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Mense nella bufera, Lissi (Pd) e l’epoca d’oro Lucini: “Con noi nessun bimbo di serie B”

Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, è certamente la più accesa e convinta sostenitrice (tuttora) del sindaco Mario Lucini, che sostenne in maggioranza tra 2012 e 2017. Oggi, l’esponente del rievoca ancora una volta il lustro a guida centrosinistra, agganciandosi al tema delle mense e dei problemi denunciati da Cgil, Cisl e Uil sul servizio appaltato da Palazzo Cernezzi ai privati di Euroristorazione.

In particolare, Lissi rivendica l’opzione che scelse la giunta Lucini, cioè quella di realizzare un punto unico di cottura per tutte le mense comunali nella scuola di via Isonzo (con distribuzione dei piatti negli istituti). Il progetto, come noto, naufragò al fotofinish – dopo un mare di polemiche – perché il progetto si rivelò più costoso di quanto previsto per una cifra pari a mezzo milione di euro.

“All’epoca, quando l’amministrazione Lucini parlò di punto unico di cottura per le mense delle scuole comasche, si sollevò un vespaio. Oggi i sindacati denunciano una serie di gravi criticità rispetto al sistema voluto dalla Giunta Landriscina – attacca Lissi – Ma il nostro obiettivo era proprio quello di non avere bambini di serie A e di serie B, come dicono le organizzazioni sindacali. Eppure, non solo non siamo stati ascoltati, ma siamo stati messi davvero sulla graticola”.

“Adesso – prosegue Lissi – ci aspettiamo che l’amministrazione comunale che ha fatto questa scelta dia pubblicamente delle risposte e chiarisca in fretta i dubbi molto gravi che sono emersi. Dopo che ho lottato con le unghie e con i denti in Commissione Politiche educative e in consiglio comunale affinché non venisse esternalizzato il servizio, voglio vederci chiaro. Perciò, ora, stiamo verificando quello che sta succedendo e le segnalazioni che sono pervenute. Non vogliamo dare per scontato nulla, ma qualcuno dovrà rispondere di tutto questo. Di una cosa, però, siamo certi: con il punto unico di cottura non sarebbe successo nulla”.

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2 Commenti

  1. Patrizia Lissi nostalgica: è la sola a non capire che il problema non sta tra chi tra Lucini e Landriscina ha ragione, ma semplicemente nel fare le scelte giuste e probabilmente le soluzioni corrette X la Città non corrispondono ne a quelle di uno e neppure a quelle dell’altro!!!
    Basta parlare di Lucini che è deja vu e di Landriscina che è già deja per conto suo.

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