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Minghetti, la signora del teatro e il ring della politica: “Io, Rapinese e questa Como che dimentica i bambini”

Barbara Minghetti, inutile ricordarlo, due anni fa sembrava in predicato di essere il primo sindaco donna di Como. Percentuale quasi bulgara al primo turno, poi la sconfitta al ballottaggio con l’unione tra la forza specifica dell’indipendente Alessandro Rapinese e i molti voti di centrodestra in libera uscita che hanno ribaltato l’esito. Questa la storia. Il presente politico di Barbara Minghetti, da anni un’autorità in ambito culturale non solo in città, direttrice della programmazione del Teatro Sociale, è un’opposizione pacata, determinata, ma ‘elegante’, verrebbe da dire. Poche dichiarazioni, poche interviste. Questa finisce per essere programmata in uno dei momenti più complicati per il sindaco Rapinese, accerchiato dalle mamme che chiedono di non chiudere i nidi comunali, da chi ha perso il suo parcheggio in centro per uno all’autosilo e dai giostrai del Luna Park che avrebbero solo voluto lavorare un mese a Muggiò, come nell’ultimo secolo. “Sì, sul Luna Park ho proprio implorato il sindaco di ripensarci – spiega Barbara Minghetti – Ma anche su altre questioni ho espresso il desiderio di mettermi anch’io al tavolo per provare a risolvere temi diversi, dai nidi al Carducci, dalla bocciofila a via Del Doss. Basterebbe poco secondo me”.

Forse sarebbe bastato che fosse lei il sindaco al posto di Rapinese.
Troppo facile la battuta. Anche se non amo questa parola, io ho subito riconosciuto la sua vittoria. Due anni fa Rapinese ha ottenuto democraticamente di governare la città, ma questo non esclude certo il confronto con la minoranza, quantomeno un po’ di dialettica. Invece non riesce invece a trovare un briciolo di moderazione e condivisone con gli altri, sembra agisca sempre contro qualcosa o qualcuno.

Non è che in passato però le idee della minoranza fossero mai prese molto in considerazione…
Vero, ma oggi si fa fatica persino a fare i consigli comunali. Da Natale erano passati tre mesi prima della convocazione. Non esistono più le commissioni. Dove è finito il lavoro dei consiglieri eletti dai cittadini, di maggioranza e minoranza? Una decisione come la rivoluzione degli asili nido avrebbe dovuto avere i giusti passaggi politici. Quantomeno in commissione. Io l’ho saputa grazie a delle mamme la notte prima della conferenza stampa. Nei primi mesi di governo non era così. Abbiamo lavorato insieme sul regolamento, la minoranza ha dato alcuni suggerimenti, non accettati, ma alla fine l’abbiamo votato anche noi, poi qualcosa si è inceppato.

Si è inceppato più di qualcosa, a dire il vero. Vogliamo parlare di sport, della piscina di Muggiò?
Sa che questa è una ferita aperta e un fallimento per Como che credo riconosca anche Rapinese. Quando penso che era pronto un project, già passato in consiglio comunale, anche con il nostro voto di minoranza, per una nuova piscina ed è stato buttato via… Sa che soffro ancora per questa cosa? Poi tutti ricordano le promesse della campagna elettorale. La piscina e lo sport credo che siano stati al momento i grandi fallimenti di Rapinese. Chiusa via del Dos, che sia io sia il sindaco avevano garantito che non avrebbe chiuso, chiusa la Sinigaglia per lavori, con i tre mesi che sono diventati nove. Rapinese dice di avere un progetto sull’area di Muggiò, che anch’io sono convinta debba mantenere la destinazione sportiva, ma ancora non si capisce come sarà finanziato e cosa sarà. Intanto, solo per una cattiveria, per una ripicca si buttano fuori i giostrai del Luna Park.

L’ha colpita molto questa vicenda?
Veda lei, sono 70 famiglie che per un mese non lavoreranno, i figli sarebbero andati a scuola ad Albate e Muggiò, certo che mi ha colpita.

