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Piscine chiuse, proposta Minghetti-Frassi: “Como Nuoto, lido di Villa Olmo. Apriamo a tutti le vasche attive”

La piscina di Muggiò ancora chiusa e senza una data di riapertura, la piscina Sinigaglia che fermerà le attività per il necessario e massiccio restauro. Il tema della mancanza di strutture per nuotare a Como – tra stop lunghissimi e temporanei per cause di forza maggiore – è al centro della proposta avanza dalla consigliera comunale Barbara Minghetti e di Giovanni Frassi, entrambi esponenti di Svolta Civica. Nella forma di un dialogo affidato alla pagina ufficiale della lista, ecco l’idea avanzata all’amministrazione: aprire le piscine funzionanti, anche quelle con accessi limitati per varie ragioni, all’intera cittadinanza. Soluzione evidentemente tampone, ma per ovviare a un problema di lunga data e destinato a farsi ancora più sentito.

Ecco di seguito, il testo integrale della proposta-confronto con il video relativo.

B: Se uno quest’estate vuole andare a nuotare… avendo Muggiò chiusa, la piscina Sinigaglia (giustamente) in restauro, bambini, atleti, persone che amano andare a nuotare molto presto prima di andare al lavoro, i turisti, dove vanno quest’estate, che farà anche caldo?

G: Effettivamente oggi non ci sono possibilità, che è un po’ un paradosso tra l’altro. Como città di lago e nessuno può fare il bagno quest’estate. Per questo motivo, quello che noi vorremmo proporre è aprire un tavolo tra il Comune e le associazioni che gestiscono le strutture che ci sono a Como per condividere le ore d’acqua. Oggi noi abbiamo degli esempi, come il lido di Villa Olmo che è dato in gestione, che ha la piscina per il nuoto libero ma è aperta dalle 10 alle 18, quindi quello che vogliamo chiedere è ad esempio che vengano allargati gli orari d’apertura. O la Como Nuoto che apre sì agli esterni, ma solo per corsi, alla quale chiederemmo di garantire delle ore di nuoto libero. La Canottieri o lo Yacht Club, che hanno delle piscine piccole, non adatte al nuoto, ma che magari potrebbero essere adatte a dei corsi per bambini ad esempio.

B: Quindi una richiesta di atto di solidarietà, che tutti noi potremmo fare, per offrire una maggiore opportunità alle persone che abitano a como.

G: Magari con un supporto anche economico del Comune che potrebbe dare un aiuto a queste associazioni che obiettivamente farebbero uno sforzo nei confronti della cittadinanza.

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12 Commenti

  1. Proposta senza senso e impossibile da realizzare. Come si è visto negli scorsi articoli di questo giornale alcuni impianti non sono a norma e quindi è gia inspiegabile come siano tutt’ora aperti. E la destinazione d’uso degli stessi non può essere variata passando da senza fini di lucro a commerciale. Chiuso l’argomento. Prima di parlare ci si deve informare.

    1. Allora se questi impianti in concessione ad alcune Associazioni sportive non sono a norma, come mai il Comune non ne ha ordinato la chiusura come ha fatto con la Palestra di via Giulini e gli impianti di via del Doss?

  2. L’unica cosa che non si comprende è perché il Comune dovrebbe dare un contributo a queste Associazioni che, con costi di concessione non certo eccessivi, gestiscono in modo esclusivo beni del Comune e quindi della collettività. Alla fine, sarebbe sufficiente che aprissero, a pagamento ovviamente, l’ingresso anche per i non soci. Tra l’altro, se non sbaglio, molte associazioni affittano i propri spazi per manifestazioni culturali, ricreative ed elettorali. E altre associazioni, se non sbaglio, consentono ai propri soci di avere ospiti all’interno degli spazi in concessione. Per quale motivo non dovrebbero far accedere a pagamento a chi non è “presentato dagli amici degli amici” e a chi non è così in vista da affittare le sale degli spazi in concessione per le proprie necessità? Non si vogliono mischiare con la plebe o ritengono che quegli spazi siano di loro esclusiva proprietà e non della collettività? 😊

  3. Ma sei sicuro che la piscina della Ugo Foscolo sia a norma? Ha tutti i documenti in ordine? Certificato di prevenzione incendi? Vie di fuga? Impianto di filtrazione? Messa a terra? E delle altre ne vogliamo parlare? Essere aperte non vuol dire essere in regola…attenti!!

    1. Signor Conte, guardi che gli impianti in concessione alle Associazioni sportive sono di proprietà pubblica. Non sono delle Associazioni. È un’associazione privata che gestisce in esclusiva un bene pubblico. Il comunismo è proprio il contrario.

  4. D’accordo con questa idea. Ma:
    1) nessun tavolo con queste associazioni che pagano un affitto miserrimo al Comune per gestire in modo esclusivista un bene pubblico. Si agisca d’imperio in ragione dello stato di necessità;
    2) per la stessa ragione nessun sostegno economico. Aumentino le rette ai loro soci.
    3) nei prossimi bandi prevedere un’apertura al pubblico delle strutture o un cospicuo aumento dei costi di concessione.

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