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Palaghiacchio chiuso, porto di Sant’Agostino in ritardo. Anzaldo alla giunta: “Chiedete scusa e fatevi da parte”

Durissimo affondo del consigliere comunale della Lista Rapinese, Fulvio Anzaldo, sui problemi delle strutture di Csu, ossia il cantiere lumaca al porto di Sant’Agostino e la chiusura d’emergenza del palazzo del ghiaccio di Casate. Anche se, in realtà, il vero obiettivo del consigliere è stata la giunta Landriscina, giudicata la vera responsabile per le scelte e le nomine sulla società controllata al 100% da Palazzo Cernezzi che ne nomina anche l’intero cda.

“La notizia della chiusura d’urgenza del palazzetto del ghiaccio di Casate, gestito da Csu – ha esordito Anzaldo – mi ha sconfortato perché si tratta dell’ennesimo fallimento e perché mi fa soffrire vedere la mia città maltrattata in questo modo. Ma soprattutto, la domanda che sorge spontanea è: visto che l’impianto sta chiuso cinque mesi da aprile a settembre, possibile che si potessero fare prima le verifiche sulla copertura visto che non credo che i problemi riscontrati siano un’emergenza nata solo adesso?”.

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“Intanto – ha aggiunto Anzaldo, sempre sulla chiusura della struttura di Casate – sportivi e bambini sono costretti a emigrare. Se ce la fanno, naturalmente, visto che alcuni devono addirittura smettere di fare sport perché per le alternative devono andare troppo lontano”.

Poi, ecco il secondo mirino puntato su Csu e dunque sulla giunta: i lavori al porto di Sant’Agostino.

“L’intervento sarebbe dovuto finire a giugno, manco fosse il rifacimento del porto di Genova – ha affondato i colpi Anzaldo – Poi abbiamo assistito a video di lancio dell’opera, annunci, minacce di provvedimenti ma alla fine siamo ancora qui, cinque mesi dopo la data della teorica conclusione dei lavori, a incrociare le dita perché vengano completati entro questo mese, su un progetto che risale al 2019”.

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Infine, ecco il vero cuore del discorso del consigliere: il legame totale di Csu con la giunta e dunque con le scelte politiche compiute a monte.

“Csu è una società a totale partecipazione pubblica, soggetta all’indirizzo, al controllo e alla direzione del Comune di Como, che ne è socio unico e nomina anche gli amministratori – ha concluso Anzaldo – Il sindaco ha nominato tutti i membri del cda secondo i desiderata dei partiti. Ecco, allora dovreste rivedere il vostro operato, chiedere scusa e farvi da parte”. Nessun replica è arrivata dai banchi dell’esecutivo comunale.

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Un commento

  1. I soldi per il Giro sono investiti in promozione turistica, diventano “buttati” quando purtoppo dietro c’è il nulla. Detto ciò comunque inassolvibili per il resto…

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