Dopo l’appello di lunedì scorso del presidente di Ance Como, Francesco Molteni, a riprendere in mano il progetto Ticosa che proprio nell’associazione vide la luce prima di inabissarsi tra dubbi ed emergenza covid, il candidato sindaco del centrodestra Giordano Moltani oggi ha ricambiato la visita.
Un faccia a faccia tra i due Molteni dal sapore più istituzionale e di cortesia rispetto a un approfondimento reale sul masterplan che prevedeva il trasferimento del Comune nell’area dell’ex tintostamperia, il recupero della Santarella a fini culturali, un parcheggio complessivo (interrato e non) da mille posti; ma evidentemente il dialogo anche su questo tema non è giò sparito dai radar.
Futuro Ticosa: Municipio, Santarella culturale, 1000 parcheggi. Hotel e negozi a Palazzo Cernezzi
Al faccia a faccia con il candidato sindaco del centrodestra hanno partecipato anche altri vertici di Ance: Eugenio Rizzuti, Aster Rotondi, Veronica Airoldi e Alessandra Bianchi e sul tavolo sono planate le prospettive su temi strategici per lo sviluppo del territorio: dalla variante del Pgt, alla Ticosa, all’area dello stadio, alle aree dismesse in particolare in periferia. “Sfide così epocali – dice Giordano Molteni senza entrare in dettagli – potranno essere affrontati solo con una vera collaborazione tra tutti gli attori”.
Il candidato sindaco ha poi sottolineato la necessità di “interventi come la revisione dell’occupazione del suolo per i cantieri legati alla rigenerazione urbana ed alla riqualificazione energetica, unitamente alla semplificazione di tutte procedure burocratiche saranno parte dal programma elettorale per poi tradursi nell’azione amministrativa”.
La vera notizia, però, è arrivata dal confronto di Giordano Molteni con i vertici di Confindustria, rappresentati dal presidente Aram Manoukian, dal vice Gianluca Brenna, dal direttore Antonello Regazzoni, e da Tiberio Tettamanti.
Il candidato sindaco – evidentemente sollecitato sul punto dagli interlocutori – ha definito “affascinante e sfidante l’ipotesi di una nuova sede del Museo della Seta, quale collezione permanente da insediare a Villa Olmo, una volta realizzati i lavori di riqualificazione della villa”.
Sul fronte politico opposto, sempre in tema di incontri tra candidati e associazioni, ieri Barbara Minghetti ha incontrato i vertici di Confesercenti.
“Como ha un enorme bisogno di ripartire, immaginando un progetto di sviluppo e crescita serio e concreto, a partire dal commercio – ha commentato la candidata sindaco del centrosinistra – Ne ho parlato ieri a Confesercenti con il Presidente Claudio Casartelli, con il quale ho condiviso idee e soluzioni sul rilancio del piccolo commercio di vicinato e su come restituire al mercato coperto di Como una reale vocazione aggregativa e di riferimento”.
3 Commenti
Il Museo della Seta dovrebbe essere o vicino al Setificio, oppure in una delle tintorie dismesse. Allarghiamo gli orizzonti della città, non convogliamo tutto in pochi punti. La ex Valmulini no?
L’eterno candidato sa tutto, consce tutto, non ha bisogno di nessuno. Perchè votiamo nominiamo il Dictator (se ha studiato, e non penso, la carica era max 1 anno). Poi piangeremo.
Il nulla eterno delle chiacchiere pre-elettorali