Sì sì, però non è che Rapinese abbia colpa di tutti i problemi della città.
Conosco bene anche il tormentone, i problemi sono figli di 5 anni di governo di centrodestra, dei 5 precedenti del Pd e della giunta Lucini, dei 20 precedenti di Forza Italia… lo dicono sempre anche a me, come se fosse un po’ colpa anche mia, anche se sono arrivata in politica da civica e non ho mai governato. Io e tutta Como ci aspettavano però qualcosa di più da Rapinese in due anni, visto che lui non deve rendere conto a nessuno, partito o alleato.

Il primo problema che le viene in mente per Como e che si poteva e si potrebbe risolvere?
La nostra non è una città per bambini e per famiglie. E questa è una sconfitta. La città deve essere di tutti, certo, degli anziani che devono avere luoghi di aggregazione, centri civici, bocciofile, ma come si fa a non pensare ai bambini? Non ci sono più parchi con i giochi. Ho fatto un’interrogazione per sapere dove siano stati messi quelli che erano sul lungolago Zambrotta. Non c’è più in giro uno scivolo in centro. Il parchetto di via Vittorio Emanuele è per i bimbi piccolini, quello poco felice di piazza del Popolo, tra due strade ipertrafficate, ha un’altalena e uno scivolino. I giochi di viale Varese sono per metà inagibili. I giardini a lago saranno chiusi per almeno un anno e pare che anche lì, al momento, non vi siano risorse specifiche per dei giochi. In periferia abbiamo una situazione molto simile. Sono appena stata al Parco Negretti…

Altro tema caro a Barbara Minghetti è la mobilità dolce.
Delle piste ciclabili non si hanno più notizie, ma neppure delle rastrelliere per le biciclette. Basta fare un giro nelle stazioni. Questo significa scarsa attenzione alle famiglie, come chiudere i servizi prescuola e doposcuola, chiudere i nidi comunali per dei grandi centri 0-6 anni, che forse saranno il futuro, ma vanno organizzati. Chi ha pensato a questo credo non sappia cosa voglia dire mettere in macchina un bimbo di 7 mesi la mattina preso per portarlo al nido lontano dal suo quartiere. Quali ripercussioni abbia sulla vita delle famiglie e pure sul traffico. Non si possono togliere tutti i servizi periferici. Chiudere il pubblico per favorire il privato. Il sindaco ha promesso dei bonus comunali per le rette a chi sceglie il nido privato. A Varese si è reso gratuito il nido pubblico, mi pare un approccio un po’ diverso. Anche perché il privato da un giorno all’altro può chiudere. Uno dei più grandi nidi privati della città è in vendita, ad esempio. No, davvero, Como non è una città per bambini.

Vogliamo chiudere con una battuta sulla Ticosa? La vostra idea sull’area era un po’ diversa, riconducibile al progetto di Officina Como: housing sociale, hub creativo.
Sembra davvero un’occasione persa realizzare solo un parcheggio. Persa anche per cercare un equilibrio abitativo tra il cittadino e il turista, ormai padrone del centro storico. Avevamo pensato a qualcosa anche per i giovani, per il parcheggio ci sarebbe comunque stato posto. Non mi convince neppure quella distesa di pannelli solari, che a detta di molti oltre all’impatto visivo, non è neppure la migliore tecnologia oggi per produrre energia, peraltro in un’area sotto le montagne… La Ticosa doveva essere l’occasione per dare nuovi stimoli contemporanei alla città, di sviluppo dell’Università. Invece Como ha perso un’altra occasione. Del resto la nostra città è stata in grado di mandare via anche il Politecnico di Milano.

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29 Commenti

  1. Smettila calibancove di giocare.

    Rispetto a 7-8-10 anni fa i posti son drasticamente diminuiti.
    Non basta prendere l’annata peggiore per fare un confronto, furbetta!

