“Un conto sono i benefattori, chi opera per aiutare un territorio, altro conto è garantire la sicurezza dei cittadini attraverso le Leggi dello Stato”. Alessandra Locatelli, vicesindaco e deputato di Como è netta e replica alle parole di Don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio che su queste pagine (ComoZero.it e ComoZero settimanale) durante una lunga chiacchierata (qui) è stato molto preciso:
Salvini bacia il rosario, poi emana un Decreto Sicurezza i cui effetti sono già visibili.
Non so che valore dia al gesto. C’è chi prima di andare a abortire recita il rosario. C’è chi fa uso taumaturgico o strumentale degli oggetti religiosi. Bisogna chiedersi: il Decreto è secondo il Vangelo? Sulla questione migratoria non lo è. Si vuol creare una sacca di migranti che vive nel disagio e che può delinquere.
“Credo che don Giusto e molti altri debbano leggere per bene il Decreto Sicurezza che tutela e garantisce i cittadini”, sottolinea Locatelli. Secondo il vicesindaco vi sarebbero forti fraintendimenti nell’interpretazione del documento: “Bisogna capire – dice – che lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, Ndr) resta per donne, bambini e per tutte le persone che hanno lo status di rifugiato”. Viceversa: “Non si garantiscono più tutela, inserimento al lavoro e percorsi per chi non scappa effettivamente da una guerra”.
Il meccanismo, evidenzia Locatelli, è chiaro: “Sono stati bloccati gli sbarchi, ora è attivo il Decreto Salvini. Le persone capiranno che non si può venire in Italia a farsi mantenere a vita o in attesa di acquisire diritti che non possiamo più sostenere economicamente grazie alle politiche fatte fino a ieri”. Sulle strutture d’accoglienza chiuse in città, Locatelli non ha dubbi. “Sono state aperte per emergenza e per presunti profughi che affollavano la città in quel momento storico. Il Governo favoriva l’immigrazione e l’allora amministrazione cittadina (sindaco Lucini, Ndr) appoggiava quella linea.
Oggi non c’è emergenza, le strutture possono essere riconvertite in spazi di accoglienza per mamme e bambini, per minori non necessariamente, e non solo stranieri”.
Il pezzo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.
Un commento
Le leggi oltre che a leggerle bene bisognerebbe anche scriverle bene ma, si sa, quando un decreto ha come obiettivo di rendere operativi quattro slogan non è facile.
Anzi, considerando che perfino gli slogan sono confusi e contraddittori, direi impossibile!