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Nuovo Comune in Ticosa: la giunta fa sul serio, spunta l’ok di luglio. Forza Italia nell’angolo

Ora sarà interessante davvero capire cosa farà Forza Italia che, va ricordato, in una mozione che addirittura invocava un referendum popolare, aveva già testualmente scritto queste parole: “I promotori della presente ritengono fuorviante e non condiviso il percorso intrapreso recentemente dal sindaco e dalla giunta”.

Ticosa, Forza Italia stronca Butti e Landriscina. Gervasoni: “Referendum sul futuro dell’area”

Parole che sarà bene tenere a mente, nelle prossime settimane, poiché ieri sera si è appreso che quella che, in fin dei conti, finora, era rimasta un’idea o poco più – cioè il trasferimento del Comune e di tutti gli uffici in Ticosa, assieme a un parcheggio da mille posti auto, la destinazione culturale per la Santarella, oltre a verde e alcune altre attività pubbliche – il 4 luglio scorso è diventato un vero e proprio indirizzo operativo approvato dalla giunta di Palazzo Cernezzi (di cui, come noto, Forza Italia non fa parte dopo lo strappo del novembre 2018, con l’addio di Amelia Locatelli e il rientro di Franco Pettignano con FdI)

A confermare, dunque, l’intenzione dell’esecutivo Landriscina di tirare diritto sull’idea lanciata in grande stile in primavera all’assemblea dell’Ance (qui il resoconto e i dettagli), è stato ieri sera l’assessore all’Urbanistica Marco Butti, primo sostenitore assieme al sindaco dell’iniziativa a fortissimo marchio pubblico.

“La giunta comunale con indirizzo operativo 190 del 4 luglio 2019, richiamando il precedente indirizzo numero 114 del 18 aprile per la riqualificazione urbanistica dell’area ex Ticosa, ha espresso parere favorevole all’avvio del procedimento per la formazione del Programma integrato di intervento di iniziativa pubblica in cui è contentua la proposta di realizzare un nuovo centro direzionale comunale che accorpi tutti gli uffici comunali compreso l’archivio”.

Piccola nota a margine: curioso che si apprenda ora che quell’indirizzo operativo di luglio prevedesse l’ok a tutta la maxioperazione quando nella nota ufficiale diffusa dal Comune quel giorno si parlò soltanto del via libera a un possibile parcheggio di 70 posti nella zona della Santarella.

L’iter ipotizzato, ha detto sempre Butti, prevede “l’approvazione da parte del consiglio comunale del documento di inquadramento con gli obiettivi generali e contestuale avvio del procedimento in variante al Pgt. Poi procedure di Via e Vas, adozione e pubblicazione, presentazione delle osservazioni, controdeduzioni e approvazione definitiva del Piano integrato di intervento da parte del consiglio comunale con pubblicazione definitiva e acquisizione dei pareri di Regione, Provincia, Ats e Arpa. Infine pubblicazione sul Burl e fase autorizzativa edilizia e realizzativa”.

Insomma, la strada secondo la giunta, è tracciata. E difficilmente si tornerà indietro, al netto della bonifica da 6 milioni ancora da concludere (entro un paio d’anni) e delle ipotesi più o meno credibili di posteggi temporanei.

Troverà i numeri in consiglio, la maggioranza – che, in realtà, senza Forza Italia non è autosufficiente – per il maxitrasloco comunale in Ticosa? Sarà il vero tema dei prossimi mesi.

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5 Commenti

  1. Si bella anche questa !!!
    Ottimo direi.
    Governance locale sempre piu’ credibile nelle sue idee o magari sogni.
    Butti dice la sua ,Aleottianvia al rialzo I posti auto e poi altri progetti e taboli di dibattito.
    Vinviamo noi ,
    no !
    noi siamo piu’ bravi in questo quindi crederanno a noi.
    ???
    Abbravi,abbravi ???siete proprio credibili quello che proprio per la citta’ non ci vuloe.
    Andate a casa e’meglio !!!

  2. Immagino che la redazione del Piano integrato di intervento sia accompagnato da un’attenta analisi della progressiva digitalizzazione dei servizi che diminuirà quindi la necessità di spazi per l’erogazione al pubblico di documenti anagrafici.
    E che il Comune abbia previsto un piano per il lavoro “agile” o a distanza, con conseguente minore necessità di spazi per il uffici..
    Oppure l’assessore Butti ragiona su un modello di pubblica amministrazione “anni 70”?

  3. ma in TIcosa? il Comune? ma con tutte le negative esperienze in relazione al decentramento degli uffici amministrativi, con ricadute ( anche in questo caso) sulle aree abbandonate, per quale motivo decidere di muoversi in una simile direzione? per quale scopo? con che finalità? e a quale destinazione si intenderebbe destinare Palazzo Cernezzi? e dato di sapersi? Ci sarebbero altre tematiche su cui concentrarsi, come i tanti immobili comunali abbandonati, non a reddito e privi di destinazione, l’ex infopoint del Broletto, la manutenzione valorizzazione e recupero di importanti edifici come il Museo Giovio, il Monumento ai Caduti, Il Tempio Voltiano, le mura e le torri (anni fa si parlava di recuperare i camminamenti sulle mura, recuperare e rendere fruibili e visitabili le torri come qualunque città dotata di progettualità avrebbe già fatto da tempo…), le mura poi…in viale varese sommerse dai rampicanti, illuminazione assente o rotta, oppure palazzo Pantera, il Cimitero Maggiore, per non parlare del recupero/acquisizione del complesso di san Lazzaro (tutto tace?), o una sensata valorizzazione anche turistica degli accessi al complesso di San Abbondio, anche nella logica dei percorsi pedonali e dei parcheggi. e il padiglione ex grossisti del mercato? e la ex BAden Powell? e la maxi ciclabile? e piazza Roma…e lo stadio??? e tutta la passeggiata che porta a villa olmo in condizioni pietose così come viale geno. e un giro ai giardinetti è stato forse fatto? tanto per vedere le condizioni dei giochi e degli spazi a disposizione dei nostri figli? vabbè si deliberi, si progetti pure il nuovo comune in ticosa visto che evidentemente QUESTA è la priorità.

    1. ….e hai dimenticato tante altre cose….
      il problema per un’amministrazione è che gestire il day by day non fa notizia e ci sarà sempre qualcosa che non va (inevitabile anche per i migliori) che segnerà negativamente l’operato. Una “grande opera” invece rimarrebbe come segno indelebile. Il problema è che a Como abbiamo segni indelebili che sono ferite aperte da anni e anni per la città. E la ticosa è GIA’ una di queste, non aggiungiamo un’operazione Ticosa 2 se non realmente utile e che risolva il problema Ticosa 1 nella sua interezza.
      Questa giunta sarà allegramente ricordata per l’immobilismo, va bene così, siamo rassegnati, ma nessun colpo di coda per favore.

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