  2. Il signor, o meglio Rapinese che signore non è sicuramente pensa solo al dio denaro. Tutto quello che è stato testimoniato dai cittadini di Como si tocca con mano quindi realtà, attenzione tra poco scoppierà la grana campi da calcio, via Paoli Sagnino ecc. Prendere o lasciare dirà, secondo voi come finirà? Tutti a casa

  3. Donna-in-carriera dixit. Lasciatela sfogare: se fare opposizione significa difendere quel luna park che ai piddini e ai loro amici faceva orrore, l’attuale Amministrazione governerà ancora per molti anni.

  4. Vergogna!!!! Tutti dovrebbero vergognarsi quelli di prima e soprattutto quelli di oggi che sprecano tempo a criticare invece di fare. Il sindaco e. La sua giunta capaci solo di togliere fare tabula rasa. Povera Como!!! È proprio vero che c’è sempre un peggio del peggio!!!!..

  5. Se comozero e la Signora Minghetti non si sono ancora accorti, a distanza di anni, che al ballottaggio ha vinto Rapinese perché la Signora, scelleratamente, invece di rimanere in una lista civica decise di mettersi col pd è cosa gravissima e denota assoluta cecità strategica, politica e comunicativa!
    Apprezzo che la Signora Minghetti abbia rimarcato i danni perpetrati dalle giunte precedenti!
    Suggerisco, prima di rimarcare un ritardo di mesi di lavori in corso, di non nascondere sotto il tappeto, o fingere di dimenticare, i gravissimi ritardi e lo smisurato aumento dei costi di SOLDI PUBBLICI delle paratie!

          1. Rapinese prima del ballottaggio aveva già il 27% di votanti al suo UNICO partito rispetto il 33% dei 5 partiti che appoggiavano la Minghetti, riperto 5 partiti… chiaro che al ballottaggio chi voleva salire sul carro dei vincenti ha votato lui… rimane che avesse di per se già raggiunto la maggioranza, ACCETTATELO

        1. E spero si ravvedano del grande errore e lo mandino a casa. ” il real Madrid…”
          Si occupi della sicurezza ,anziché far abbandonare il centro e lasciarlo in mano a orde di ragazzetti che dequalificano la città. Ieri risse in centro che fanno spaventare i comaschi e i turisti. Si occupi di questo anziché fare solo danni a mamme, residenti e sportivi.

      1. Le ricordo che la Signora Minghetti avrebbe avuto serie probabilità di vincere se non si fosse legata al pd!
        Non parlo a vanvera, avevo il termometro preciso in quel periodo.
        Troppo banale dire che Rapinese ha preso i voti della lega (che non ho mai votato) e del centrodestra! E se anche fosse lo rispetti perché si chiama DEMOCRAZIA!

        1. Tutti rispettano i votanti e il risultato, non serve fare il professore che parla di democrazia.

          E non c’è nemmeno bisogno di offendersi se qualcuno fa notare che gli elettori leghisti al secondo turno abbiano votato Rapinese.
          O forse la stizza è dovuta al rosicare quando qualcuno fa notare quella che è una verità?

    1. Le ricordo che le paratie le han volute e FESTEGGIATE più volte quelli di destra ( FI-FdL-Lega con CDO a coordinare….) gli stessi personaggi che hanno permesso al pifferaio di vincere al ballottaggio.
      Pifferaio che non ha mancato di ringraziare unendosi alle foto con quel gruppo di senza vergogna.

  6. Perché Minghetti non si occupa del Sociale, che forse lì è ci sa fare? La smetta con gli asili, luna park, piscine e parcheggi di cui sembra proprio che non ne capisca niente. Sia democratica e lasci governare.

    1. Egr. Sig. Somaini, secondo Lei la Sig.ra Minghetti non avrebbe diritto di oarola? Le ricordo che siede in Consiglio Comunale. Ha comunque una carica pubblica. Quindi in base alla sua opinione RN non avrebbe dovuto parlare per 18 anni?

    2. Lasci governare?? Ma lei da dove arriva, lei lo sa cosa vuol dire governare? Secondo lei il signor Rapinese governa?! Chiacchiere, solo chiacchiere e distintivo.

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