telefonata che ha innescato il nervosismo del sindaco è stata di un cittadino sui lavori stradali dei giorni scorsi: “Nella recente riasfaltatura di via Borgovico nuova devo rilevare che si è persa l’occasione di fare i tombini a livello”.

“Non è  assolutamente vero – ha subito replicato Rapinese – i tombini sono a livello. Anzi, abbiamo ritardato due giorni proprio perché fossero a livello. O non capisco io cosa intenda cosa vuol dire a livello”. Da queste considerazioni pratiche, però, il sindaco è rapidamente passato ad attaccare frontalmente il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Lorenzo Cantaluppi, che nei giorni scorsi aveva diffuso un video sulla strada appena rifatta ma parzialmente allagata dopo la pioggia, e poi anche il segretario cittadino di Forza Italia, Davide Gervasoni.

“Il consigliere Cantaluppi quando passa da via Borgovico dovrebbe solo stare zitto perché di figuracce ne ha fatte abbastanza – è scattato il sindaco – Sia lui che l’altro capogruppo di Forza Italia (in realtà oggi coordinatore cittadino, ndr) figlio del Gervasoni (l’ex assessore della Giunta Landriscina, ndr) che quando hanno provato a mettere a posto quella strada hanno dovuto scappare. Questa gente ha la lingua veloce e la memoria molto corta. Tutto il resto sono fregnacce, forse Cantaluppi intende che la pioggia così importante l’ha portata Rapinese”.

E ancora, incontenibile in diretta: “Ci sono state delle bombe d’acqua e i lavori sono stati fatti bene dai nostri tecnici. Ma quello che mi fa specie è che se queste cose le dicesse lei (rivolto alla conduttrice, ndr) o qualsiasi altro cittadino sarebbe una cosa, ma dallo scempio del partito di Cantaluppi (Fratelli d’Italia, ndr) che ha gestito questa città e la Borgovico l’ha lasciata lì 30 anni, dovrebbero solo vergognarsi e ricordarsi di quanto hanno fatto schifo”.

Inutile il tentativo di abbassare i toni della giornalista (“Cerchiamo di ridimensionare…”), Rapinese ha ribadito il passaggio pesante: “Quanto hanno fatto schifo è un dato di fatto”.

Dopo qualche minuto, ecco arrivare una telefonata da una residente del quartiere di Muggiò: “Davanti al seggio elettorale aveva detto che avrebbe sistemato il palazzetto dello sport, invece siamo qui con gli alberi tutti secchi e quelli tagliati abbandonati. E’ una cosa vergognosa. Eppure aveva promesso che in 6 mesi avrebbe sistemato tutto”, con riferimento alla famosa frase dei “3-6 mesi” con cui l’allora candidato sindaco annunciò i lavori per la riapertura della vecchia piscina di Muggiò.

“Io veramente quando sento gente parlare così… – ha esordito nella risposta Rapinese, spazientito – Per quanto riguarda la piscina, abbiamo detto che abbiamo un’offerta che cambierà radialmente la zona. Ma questa signora quando dice 6 mesi pensa di offendere me o pensa di offendere la propria intelligenza? L’ha capito che c’è stato un attentato che ha tranciato i cavi e ha mutilato completamente l’impiantistica della piscina o no? In quel tempo nemmeno a casa sua sarebbe riuscita a rimediare al problema”.

E ancora, sempre il sindaco puntando dritto sulla “intelligenza” della cittadina: “Quanta animosità e infondatezza c’era nelle sue parole. Se questa devo considerarla una persona intelligente e nega l’evidenza di un attentato a una piscina, che vada su a vedere come l’hanno conciata”.

Infine, sempre il primo cittadino dapprima ha nuovamente stroncato la vecchia proposta di rifacimento della piscina presentata ai tempi di Landriscina dalla Nessi&Majocchi (“Stavamo per spendere 10 milioni nello stesso cemento armato, quella proposta era cara e fuori mercato”), poi ha dato qualche generica informazione sul prosieguo dell’iter per il progetto presentato pochi mesi fa: “E’ un lavoro pazzesco, enorme, che costerà decine di milioni di euro. Il gruppo di lavoro interno sta valutando e si sta spaccando la schiena”.

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