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La frase volgare (segreta ma pubblicata) del sindaco alle opposizioni fa litigare in aula Negretti e Anzaldo. Il video

Non c’è stata soltanto la questione delle scuole a tenere banco in consiglio comunale lunedì sera. Un duro scontro si è avuto anche tra la consigliera comunale della Lega, Elena Negretti, e il presidente dell’assemblea Fulvio Anzaldo. Al centro della contesa, un articolo apparso qualche giorno fa su La Provincia e relativo a parole molto pesanti pronunciate dal sindaco Alessandro Rapinese durante una recente conferenza dei capigruppo. Una riunione i cui contenuti sono tutelati per regolamento da riservatezza ma da cui è sfuggita la frase pronunciata dal sindaco verso i consiglieri di opposizione: “Vi prendo per il c… per sei ore”, le parole attribuite dal quotidiano al sindaco (e mai smentite, oltre che messe a verbale secondo quanto si è appreso).

L’espressione piuttosto offensiva del primo cittadino sarebbe nata come reazione rispetto alla richiesta avanzata quel giorno dagli esponenti dell’opposizione di discutere nelle prossime sedute del consiglio comunale le 61 interrogazioni del gruppo Pd relative al Documento unico di programmazione. Richiesta a cui, per l’appunto, Rapinese averebbe risposto con il già citato “vi prendo per il c… per sei ore”. Parole che non sarebbero dovute uscire – come lo stesso sindaco ha ribadito ieri in aula – ma che alla fine sono state pubblicate e dunque rese note.

Negretti in aula è tornata su quell’episodio nel corso delle dichiarazioni preliminari e, rivolta ad Anzaldo, ha detto di trovare “assurdo che lei che ha il ruolo di presidente ancora una volta non ci abbia tutelati, non abbia preso posizione. Io non mi sento tutelata”.

Anzaldo – molto inalberato anche perché Negretti l’ha accusato di farsi suggerire qualcosa dal sindaco al suo fianco (“Non ho bisogno di farmi suggerire, porti rispetto!”) – ha invece replicato insistendo sul fatto che il tema vero non erano le parole di Rapinese ma il fatto che la segretezza della conferenza dei capigruppo fosse stata violata. Nel video qui sotto, lo scambio integrale tra i due.

Ultimo corollario: mentre argomentava di non sentirsi tutelata da Anzaldo come consigliera di minoranza, Negretti ha anche rivendicato di “rappresentare chi mi ha votato, tanti o pochi che siano”. Dal banco della giunta, Rapinese in quel momento ha mimato ripetutamente con le dita il gesto di pochi, senza ovviamente essere ripreso da Anzaldo.

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6 Commenti

  1. Perché il verbale della conferenza capigruppo dovrebbe essere segreto? Sono persone che noi abbiamo eletto e che noi votiamo, che si riuniscono per esercitare il loro mandato, perché non dovremmo sapere cosa dicono?

  2. L’irritualità (edulcoro) istituzionale è ormai la cifra stilistica di molti politici (o politicanti?) d’italica schiatta, a livello tanto locale quanto nazional-patriottico, con qualche bell’esempio oltremare di sublime e quasi inarrivabile altezza. Tale irritualità è palese segnacolo d’una vuotezza interiore preoccupante. Non solo perché sottolinea la mancanza della, verrebbe da dire scontata, correttezza di comportamento formale che ci si aspetterebbe da tutti gli appartenenti a un consesso civile, vieppiù da coloro che di tale consesso sono i rappresentanti; ma anche perché testimonia la totale assenza di idee, buone e utili. Chi, infatti, è sicuro della bontà delle proprie idee, dei propri progetti, che bisogno ha di essere aggressivo, di essere violento (verbalmente, ma non solo: si veda al paragrafo Terni), di essere volgare? E perché sente l’esigenza di attaccare sempre “quelli di prima”?

  3. Il “presidente” dice : porti un po’ di rispetto……
    Prima o poi tutto vi ritornerà indietro con gli interessi , ne stia pur certo.

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