E all’improvviso – benché, naturalmente, sulla scia dell’input del capo politico e vicepremier, Luigi Di Maio – anche il Movimento Cinque Stelle comasco si ribella al “non mollo” dell’alleato di governo Matteo Salvini sulla vicenda delle due navi di altrettante Ong tedesche (Sea Watch, 32 persone salvate il 22 dicembre e Sea Eye, 17 persone soccorse il 29) ora arrivate a poche miglia dalle coste di Malta. A bordo, anche 5 donne e 7 minori, tra i quali 3 bimbi.
“Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo – aveva detto ieri Di Maio – Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all’Europa intera”.
Salvini, però, ancora pochi minuti fa, anche rispetto all’apertura del collega di governo, è stato tassativo: “Non cediamo ai ricatti. Due navi Ong sono in acque territoriali maltesi: le persone a bordo devono essere fatte sbarcare a La Valletta. Oppure, visto che le Ong hanno bandiera olandese e tedesca, chiedano aiuto a Berlino e Amsterdam per attivare immediatamente un corridoio umanitario”.
Con il loro leder, si sono schierati molti big della Lega comasca, dalla deputata erbese Erika Rivolta (“Avanti così Ministro, le persone senza pregiudizio hanno capito come stanno le cose”), al vicesindaco di Como e parlamentare Alessandra Locatelli (“Non cediamo ai ricatti! Basta con le menzogne di chi non vuole il cambiamento, di chi vorrebbe tornare indietro a quando governava la sinistra e lasciava invadere le nostre città, calpestando i diritti di tutti i cittadini”), al sottosegretario regionale Fabrizio Turba che ha rilanciato la foto-simbolo del leader sulla vicenda.
E qui si inserisce il deputato comasco dei Cinque Stelle, Giovanni Currò. Che sposa apertamente l’apertura di Di Maio in antitesi al pugno di ferro leghista: “Bene Luigi Di Maio, di fronte all’ennesima mancanza dell’Europa, nata come comunità ma finita in mano ai finanzieri e ai burocrati, siamo costretti a dimostrare chi sia nuovamente il Popolo italiano. Non possiamo girarci da un’altra parte di fronte ai bambini e alle loro mamme al freddo e in mare da troppi giorni. Nessun bambino non deve pagare per gli errori degli adulti, MAI!”.
“Dopo questa lezione di umanità i telefoni europei devono essere roventi, l’Europa deve assumersi finalmente le proprie responsabilità rispettando le quote previste dagli accordi internazionali – chiude il pentastellato lariano – Troppo facile dare lezioni di economia a distanza e poi non essere minimamente solidali e umani nel caso di bisogno. Questa Europa deve cambiare, inizi ad imparare dall’Italia e dal grande cuore del Popolo italiano!”.
Un commento
Allora, Currò M5S s’indigna per mamme e bambini, sulla scia dell'”indignazione” di Di Maio, entrambe a scoppio ritardato, distingue tra bambini e adulti (quindi in tal caso le mamme di che categoria fanno parte?), poi parla di errori degli adulti (quali? quello di migrare per cercare un luogo nel mondo che dia loro qualche possibilità di vita migliore?); qui gli unici adulti ad errare mi sembrano i governanti italiani, siano essi fascioleghisti che confusostellati.